sotto copertura 2 - la cattura di Zagaria

Quanto amo i miei 45 silenti ... però non sono riuscita a battere il record di Sissi

Nota statistico-esplicativa: L’intervento di Sissi aveva registrato 59 letture e 0 repliche; poi sono arrivata io, sessantesima visitatrice, ed ho lasciato un commento. Questo è stato letto da 45 utenti - siamo arrivati infatti a quota 105 letture - nessuno dei quali, pur interessato all’argomento (si presume), ha replicato per condividere o dissentire. Ah, la voce del silenzio...

Sotto copertura 2- La cattura di Zagaria
mi sono varie volte interrogata se fosse preferibile aprire un topic apposito per parlare e commentare la fiction, vero che arrivo piuttosto tardi (mea culpa), ma altrettanto vero è che, eccetto i vari articoli postati da Louny e un messaggio di approvazione di Pinarosa, non ho letto alcun commento analitico e argomentato alla fiction e sull'interpretazione di Alessandro e questo un pò mi ha disorientata e ha messo in discussione la necessità di un topic sulla serie. Per il momento quindi scrivo le mie impressioni in questo spazio, con l'intenzione, se si aggiungeranno altri messaggi al riguardo, di spostare tutto in una discussione apposita.
Ho seguito interamente la fiction ma solo dopo averla vista interamente per le quattro puntate ho maturato delle opinioni complete e più a fuoco.
Parlo di completezza e messa a fuoco perchè devo ammettere che le prime due puntate non mi avevano consentito di maturare delle impressioni definite, ma piuttosto controverse.... la storia nelle prime due puntate mi appariva un pò lenta, le varie vicende un pò slegate fra loro, probabilmente di preparazione e spiegazione per il resto (e vero fulcro) della storia.... dalla terza puntata invece la fiction mi è apparsa acquisire quel ritmo che mi aspettavo e mi ha pienamente convinta, per arrivare fino all'ultima che ho trovato molto appassionante e intensa.
Ho trovato molto bravi e credibili tutti gli attori, Antonio Folletto, già apprezzato né "I Bastardi di Pizzofalcone" non ha deluso neanche stavolta, davvero bravo, bravo, bravo! (l'ho peraltro visto a teatro la scorsa stagione in Romeo e Giulietta ed è così anche sul palco, pieno di energia e di passione, tanto credibile e appassionante, quanto dolce, disponibile e umile quando lo abbiamo salutato e ci siamo complimentate con lui fuori dal teatro)...Altrettanto credibile ed intenso Antonio Gerardi (visto e apprezzato nè La Porta Rossa), così come estremamente brava e a tratti molto toccante Giulia Fiume.
Ho apprezzato tantissimo anche i due giovani Erasmo Genzini (plauso) Aleandra Onjeva, davvero coinvolgente l'intreccio del loro amore impossibile con la vita del boss.
Direi che comunque tutti gli attori mi sono sembrati molto realistici e in parte.
Forse, sarò impopolare, proprio qualche piccolo dubbio mi rimane rispetto le interpretazioni dei protagonisti principali: Claudio Gioè e Alessandro Preziosi.... attenzione, parlo solo di sfumature, ma personalmente ho trovato il primo talvolta troppo statico, va bene che rappresenta il "bene" nella fiction, l'integerrimo, il votato ai valori e all'onestà, ma qualche volta la sua reazione ai tentativi di screditarlo e gettare fango su di lui, mi è parsa non adeguata...così come, in varie scene, la sua espressione mi appariva troppo statica.
Venendo ad Alessandro, rappresenta il vero cruccio della mia recensione, il giudizio su di lui è molto controverso nella mia mente, se da un lato ho rilevato e apprezzato un grande impegno e una capacità puntuale di rappresentare un personaggio così di rilievo e scomodo, che è di un boss mafioso, sicuramente personaggio ambiguo, indecifrabile e spietato, ho altrettanto trovato "strano" vederlo in quei panni....e ancora non sono riuscita a spiegarmi pienamente il perchè di questa impressione. Ho attribuito questa non piena convinzione girando varie ipotesi, forse alla sua troppa avvenenza? alla mia conoscenza dell'attore da tanto tempo e al non riuscirlo ad identificare in un soggetto "cattivo"? le aspettative troppo alte sulla sua piena capacità di interpretare qualsiasi personaggio?...fino ad arrivare all'idea definitiva (forse ) che, nonostante egli abbia messo in campo tutte le sue capacità e la sua esperienza nell'interpretare un ruolo tanto lontano da lui, la sua parte più recondita non sia riuscita ad immedesimarsi pienamente in esso (e da un lato ciò è positivo ) nonostante le movenze mirate, l'espressività credibile, il tono della voce molto calibrato, i suoi occhi, pur tenuti spesso bassi e sprezzanti, non mi sono sembrati riuscire ad esprimere pienamente quel guizzo spietato ed efferato che comunque identifica una persona così dura, atteso che sono troppo limpidi per riuscire a rappresentare il velo oscuro che porta chi ha un animo buio e senza pietà...e alla fine il boss, pur interpretato con grande puntualità e credibilità, non mi è apparso però troppo odioso, nè sul finale mi ha dato l'impressione, come avrei immaginato, di un leone in gabbia, quanto, piuttosto, è sembrato per tutto il tempo un uomo subdolo (e forse è anche quello che Alessandro voleva rappresentare) ma anche poco "incisivo"....più mesto che spavaldo....
Infine una nota sulla regia/sceneggiatura, in generale mi è sembrata molto buona e fedele, a parte piccole sbavature... un esempio, in particolare, mi è parso strano vedere Nicola che incontra tutta la squadra, lasciando Agata in auto, in un parcheggio così aperto e palesemente rischioso.... come, invece, ho realmente apprezzato, trovandolo da brividi ed emozionante, quel finale con le immagini della fiction mandate in parallelo ed intrecciate con quelle reali della cattura risalenti all'epoca....
In definitiva grande fiction, di alto valore, non solo qualitativo, ma anche sociale e culturale, complimenti!

