Di padre in figlia

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    Curiosità personale: quante di voi hanno seguito la serie? E se l'avete fatto, come vi è sembrata? Io l'ho seguita, ma vorrei prima sapere che ne pensate voi...
     
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    CITAZIONE (*dani @ 3/5/2017, 20:01) 
    Curiosità personale: quante di voi hanno seguito la serie? E se l'avete fatto, come vi è sembrata? Io l'ho seguita, ma vorrei prima sapere che ne pensate voi...

    Non ci posso credere!! :o: ...sai quante volte mi sono ripromessa di inserire un post riguardo questa serie nelle ultime due settimane? l'ultima volta ieri sera, durante la fiction e poi subito dopo....sempre interrotta per qualche motivo... ero venuta qui stasera, prima del solito, con il fermo proposito di scrivere al riguardo :D

    Allora, a me la serie è piaciuta,... non tanto.....di pppiù!! :P :D veramente una bella fiction... ieri sera ho iniziato la puntata piangendo ..... e anche durante il proseguo mi sono commossa :wub: estremamente toccante, tutte le quattro puntate, ma l'ultima particolarmente.... attori tutti molto bravi, la Rocca superba!! la Capotondi si conferma essere una capacissima interprete e Boni non si smentisce, anche se forse in questa fiction, personalmente, l'ho trovato non sempre al (suo) massimo.
    Ho rilevato in questo prodotto una drammaticità non consueta per le serie solitamente trasmesse dalla rete ammiraglia della Rai, anche se talvolta un pò edulcorata dalle scelte della sceneggiatura, la storia ha proposto di tutto, in un lasso di tempo raccontato con dovizia di particolari, mostrando la deriva di ragazzi frustrati e in cerca di emancipazione, attraverso l'uso di LSD, cocaina, "fumo" (Sofia), le prime esperienze sessuali, non tralasciando lo sballo alla ricerca di una vita più "scintillante" e appagante (Elena), la ricerca di sua strada personale lavorativa appagante al di fuori dal nucleo familiare (Maria Teresa), il drammatico disagio di non essere mai all'altezza fino ad arrivare al suicidio (Antonio), il tradimento reciproco dei due coniugi Franza (Giovanni e Franca)...il tutto in pieno boom economico e con sullo sfondo le lotte sociali degli anni sessanta/settanta, le occupazioni universitarie... filo conduttore il riscatto femminile rispetto un patriarcato dominante, soffocante e reprimente...
    Mi sono piaciute molto anche le musiche dell'epoca, scelte ad accompagnare alcuni momenti raccontati dalla fiction e le immagini in bianco e nero storiche inserite a fine fiction, ma anche nella sigla di inizio e coda delle puntate.
    Insomma una fiction che, secondo me, ha saputo narrare con grande umanità, la fallibilità, drammaticità e fragilità in un periodo storico estremamente complicato, ma anche importantissimo nella nostra storia, in particolare per il riscatto dell'universo femminile che ne è scaturito (ma che ha ancora passi da gigante da fare, nonostante tutto....e per comprenderlo basti accendere la tv sulle notizie di cronaca giornaliere .... :unsure: :( ) . Unica nota forse leggermente debole, a mio avviso, la storia che ieri è stata raccontata circa l'inizio di tutto, con la vita in Brasile di Franca, il tentativo di stupro e la fuga in Italia con Giovanni, non solo per l'impressione di velocità decisionale e di narrazione (tanti legami contingenti che non sono stati trattati) ma anche per la riproposizione di un cliché già piuttosto abusato....magari, con un piccolo sforzo di fantasia, si sarebbe potuto trovare qualcosa di meglio ;) ....ma va bene anche così, l'insieme è risultato comunque estremamente bello e convincente.

    ...e ora aspetto anch'io le altre recensioni ;)
     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 3/5/2017, 23:02) 
    CITAZIONE (*dani @ 3/5/2017, 20:01) 
    Curiosità personale: quante di voi hanno seguito la serie? E se l'avete fatto, come vi è sembrata? Io l'ho seguita, ma vorrei prima sapere che ne pensate voi...

