In ricordo di Andrea Camilleri

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    A volte si ritorna a scrivere solo per un’urgenza che si avverte e oggi è uno di quei momenti. I romanzi di Camilleri mi hanno accompagnato in questi ultimi 30 anni - lo scoprii grazie ad un romanzo storico, quando ancora non esisteva il fenomeno Montalbano - e fu un innamoramento assoluto per uno stile di scrittura e una capacità narrativa unica.
    Poi ebbi modo di conoscere la sua umanità, quel misto di acume e ironia che lo contraddistingueva, attraverso le interviste... mi mancherà lo scrittore, ma ancor più l’uomo: era un ultranovantenne ancora giovane, nel cuore e nella mente, capace di coltivare progetti e di guardare al presente - il nostro triste presente - con uno sguardo lucido e attento, come dimostra quest’ultima intervista, in cui parla non solo della sua vita ma della vita e del modo in cui tutti noi dovremmo viverla. Negli ultimi anni era diventato cieco, ma come Tiresia, a cui dedicò un anno fa uno straordinario monologo teatrale, vedeva tutto con chiarezza assoluta.

    www.capital.it/programmi/circo-mas...drea-camilleri/

    Due ricordi toccanti, scritti da due autori che hanno visto in lui un maestro di vita, prima ancora che di scrittura.

    C’è un tuo libro, scritto nel 2006, che leggerò ma non potrò amare ... e dire che per oltre vent’anni li ho amati tutti e li ho attesi tutti con impazienza, dal giorno in cui ho comprato “La forma dell’acqua”, incuriosito dalla sfida che mi hai lanciato con un linguaggio sconosciuto e subito affatato dalla scelta di un “gramelot” così irriverente nei confronti delle logiche del mercato editoriale.
    De resto, sei stato un ragazzo coraggioso. Hai osservato lo sbarco degli Alleati, trotterellandogli dietro hai avuto modo di vedere il Generale Patton e, mentre il tuo mondo andava in pezzi, scambiare due parole con il leggendario Robert Capa. Avevi già conosciuto Pirandello, avresti conosciuto Eduardo. Poi sei diventato uomo. Un uomo coraggioso e, in seguito, uno scrittore coraggioso: te ne sei sbattuto i cabasisi del potere, e hai compreso che i Grandi Scrittori non solo del potere se ne sbattono i cabasisi, ma al potere tirano in faccia uno straccio intriso di sudore e di sangue, restituendo al potere un po’ d’ipocrisia e, agli ultimi, un po’ della loro dignità. Gli ultimi, quelli che in questa vita non saranno mai i primi, ma potranno esserlo per qualche pagina se qualcuno presta loro la voce, magari, come disse un poeta, “una voce potente, adatta per un vaffanculo”.
    Ci vuole coraggio a debuttare in letteratura a settant’anni o forse la saggezza di una vita lo impone, se te le sei guadagnata, la saggezza. Prima hai fatto molte cose, in teatro e in televisione, impossibile elencarle tutte o solo in parte, bisogna scegliere, e a me piace ricordare che grazie a te abbiamo potuto amare l’indimenticabile Maigret di Gino Cervi e comprendere la genialità di Simenon.
    È giunto il momento di salutarti, possibilità che ho avuto una sola volta nella vita, non trovando di meglio che ringraziarti per le storie che mi avevi regalato, e mi piace pensare di salutarti nei panni di Tiresia, di colui che ha barattato la luce degli occhi per donarne un po’ a un mondo che brancola nel buio dell’ignoranza, dell’indifferenza, dell’intolleranza... a noi il compito di seguire quel tenue bagliore, riscoprirci in tanti, e accendere una candela in onore di una delle tue sette vite.
    Ciao Maestro

    Riccardo Gavioso


    Incontrarti è stato meraviglioso.
    Ascoltarti era meraviglioso.
    Leggerti è meraviglioso.
    Ricordarti sarà meraviglioso.
    Perderti oggi è terribile.
    Ciao, mio fantastico Maestro di sogno. Ti voglio tanto bene.

    Maurizio De Giovanni
     
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    Grazie Dani per avere aperto questo spazio. Ho incontrato Camilleri scrittore con "la forma dell'acqua" in regalo con un quotidiano qualche anno fa e come non innamorarsene? Luca Zingaretti e Michele Riondino hanno interpretato il commissario in modo magistrale, che, soprattuttp per il primo, li segnerà per sempre.
    Il saluto di Roberto Saviano da Instagram
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    CITAZIONE (gàja @ 17/7/2019, 15:39) 
    Grazie Dani per avere aperto questo spazio. Ho incontrato Camilleri scrittore con "la forma dell'acqua" in regalo con un quotidiano qualche anno fa e come non innamorarsene? Luca Zingaretti e Michele Riondino hanno interpretato il commissario in modo magistrale, che, soprattuttp per il primo, li segnerà per sempre.
    Il saluto di Roberto Saviano da Instagram

    A volte si agisce d’impulso, ma sentirsi libera di fare quello che si sente è un privilegio, sempre.
    Saviano non è l’unico ad aver sottolineato questo aspetto dell’uomo, prima ancora che dello scrittore: in un mondo in cui su tanti argomenti si preferisce glissare, per indifferenza o per convenienza - e molti personaggi dello spettacolo lo fanno - Camilleri si è sempre esposto e anche attraverso il suo Montalbano non si è mai stancato di denunciare i mali della nostra epoca... sperando in una società più civile.
     
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    Ancora un bellissimo ricordo, scritto dal suo Montalbano

    ADDIO MAESTRO CAMILLERI

    "E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare. E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verita' che ha raccontato tutti noi e il nostro paese. Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana.
    Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l'immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei.

    Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa.
    A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi.

    Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono.
    Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
    Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve!"

    Luca Zingaretti
     
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    Oggi “La verità” - nome più falso questo pseudo giornale non poteva scegliere - ha pubblicato un articolo su Camilleri dal titolo: “Lo scrittore organico di cui resteranno gli ossequi al potere più dei romanzi”.
    De Giovanni, sulla sua pagina Facebook, ha così commentato:

    Comunicazione di servizio: se qualcuno tra i miei amici di Facebook è d'accordo con questa infame pagina di sciacallaggio pseudo giornalistico disgustoso e ignobile, è pregato di rescindere unilateralmente il legame informatico perché non è gradito su questa bacheca. Senza rancore. Grazie.

    E io ringrazio De Giovanni, un altro che non piega la testa, non cerca la convenienza in questi tempi bui che ci stanno portando alla deriva; provo comunque una tristezza infinita nel vedere a che punto si è arrivati, in questa nostra società incivile.
    Camilleri era il nostro Tiresia e vedeva con chiarezza i guasti di una politica ridotta a gioco delle parti e capace solo di fomentare disprezzo e odio per l’altro: i migranti in primis, certo, ma anche chiunque manifesti un pensiero critico, un’opinione non allineata. Quando Camilleri è stato ricoverato, ho letto commenti disumani e anche ieri c’è stato chi non è riuscito a tacere, magari solo con quei distinguo - “apprezzavo lo scrittore, ma...” - così poco rispettosi, così meschini.
    Mi piace immaginare che Camilleri avrebbe replicato, a questo pseudo articolo, con l’acume e l’ironia che lo contraddistinguevano e che i suoi detrattori mai capiranno, da uomini piccoli quali sono.
     
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    Per chi volesse capire l’uomo che era, ma anche quello che eravamo e siamo diventati...

    Andrea Camilleri, Ora dimmi di te. Lettera a Matilda, Bompiani, 2018

    "Matilda mia, ho imparato pochissime cose e te le dico"

    Il racconto appassionante di una vita vissuta senza risparmio, una mano tesa tra il passato e il futuro

    Cosa rimarrà di noi nella memoria di chi ci ha voluto bene? Come verrà raccontata la nostra vita ai nipoti che verranno?
    Andrea Camilleri sta scrivendo quando la pronipotina Matilda si intrufola a giocare sotto il tavolo, e lui pensa che non vuole che siano altri - quando lei sarà grande - a raccontarle di lui.
    Così nasce questa lettera, che ripercorre una vita intera con l'intelligenza del cuore: illuminando i momenti secondo il ruolo che hanno avuto nel rendere Camilleri lo scrittore e l'uomo che tutti amiamo.
    Uno spettacolo teatrale alla presenza del gerarca Pavolini e una strage di mafia a Porto Empedocle, una straordinaria lezione di regia all'Accademia Silvio D'Amico e le parole di un vecchio attore dopo le prove, l'incontro con la moglie Rosetta e quello con Elvira Sellerio...
    Con humour e limpidezza, queste pagine ripercorrono la storia italiana del Novecento attraverso quella di un uomo innamorato della vita e dei suoi personaggi. Ogni episodio è un modo per parlare di ciò che rende l'esistenza degna di essere vissuta: le radici, l'amore, gli amici, la politica, la letteratura. Con il coraggio di raccontare gli errori e le disillusioni, con la commozione di un bisnonno che può solo immaginare il futuro e consegnare - a Matilda e a noi - la lanterna preziosa del dubbio.

    INCIPIT

    Matilda, mia cara,
    ti scrivo questa lunga lettera a pochi giorni dal mio novantaduesimo compleanno, mentre tu hai quasi quattro anni e ancora non sai cosa sia l'alfabeto. Spero che tu possa leggerla nel pieno della tua giovinezza. Ti scrivo alla cieca, sia in senso letterale sia in senso figurato. In senso letterale perché negli ultimi anni la vista mi ha lentamente abbandonato. Ora non posso più né leggere né scrivere, posso solo dettare. In senso figurato perché non riesco a immaginarmi quale sarà il mondo tra vent'anni, quello nel quale tu dovrai vivere. Vedi, mia cara, nell'ultimo trentennio i cambiamenti attorno a me sono stati tanti e alcuni del tutto inattesi e repentini. Il mondo non ha più lo stesso aspetto che aveva durante la mia giovinezza e maturità. A cambiargli la faccia hanno contribuito i mutamenti politici, economici, civili e sociali, le scoperte scientifiche, l'uso della tecnologia più avanzata, le grandi trasmigrazioni di massa da un continente all'altro, il quasi fallimento del nostro sogno che è stato l'Unione Europea.
    Ma perché sento il bisogno impellente di scriverti? Rispondo alla mia stessa domanda con una certa amarezza: perché ho piena coscienza, per raggiunti limiti di età, che mi sarà negato il piacere di vederti maturare di giorno in giorno, di ascoltare i tuoi primi ragionamenti, di seguire la crescita del tuo cervello. Insomma, mi sarà impossibile parlare e dialogare con te. Allora queste mie righe vogliono essere una povera sostituzione di quel dialogo che mai avverrà tra di noi. Perciò, prima di tutto, credo sia necessario che io ti dica qualcosa di me. Forse tua madre Alessandra te ne parlerà, ma preferisco essere io a dirti di me e dei miei tempi con parole mie, anche se, come mi auguro di tutto cuore, alcune di esse quali ad esempio nazismo, fascismo, razzismo, campi di sterminio, guerra, dittatura ti appariranno remote e inattuali.
     
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5 replies since 17/7/2019, 14:20   58 views
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