Cara Sissi io ho visto la fiction, ma non l'ho commentata qui, non per essere polemica, ma mi viene poca voglia di inserire un commento, tra nostalgia, fashion e poco altro. Ma siccome mi hai stimolata ti dirò le mie impressioni. Ho iniziato a seguire Sotto Copertura un po' di malavoglia non è il mio genere, ma invece poi mi ha preso. Un ottimo prodotto, ben recitato, e ben diretto. Buon ritmo. A differenza tua ho trovato Gioé e Preziosi una spanna sopra gli altri come recitazione. Penso che siano scelte registiche le sfumature date ai personaggi: per il primo un uomo tutto di un pezzo, per Alessandro un uomo spietato, ma anche solo, ripiegato su se stesso. Io penso che questa sia stata per lui una delle sue migliori interpretazioni. Certo la sua avvenenza non gli ha facilitato il compito.

la tua ultima osservazione mi ha aiutato a chiarire le idee, convincendomi dell'ottima prova attoriale di Alessandro e del fatto che, probabilmente, io sia stata vittima dei suoi occhi limpidi, che hanno ingannato la mia lucidità.
Battute ironiche a parte, mi fa molto piacere avere un punto di vista diverso e il tuo lo trovo pertinente ed argomentato, oltre che di tutto rispetto. Grazie per il tuo interessante intervento e .....felice di leggerti

Sì, ma intanto, intervenendo, hai inficiato la gara: i nuovi 30 silenti saranno lettori miei o tuoi?

59 che hanno aperto questo post prima di me, commenti 0: Sissi, mi sa che mi batti quanto a capacità di far cadere i topic nel vuoto
Battute sconfortanti a parte, ho guardato i primi due episodi... non sapevo se commentare qui o nel topic di Alessandro, dove hai inserito un lungo e articolato intervento cui ha replicato, con altrettanto interessanti considerazioni, Tramonto (occorre dire che, le poche volte che la leggo, penso che sia venuta a mancare una voce importante, qui? no, non occorre).
Certamente è presto per esprimere un giudizio, ma da quel che ho visto finora mi sembra davvero una fiction ben fatta e curata nei dettagli, con un ottimo cast; per quanto riguarda in particolare Alessandro, ho capito sia le tue velate perplessità, sia le osservazioni di Tramonto, che considera Sotto copertura una delle migliori interpretazioni del nostro. Zagaria è un essere spregevole e farlo interpretare da un attore che non ha il physique du rôle del malvagio è stata indubbiamente una bella sfida, tuttavia anche a me sembra, per ora, una sfida vinta: è vero che ogni tanto c'è un guizzo di dolcezza fuori posto nello sguardo di Alessandro, ma sono attimi... nel complesso regge bene il personaggio, regalandogli, oltre ai prevedibili scoppi d'ira, di disprezzo e di cinismo, una recitazione in levare che suggerisce il nero di un'anima senza trasformare Zagaria in una caricatura di camorrista.
Emblematica, in questo senso, la scena con la figlia di Ventriglia: il non detto fa capire chiaramente che a don Michele nessuno può dire di no, basta uno sguardo, il modo di inclinare il capo, un minimo gesto per farlo capire. Ho scoperto, tra l'altro, che proprio questa sotto trama ha irritato il vero boss... eh già, ha ordinato omicidi, tessuto le sue trame nere, ma non si dica mai che faceva avances alla figlia di Ventriglia

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