    Non ci posso credere!! :o: ...sai quante volte mi sono ripromessa di inserire un post riguardo questa serie nelle ultime due settimane? l'ultima volta ieri sera, durante la fiction e poi subito dopo....sempre interrotta per qualche motivo... ero venuta qui stasera, prima del solito, con il fermo proposito di scrivere al riguardo :D

    Allora, a me la serie è piaciuta,... non tanto.....di pppiù!! :P :D veramente una bella fiction... ieri sera ho iniziato la puntata piangendo ..... e anche durante il proseguo mi sono commossa :wub: estremamente toccante, tutte le quattro puntate, ma l'ultima particolarmente.... attori tutti molto bravi, la Rocca superba!! la Capotondi si conferma essere una capacissima interprete e Boni non si smentisce, anche se forse in questa fiction, personalmente, l'ho trovato non sempre al (suo) massimo.
    Ho rilevato in questo prodotto una drammaticità non consueta per le serie solitamente trasmesse dalla rete ammiraglia della Rai, anche se talvolta un pò edulcorata dalle scelte della sceneggiatura, la storia ha proposto di tutto, in un lasso di tempo raccontato con dovizia di particolari, mostrando la deriva di ragazzi frustrati e in cerca di emancipazione, attraverso l'uso di LSD, cocaina, "fumo" (Sofia), le prime esperienze sessuali, non tralasciando lo sballo alla ricerca di una vita più "scintillante" e appagante (Elena), la ricerca di sua strada personale lavorativa appagante al di fuori dal nucleo familiare (Maria Teresa), il drammatico disagio di non essere mai all'altezza fino ad arrivare al suicidio (Antonio), il tradimento reciproco dei due coniugi Franza (Giovanni e Franca)...il tutto in pieno boom economico e con sullo sfondo le lotte sociali degli anni sessanta/settanta, le occupazioni universitarie... filo conduttore il riscatto femminile rispetto un patriarcato dominante, soffocante e reprimente...
    Mi sono piaciute molto anche le musiche dell'epoca, scelte ad accompagnare alcuni momenti raccontati dalla fiction e le immagini in bianco e nero storiche inserite a fine fiction, ma anche nella sigla di inizio e coda delle puntate.
    Insomma una fiction che, secondo me, ha saputo narrare con grande umanità, la fallibilità, drammaticità e fragilità in un periodo storico estremamente complicato, ma anche importantissimo nella nostra storia, in particolare per il riscatto dell'universo femminile che ne è scaturito (ma che ha ancora passi da gigante da fare, nonostante tutto....e per comprenderlo basti accendere la tv sulle notizie di cronaca giornaliere .... :unsure: :( ) . Unica nota forse leggermente debole, a mio avviso, la storia che ieri è stata raccontata circa l'inizio di tutto, con la vita in Brasile di Franca, il tentativo di stupro e la fuga in Italia con Giovanni, non solo per l'impressione di velocità decisionale e di narrazione (tanti legami contingenti che non sono stati trattati) ma anche per la riproposizione di un cliché già piuttosto abusato....magari, con un piccolo sforzo di fantasia, si sarebbe potuto trovare qualcosa di meglio ;) ....ma va bene anche così, l'insieme è risultato comunque estremamente bello e convincente.

    ...e ora aspetto anch'io le altre recensioni ;)

    Letto e approvato ;) ... adesso non ce la faccio, ma domani replico in modo articolato (in papir style, per intenderci :D )
     
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    CITAZIONE (*dani @ 3/5/2017, 23:26) 
    Letto e approvato ;) ... adesso non ce la faccio, ma domani replico in modo articolato (in papir style, per intenderci :D )

    ...bene!! :D resto in attesa ;)
     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 3/5/2017, 23:02) 
    CITAZIONE (*dani @ 3/5/2017, 20:01) 
    Curiosità personale: quante di voi hanno seguito la serie? E se l'avete fatto, come vi è sembrata? Io l'ho seguita, ma vorrei prima sapere che ne pensate voi...

    Non ci posso credere!! :o: ...sai quante volte mi sono ripromessa di inserire un post riguardo questa serie nelle ultime due settimane? l'ultima volta ieri sera, durante la fiction e poi subito dopo....sempre interrotta per qualche motivo... ero venuta qui stasera, prima del solito, con il fermo proposito di scrivere al riguardo :D

    Allora, a me la serie è piaciuta,... non tanto.....di pppiù!! :P :D veramente una bella fiction... ieri sera ho iniziato la puntata piangendo ..... e anche durante il proseguo mi sono commossa :wub: estremamente toccante, tutte le quattro puntate, ma l'ultima particolarmente.... attori tutti molto bravi, la Rocca superba!! la Capotondi si conferma essere una capacissima interprete e Boni non si smentisce, anche se forse in questa fiction, personalmente, l'ho trovato non sempre al (suo) massimo.
    Ho rilevato in questo prodotto una drammaticità non consueta per le serie solitamente trasmesse dalla rete ammiraglia della Rai, anche se talvolta un pò edulcorata dalle scelte della sceneggiatura, la storia ha proposto di tutto, in un lasso di tempo raccontato con dovizia di particolari, mostrando la deriva di ragazzi frustrati e in cerca di emancipazione, attraverso l'uso di LSD, cocaina, "fumo" (Sofia), le prime esperienze sessuali, non tralasciando lo sballo alla ricerca di una vita più "scintillante" e appagante (Elena), la ricerca di sua strada personale lavorativa appagante al di fuori dal nucleo familiare (Maria Teresa), il drammatico disagio di non essere mai all'altezza fino ad arrivare al suicidio (Antonio), il tradimento reciproco dei due coniugi Franza (Giovanni e Franca)...il tutto in pieno boom economico e con sullo sfondo le lotte sociali degli anni sessanta/settanta, le occupazioni universitarie... filo conduttore il riscatto femminile rispetto un patriarcato dominante, soffocante e reprimente...
    Mi sono piaciute molto anche le musiche dell'epoca, scelte ad accompagnare alcuni momenti raccontati dalla fiction e le immagini in bianco e nero storiche inserite a fine fiction, ma anche nella sigla di inizio e coda delle puntate.
    Insomma una fiction che, secondo me, ha saputo narrare con grande umanità, la fallibilità, drammaticità e fragilità in un periodo storico estremamente complicato, ma anche importantissimo nella nostra storia, in particolare per il riscatto dell'universo femminile che ne è scaturito (ma che ha ancora passi da gigante da fare, nonostante tutto....e per comprenderlo basti accendere la tv sulle notizie di cronaca giornaliere .... :unsure: :( ) . Unica nota forse leggermente debole, a mio avviso, la storia che ieri è stata raccontata circa l'inizio di tutto, con la vita in Brasile di Franca, il tentativo di stupro e la fuga in Italia con Giovanni, non solo per l'impressione di velocità decisionale e di narrazione (tanti legami contingenti che non sono stati trattati) ma anche per la riproposizione di un cliché già piuttosto abusato....magari, con un piccolo sforzo di fantasia, si sarebbe potuto trovare qualcosa di meglio ;) ....ma va bene anche così, l'insieme è risultato comunque estremamente bello e convincente.

    ...e ora aspetto anch'io le altre recensioni ;)

    Mannaggia, mi sono persa anche questa...ma immagino si possa recuperare in rete, spero di vederla, però non faccio promesse..troppa carne al fuoco negli ultimi tempi!
     
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    Eccomi qui... a quanto pare, Sissi, l'abbiamo vista solo noi due questa fiction, che personalmente mi ha appassionato parecchio. Non tutto era perfetto sul piano della sceneggiatura, ma d'altra parte condensare in 4 puntate un periodo denso di cambiamenti, in ambito sociale e familiare, come quello compreso tra gli anni '60 e gli anni '80, era una sfida non da poco. Secondo me, Cristina Comencini questa sfida l'ha comunque vinta, evidenziando quanto sia cambiato il ruolo della donna nell'arco di pochi decenni e quanto dobbiamo tenercele strette, quelle conquiste.
    Di certo è stata vincente l'idea di ambientare la vicenda a Bassano del Grappa, per meglio connotare quel misto di solidità, tradizione, perbenismo e ipocrisia che è stato alla base della vita in provincia per lungo tempo: la prima parte, relativa agli anni '60, mi ha ricordato, per certi aspetti, Signore e signori di Germi (cito solo lo sdegno delle madri alla prova dei costumi di danza delle figlie, a causa del passato da "svergognata" di Pina e la scena dell'intervista a Franca in occasione del referendum sul divorzio).
    Tra le parti meno riuscite, la storia tra Jorge e Franca (la rassegnazione di lei ad un matrimonio senza amore poteva essere, anche senza l'invenzione di un passato oscuro) e l'approdo a Milano di Pina grazie alla vincita al Rischiatutto (simpatico lo spezzone tv "fake", ma alla fine è stato solo un facile espediente per giustificare il salto di Pina dalla provincia alla grande città).
    Ben delineati anche i protagonisti della vicenda, con qualche appunto solo per il personaggio di Giovanni Franza che, specie nelle prime due puntate, è sembrato un concentrato francamente eccessivo di tutti i peggiori difetti del maschio italiano (come marito, padre e uomo d'affari).
    Le donne della famiglia Franza sono state, comunque, il fulcro della storia: Franca, con il suo dolore nascosto e quel germe di ribellione mai spento che la porterà alla fine a una faticosa (ri)conquista di sé; la figlia maggiore, Maria Teresa, combattiva e saggia fin da bambina e le sue due sorelle: Elena, rinchiusa nel suo ruolo di bella bambolina fino a quando la vita non la porterà a crescere davvero e a capire gli errori commessi, e Sofia, legatissima al gemello Antonio e ribelle verso il padre, insofferente ad un progetto di futuro già disegnato che non le appartiene. E poi la Pina, con il suo orgoglio, la sua volontà di riscatto e un senso profondo dell'amicizia e della solidarietà tra donne.
    A fare da contraltare, le figure maschili: il marito padre padrone Giovanni Franza, di cui ho già detto; il figlio Antonio, debole e sognatore, costretto a rinunciare a se stesso; il socio d'affari di Franza, una bella figura di uomo onesto, incapace di conservare rancore e suo figlio Riccardo, vittima, in misura diversa da Antonio, dei suoi sogni d'infanzia; il "terrone" Giuseppe, innamorato timido e tenace e Filippo, capace per amore dei figli di cancellare il passato e di cambiare (entrambi, alla fine, figure nuove di uomo rispetto agli altri maschi della storia).
    Gli attori mi sono sembrati perfetti per i loro ruoli, con una menzione speciale per la straordinaria Stefania Rocca, capace con uno sguardo di esprimere dolore, rabbia, senso di sconfitta, rassegnazione, insicurezza, dignità, tenerezza... una gamma infinita di sensazioni ed emozioni trasmesse senza bisogno di parole. Molto brava anche Cristiana Capotondi nel delineare il passaggio da ragazzina insicura e provinciale (fenomenale il suo arrivo a Padova all'Università e l'incontro con le compagne di stanza) a giovane donna consapevole e fiera.
    Alessio Boni sempre bravo, nulla da dire, ma l'ho preferito nella seconda parte (l'ultima puntata in particolare), quando ha smesso certi toni esagerati cucitigli addosso dal personaggio; degli altri, la più acerba mi è sembrata Matilde Gioli: perfetta come adolescente innamorata di sé e in competizione con la sorella maggiore, molto meno convincente nella sua avventura a Milano (quando posa per le foto, appare così legnosa che viene da chiedersi quale fotografo mai l'avrebbe scelta come modella :rolleyes: ).
    Ottima la scelta delle musiche, funzionale l'inserimento di spezzoni d'epoca per ricreare il clima di quegli anni, perfetti abbigliamento e pettinature (quando ho visto Elena a Milano, con quei capelli stile "re Sole" ho pensato: oddio, anch'io all'epoca mi pettinavo così! :D)... possono sembrare dettagli, ma sono importanti, così come l'uso marcato dell'inflessione dialettale da parte di tutti i personaggi.
    Ultima nota: a Bassano in tanti si sono risentiti per essere stati descritti come puttanieri, alcolizzati ed evasori fiscali... ma allora che cosa dovrebbero dire i napoletani (raccontati in Gomorra) e i siciliani (raccontati ne La piovra e in mille altre fiction sulla mafia)? :rolleyes:
    Lascio uno spezzone

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    Di quante puntate si tratta?
    C' è un articolo in rete che stronca la serie alla grande...non avendala vista non posso argomentare nessun contrattacco..
    www.liberoquotidiano.it/news/sfogli...i-vergogna.html
     
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    CITAZIONE (dordogne @ 4/5/2017, 23:46) 
    Di quante puntate si tratta?
    C' è un articolo in rete che stronca la serie alla grande...non avendala vista non posso argomentare nessun contrattacco..
    www.liberoquotidiano.it/news/sfogli...i-vergogna.html

    ...io direi, mia cara, che per farti un'idea e maturare un giudizio personale, dovresti guardarti le quattro ;) puntate della fiction ... (trovi tranquillamente la serie su rai Replay :) ) poi ci dirai e mi farà piacere avere una tua recensione ..... ;) :rolleyes:
    Quest'articolo secondo me è pretestuoso e generalizzante, non so se chi l'ha scritto abbia davvero visto tutta la serie o si sia semplicemente fermato alla prima puntata..... :unsure:

    CITAZIONE (*dani @ 4/5/2017, 18:14) 
    Eccomi qui... a quanto pare, Sissi, l'abbiamo vista solo noi due questa fiction, che personalmente mi ha appassionato parecchio. Non tutto era perfetto sul piano della sceneggiatura, ma d'altra parte condensare in 4 puntate un periodo denso di cambiamenti, in ambito sociale e familiare, come quello compreso tra gli anni '60 e gli anni '80, era una sfida non da poco. Secondo me, Cristina Comencini questa sfida l'ha comunque vinta, evidenziando quanto sia cambiato il ruolo della donna nell'arco di pochi decenni e quanto dobbiamo tenercele strette, quelle conquiste.
    Di certo è stata vincente l'idea di ambientare la vicenda a Bassano del Grappa, per meglio connotare quel misto di solidità, tradizione, perbenismo e ipocrisia che è stato alla base della vita in provincia per lungo tempo: la prima parte, relativa agli anni '60, mi ha ricordato, per certi aspetti, Signore e signori di Germi (cito solo lo sdegno delle madri alla prova dei costumi di danza delle figlie, a causa del passato da "svergognata" di Pina e la scena dell'intervista a Franca in occasione del referendum sul divorzio).
    Tra le parti meno riuscite, la storia tra Jorge e Franca (la rassegnazione di lei ad un matrimonio senza amore poteva essere, anche senza l'invenzione di un passato oscuro) e l'approdo a Milano di Pina grazie alla vincita al Rischiatutto (simpatico lo spezzone tv "fake", ma alla fine è stato solo un facile espediente per giustificare il salto di Pina dalla provincia alla grande città).
    Ben delineati anche i protagonisti della vicenda, con qualche appunto solo per il personaggio di Giovanni Franza che, specie nelle prime due puntate, è sembrato un concentrato francamente eccessivo di tutti i peggiori difetti del maschio italiano (come marito, padre e uomo d'affari).
    Le donne della famiglia Franza sono state, comunque, il fulcro della storia: Franca, con il suo dolore nascosto e quel germe di ribellione mai spento che la porterà alla fine a una faticosa (ri)conquista di sé; la figlia maggiore, Maria Teresa, combattiva e saggia fin da bambina e le sue due sorelle: Elena, rinchiusa nel suo ruolo di bella bambolina fino a quando la vita non la porterà a crescere davvero e a capire gli errori commessi, e Sofia, legatissima al gemello Antonio e ribelle verso il padre, insofferente ad un progetto di futuro già disegnato che non le appartiene. E poi la Pina, con il suo orgoglio, la sua volontà di riscatto e un senso profondo dell'amicizia e della solidarietà tra donne.
    A fare da contraltare, le figure maschili: il marito padre padrone Giovanni Franza, di cui ho già detto; il figlio Antonio, debole e sognatore, costretto a rinunciare a se stesso; il socio d'affari di Franza, una bella figura di uomo onesto, incapace di conservare rancore e suo figlio Riccardo, vittima, in misura diversa da Antonio, dei suoi sogni d'infanzia; il "terrone" Giuseppe, innamorato timido e tenace e Filippo, capace per amore dei figli di cancellare il passato e di cambiare (entrambi, alla fine, figure nuove di uomo rispetto agli altri maschi della storia).
    Gli attori mi sono sembrati perfetti per i loro ruoli, con una menzione speciale per la straordinaria Stefania Rocca, capace con uno sguardo di esprimere dolore, rabbia, senso di sconfitta, rassegnazione, insicurezza, dignità, tenerezza... una gamma infinita di sensazioni ed emozioni trasmesse senza bisogno di parole. Molto brava anche Cristiana Capotondi nel delineare il passaggio da ragazzina insicura e provinciale (fenomenale il suo arrivo a Padova all'Università e l'incontro con le compagne di stanza) a giovane donna consapevole e fiera.
    Alessio Boni sempre bravo, nulla da dire, ma l'ho preferito nella seconda parte (l'ultima puntata in particolare), quando ha smesso certi toni esagerati cucitigli addosso dal personaggio; degli altri, la più acerba mi è sembrata Matilde Gioli: perfetta come adolescente innamorata di sé e in competizione con la sorella maggiore, molto meno convincente nella sua avventura a Milano (quando posa per le foto, appare così legnosa che viene da chiedersi quale fotografo mai l'avrebbe scelta come modella :rolleyes: ).
    Ottima la scelta delle musiche, funzionale l'inserimento di spezzoni d'epoca per ricreare il clima di quegli anni, perfetti abbigliamento e pettinature (quando ho visto Elena a Milano, con quei capelli stile "re Sole" ho pensato: oddio, anch'io all'epoca mi pettinavo così! :D)... possono sembrare dettagli, ma sono importanti, così come l'uso marcato dell'inflessione dialettale da parte di tutti i personaggi.
    Ultima nota: a Bassano in tanti si sono risentiti per essere stati descritti come puttanieri, alcolizzati ed evasori fiscali... ma allora che cosa dovrebbero dire i napoletani (raccontati in Gomorra) e i siciliani (raccontati ne La piovra e in mille altre fiction sulla mafia)? :rolleyes:
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    Cara Dani Chapeau!! :wub: recensione davvero notevole, estremamente approfondita, accurata, ragionata, argomentata....hai parlato di tutti i personaggi e di ogni sfaccettatura legata a loro e a questa serie in modo accurato e molto oculato, complimenti. Penso proprio che abbiamo ricevuto le stesse impressioni dalla serie (si, a quanto pare l'abbiamo vista in pochi qui :D ), io ho postato un commento ieri sera piuttosto d'impulso, senza analizzare ogni piega, come hai fatto tu e tralasciando alcuni personaggi, ma anche su di essi la penso come te... la Pina e la sua storia, ad esempio, o la non ottima prova attoriale della Cioli,....così come ho rilevato, come tu evidenzi una certa estremizzazione del personaggio di Giovanni da parte di Boni (non so, forse su richiesta del regista) che l'ha reso a tratti, mi è parso, un pò caricaturale.... allo stesso modo ritengo che troppo estremizzato ne sia risultato il maschilismo (che voleva rappresentare l'epoca) da lui portato "in scena".....Ma ripeto, al di là di qualche annotazione che si può certamente fare, per me questa è risultata essere un'ottima fiction, sicuramente fra le migliori degli ultimi anni, davvero bella, bella..... ;) :)
     
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    CITAZIONE (dordogne @ 4/5/2017, 23:46)
    Di quante puntate si tratta?
    C' è un articolo in rete che stronca la serie alla grande...non avendala vista non posso argomentare nessun contrattacco..
    www.liberoquotidiano.it/news/sfogli...i-vergogna.html

    Cara Dordy, capisco le tue perplessità dopo aver letto questa recensione, ma ... hai visto su quale giornale è stata pubblicata? Libero non è esattamente il massimo dell'obiettività, specie quando si toccano certe convinzioni :rolleyes: . Questa parte dell'articolo, in particolare, spiega bene il vizio ideologico che sta alla base della stroncatura: non tocchiamo la sacra famiglia e l'Italia che produce e che consuma!(e il Veneto in particolare)

    La cosa però più irritante è il tentativo di destituzione (e irrisione) di tre principi su cui si è costruito il successo economico del Nord-Est e, ancor prima, di tutta l'Italia nel periodo del boom: l' individuo, la famiglia e l' impresa. L' individuo, espressione del self-made man che mette su una fortuna contando su talento, tenacia e ambizione, è derubricato a una somma di istinti da soddisfare e di egoismi da coltivare; la famiglia, base della tenuta del tessuto sociale negli anni in cui si predicava la rivoluzione e cuore della crescita stessa di molte imprese a conduzione appunto familiare, viene invece dipinta come un' istituzione da archiviare, nel migliore dei casi come un' unione di facciata fondata unicamente sull' ipocrisia borghese, nel peggiore come un ricettacolo di violenze domestiche, umiliazioni e sottomissioni; da ultimo l' impresa, vero fiore all' occhiello della crescita del Veneto insieme artigianale e industriale, appare animata solo dalla sete di profitto, dalla discriminazione di genere, e da affari loschi che si risolvono nel tentativo di fregare il Fisco.

    Ora è chiaro che in questa fiction, come in molte altre, ci sono dei difetti e delle semplificazioni. E' vero che Giovanni Franza, in alcuni momenti, appariva un po' la caricatura del più gretto maschio italiano (e non solo veneto), ma alla fine non è risultato una macchietta perché anche il suo personaggio ha una crescita imposta dagli anni, dalle circostanze, dal dolore: nell'ultima puntata appare un uomo solo, il cui mondo e le cui convinzioni si sono sgretolate. Il suo comportamento in famiglia è retaggio di una società ancora patriarcale, la sua ansia di crescere negli affari, il suo orgoglio di imprenditore derivano da un senso di rivalsa verso la povertà che ha alle spalle, e questo spiega il tradimento nei confronti del socio.
    Giovanni Franza è un uomo di quei tempi e di quel mondo agricolo che si stava convertendo all'industria, come spiegano bene Boni e il regista in queste interviste

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    Quanto alla famiglia, raccontarla senza ipocrisie è un merito, non una colpa: guardare dietro la facciata significa raccontare la vita anziché edulcorarla. E anche se ci sono delle inevitabili superficialità nella rappresentazione della provincia degli anni '60, del femminismo e della lotta delle donne negli anni '70 o della Milano da bere degli anni '80, il quadro complessivo è aderente alla realtà (se poi quella realtà non piace a Libero, perché si fa riferimento alle lotte studentesche, al divorzio e all'aborto e sottolinea troppo la forza delle donne, quello è un problema loro, non una pecca della fiction).
    Quindi, come ti consiglia Sissi...

    CITAZIONE (sissi_66 @ 5/5/2017, 00:33)
    ...io direi, mia cara, che per farti un'idea e maturare un giudizio personale, dovresti guardarti le quattro ;) puntate della fiction ... (trovi tranquillamente la serie su rai Replay :) ) poi ci dirai e mi farà piacere avere una tua recensione ..... ;) :rolleyes:
    Quest'articolo secondo me è pretestuoso e generalizzante, non so se chi l'ha scritto abbia davvero visto tutta la serie o si sia semplicemente fermato alla prima puntata..... :usure:

    Se inizi a guardare la fiction, mi raccomando: non farti fuorviare dalla scena iniziale, quando Franca sul punto di partorire va a cercare il marito nel bordello. Io all'inizio ho pensato "oddio, comincia male", ma poi ho capito che quella scena nasceva dalla volontà di marcare subito la figura del marito padrone e del ruolo della donna come "fattrice" dell'erede maschio (fondamentale nella società ancora contadina dell'epoca).
    E comunque grazie per essere intervenuta nel topic... ero convinta, tra l'altro, che più di qualcuna tra le stordite avesse seguito la fiction (considerato che ha avuto 6-7 milioni di telespettatori a puntata), ma evidentemente non è così :unsure:

    CITAZIONE (sissi_66 @ 5/5/2017, 00:33)
    Cara Dani Chapeau!! :wub: recensione davvero notevole, estremamente approfondita, accurata, ragionata, argomentata....hai parlato di tutti i personaggi e di ogni sfaccettatura legata a loro e a questa serie in modo accurato e molto oculato, complimenti. Penso proprio che abbiamo ricevuto le stesse impressioni dalla serie (si, a quanto pare l'abbiamo vista in pochi qui :D ), io ho postato un commento ieri sera piuttosto d'impulso, senza analizzare ogni piega, come hai fatto tu e tralasciando alcuni personaggi, ma anche su di essi la penso come te... la Pina e la sua storia, ad esempio, o la non ottima prova attoriale della Cioli,....così come ho rilevato, come tu evidenzi una certa estremizzazione del personaggio di Giovanni da parte di Boni (non so, forse su richiesta del regista) che l'ha reso a tratti, mi è parso, un pò caricaturale.... allo stesso modo ritengo che troppo estremizzato ne sia risultato il maschilismo (che voleva rappresentare l'epoca) da lui portato "in scena".....Ma ripeto, al di là di qualche annotazione che si può certamente fare, per me questa è risultata essere un'ottima fiction, sicuramente fra le migliori degli ultimi anni, davvero bella, bella..... ;) :)

    Credo che sia stata una scelta condivisa da regista e attore; l'intervista a Boni che ho postato sopra e che non avevo visto in precedenza mi ha fatto però capire, a posteriori, la scelta di rappresentare quel tipo di marito e padre in modo molto marcato. E in effetti ha ragione Boni quando dice che, alla faccia di chi crede che oggi la nostra sia una società evoluta e che certe conquiste siano acquisite, quel tipo di marito e padre non è ancora scomparso... è ancora latente in alcuni uomini e si esprime in modi ben più violenti di Giovanni Franza.
     
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    Credo che sia stata una scelta condivisa da regista e attore; l'intervista a Boni che ho postato sopra e che non avevo visto in precedenza mi ha fatto però capire, a posteriori, la scelta di rappresentare quel tipo di marito e padre in modo molto marcato. E in effetti ha ragione Boni quando dice che, alla faccia di chi crede che oggi la nostra sia una società evoluta e che certe conquiste siano acquisite, quel tipo di marito e padre non è ancora scomparso... è ancora latente in alcuni uomini e si esprime in modi ben più violenti di Giovanni Franza.

    ....si, ho ascoltato l'intervista a lui e anche quella al regista (grazie! ;) ) è ovvio che Boni motivi con attenzione la scelta di portare in scena un personaggio con un carattere così forte e condivido le sue argomentazioni....però quello che intendevo nel mio commento precedente, non era riferito a come la fiction ha descritto il maschio nella società di alcuni decenni anni fa, con verità a tutti gli effetti, basti ripensare a uno qualsiasi dei nostri nonni, come lui giustamente sottolinea in un sistema patriarcale estremamente maschilista....ma proprio al suo modo (a mio avviso non troppo sfaccettato e costantemente sopra le righe) di interpretarlo nelle prime puntate... :unsure: ad ogni modo non era così semplice e lui comunque, al di là di tutto, è stato, come sempre, molto capace..... si tratta di voler soffermarsi a delle sfumature ;) ...... Tornando invece a ciò che dice nella video intervista è comunque verissimo che ancora oggi, nonostante l'apparente evoluzione sociale, c'è ancora molto maschilismo e, soprattutto, anche, più violenza rivolta alle donne rispetto al passato... :unsure:

    ps:....ed ora non ci resta che aspettare lunedì sera per il prossimo commissario e una nuova produzione che, almeno sulla carta, promette bene ;) ...Maltese con Kim Rossi Stuart
     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 6/5/2017, 22:56) 
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    Credo che sia stata una scelta condivisa da regista e attore; l'intervista a Boni che ho postato sopra e che non avevo visto in precedenza mi ha fatto però capire, a posteriori, la scelta di rappresentare quel tipo di marito e padre in modo molto marcato. E in effetti ha ragione Boni quando dice che, alla faccia di chi crede che oggi la nostra sia una società evoluta e che certe conquiste siano acquisite, quel tipo di marito e padre non è ancora scomparso... è ancora latente in alcuni uomini e si esprime in modi ben più violenti di Giovanni Franza.

    ....si, ho ascoltato l'intervista a lui e anche quella al regista (grazie! ;) ) è ovvio che Boni motivi con attenzione la scelta di portare in scena un personaggio con un carattere così forte e condivido le sue argomentazioni....però quello che intendevo nel mio commento precedente, non era riferito a come la fiction ha descritto il maschio nella società di alcuni decenni anni fa, con verità a tutti gli effetti, basti ripensare a uno qualsiasi dei nostri nonni, come lui giustamente sottolinea in un sistema patriarcale estremamente maschilista....ma proprio al suo modo (a mio avviso non troppo sfaccettato e costantemente sopra le righe) di interpretarlo nelle prime puntate... :unsure: ad ogni modo non era così semplice e lui comunque, al di là di tutto, è stato, come sempre, molto capace..... si tratta di voler soffermarsi a delle sfumature ;) ...... Tornando invece a ciò che dice nella video intervista è comunque verissimo che ancora oggi, nonostante l'apparente evoluzione sociale, c'è ancora molto maschilismo e, soprattutto, anche, più violenza rivolta alle donne rispetto al passato... :unsure:

    ps:....ed ora non ci resta che aspettare lunedì sera per il prossimo commissario e una nuova produzione che, almeno sulla carta, promette bene ;) ...Maltese con Kim Rossi Stuart

    Al di là dell'intervista, credo anch'io che nelle prime puntate Boni abbia enfatizzato certi aspetti del personaggio, con un'adesione più esteriore che interiore (altra cosa la sua recitazione ne La meglio gioventù), però alla fine si è riscattato riuscendo a trasmettere pienamente il crollo di Giovanni Franza come marito e padre.
    E ora, Maltese... non me lo perderò di sicuro, il trailer già promette bene :)
     
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    Ho recuperato questa bella serie, come promesso..meglio tardi che mai ;)
    Prodotto rai ben fatto: un escursus emozionante dei mitici anni delle contestazioni -che ho sfiorato appena da bambina— attraverso le vite e le vicissitudini dei protagonisti. L’ interpretazione di Boni si è rivelata ( come sempre) impeccabile, molto diversa dal ruolo dell’ ultima serie vista assieme “ La strada di casa”..qui non c’è più l’eroe positivo, c’è un padre e un marito dispotico, egoista, infedele, ancorato a una mentalità chiusa che segrega la donna vicino al focolare e la taglia fuori da un ambito riservato agli uomini. Diciamo che sono arrivata ad odiare il suo personaggio, anche se alla fine ho provato una grande pena per lui e sono riuscita a comprenderlo meglio. Tutti i protagonisti rappresentano un pezzo importante della scacchiera per portare avanti la storia di un’epoca: Elena, la figlia frivola e libertina che si piega al matrimonio di convenienza, sebbene con poca convinzione, e che finirà per approdare al divorzio e all’ abbandono della famiglia; Maria Teresa, la figlia seria, ligia al dovere, ma testarda che si rende conto che solo attraverso l’ autoaffermazione potrà riuscire ad arrivare ad una vera emancipazione; Sofia, la figlia ribelle che fugge di casa e piomba nel baratro della droga; Antonio, il figlio maschio tanto desiderato, debole e vulnerabile che non riesce a soddisfare malgrado gli sforzi, le aspettative del padre. Ci sarebbe tanto da dire...ma non sto qui a ripetere ciò che è stato già detto e con cui mi trovo pienamente d’accordo..
    Alla fine comunque avviene una sorta di cambiamento in ogni personaggio che, in seguito a un episodio familiare drammatico, acquista una vera consapevolezza di sé e dell’importanza delle proprie scelte. E il testamento spirituale passa di padre in figlia, malgrado i preconcetti e i pregiudizi iniziali. Commovente e toccante l’ ultima puntata.. :cry:

    Edited by dordogne - 18/1/2018, 19:22
     
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