L'ORIANA

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    Il 16 febbraio si avvicina e l'attesa cresce... :rolleyes:


    Nel frattempo, dalla pagina ufficiale di Vittoria, giunge un'altra bella notizia: "Prima di arrivare su Rai 1, L'Oriana sbarca al cinema con un evento speciale ad inizio febbraio" :)
    www.facebook.com/VittoriaPucciniOfficial
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  2. patriziafi4
     
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    Grazie Alessandra....ho fatto in bocca al lupo ieri sera sia a Vittoria che a Marchioni x questo nuovo lavoro.....
     
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    grazie alessandra per aver aperto questo topic
     
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    CITAZIONE (patriziafi4 @ 25/1/2015, 18:37) 
    Grazie Alessandra....ho fatto in bocca al lupo ieri sera sia a Vittoria che a Marchioni x questo nuovo lavoro.....

    Ciao Patrizia! Sono contenta tu abbia avuto l'occasione di parlare con entrambi! :)

    CITAZIONE (pinarosa @ 25/1/2015, 20:34) 
    grazie alessandra per aver aperto questo topic

    Di nulla Pinarosa! Penso che presto ci saranno tante belle notizie da postare! :)
     
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    certamente manca poco per la messa in onda
     
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    Grazie Alessandra
    Bello video backstage

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    Buona notte
     
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    Grazie Louny, parece un gran laboro de vitto¡¡¡...una historia muy interesante y dura¡¡¡
     
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    27 gennaio 2015
    "L'Oriana: prenota l'ingresso omaggio per l'anteprima del film e guarda il poster in esclusiva"

    Sarà in sala per due giorni come evento speciale al cinema il 3 e 4 febbraio. Parliamo di L'Oriana il film realizzato da Fandango TV in collaborazione con RAI Fiction, diretto da Marco Turco (già regista di Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu) che vede protagonista Vittoria Puccini nei panni della celebre giornalista e scrittrice italiana Oriana Fallaci scomparsa nel 2006.

    Il film, che vede tra i suoi altri interpreti Vinicio Marchioni, Francesca Agostini, Adriano Chiaramida, Maurizio Lombardi e Gabriele Marconi, ripercorre i momenti più significativi dell'esistenza di una donna ammirata e discussa che è stata una delle reporter più celebri del ventesimo secolo: dalla sua giovinezza durante il fascismo, alla guerra del Vietnam negli anni 60, ai conflitti mediorentali degli anni 70 e 80, alle sue interviste con i grandi protagonisti della seconda metà del XX Secolo.
    Il film inizia durante uno degli ultimi ritorni di Oriana Fallaci in Italia quando decide di rimettere ordine tra i materiali giornalistici e fotografici stratificatisi per anni nell'antica casa di famiglia, in piena campagna toscana. Per farlo si rivolge all'università di Firenze, che le manda una aspirante giornalista, di nome Lisa, piena di buona volontà ma di nessuna competenza specifica, che accetta di fare il lavoro solo per avere la possibilità di conoscere quella che rappresenta per lei un vero mito. Nasce tra le due donne un rapporto complesso, fatto di curiosità e di stima, di rotture e momenti solidali, di distanza ideale ma anche di vicinanza umana, dove la battaglia con la morte di Oriana si intreccia con quella per la vita di Lisa, decisa a coniugare ciò che l'altra ritiene inconciliabile: la propria passione per il giornalismo in prima linea con il desiderio di essere donna e madre. All'interno di questo confronto tra donne di due generazioni così lontane e di opposto temperamento, si snoda -tappa dopo tappa- il racconto e insieme la riflessione sull'essere giornalista di una delle più famose reporter del mondo.

    Oltre a presentarvi in esclusiva il poster del film, vi diamo la possibilità di prenotare un invito gratis valido per due persone per l'anteprima del film che si svolgerà lunedì 2 febbraio alle 21.00 al Cinema Anteo di Milano. Gli inviti andranno ai primi che manderanno una mail con nome, cognome all'indirizzo: [email protected]
    Attenzione! Solo chi riceverà la mail di conferma potrà accedere all’anteprima.
    www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=39728
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    grazie ragazze per l aggiornamento
     
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  10. «Tea»
     
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    Succede che
    dopo le cattiverie , le insinuazioni , le falsità
    di certi fiorellini ...
    passa la voglia di leggere e intervenire ...
    Sicuramente non mancherò di vedere " L' Oriana " :P .

    Edited by «Tea» - 31/1/2015, 17:43
     
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    Videi intervista con Vitto

    http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cu...a/190731/189663

    www.tvblog.it/post/729472/loriana-v...ntervista-video

    Le nove foto di Vittoria
    oggi a Roma
    in occasione della presentazione della fiction 'L'Oriana











    fonte:
    http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/cul...ml?pag=1&code=4
    e forum. rivombrosa. net

    "Mi somiglia molto poco"

    È stata una sfida per me interpretare questo ruolo. Ho preso spunto dal suo coraggio. Conoscevo il suo lavoro di giornalista, la conoscevo, ma non avevo mai letto i suoi libri. Ho studiato la sua vita, la sua biografia, ho visto i video su Youtube, le sue interviste. Questa donna si pensa di conoscerla, ma invece ci sono avvenimenti incredibili. Ho pensato a una Forrest Gump al femminile, all'inizio, perché intorno a questa figura succedeva di tutto. Mi sembrava interessante l'unire vita pubblica e vita privata. La volontà di avere un figlio l'ha tormentata, ma lei diceva anche di non essere in grado di averne.

    Mi somiglia molto poco. Io sono più morbida, più accogliente, mentre lei più è spigolosa, dura e respingente. Lei aveva coraggio, si recava in posti mettendo a rischio la sua vita per documentare ciò che avveniva. Per il coraggio e la determinazione la ammiro. Ha preteso di essere rispettata e considerata come donna, in un tempo in cui solo agli uomini era concesso di parlare di certi argomenti nel giornalismo mentre le donne erano relegate alla cronoca rosa. È stata la prima reporter di guerra donna in Italia.

    www.tvblog.it/post/729472/loriana-v...ntervista-video

    trailer:
    Video

    «il ruolo più complesso della mia carriera»

    «Sono orgoglioso di poter dire che siamo stati la prima troupe occidentale a girare un film sulla guerra del Vietnam, proprio in quel paese». Una «follia fatta di sangue» in cui però riesce anche a trovare l'amore, quello per un giornalista fuori dal coro come lei, Francois Pelou (interpretato da Stephane Freiss). Dopo il massacro organizzato dalla polizia che spara sulla folla a Città del Messico nel 1968 in cui viene addirittura creduta morta e spedita all'obitorio, nel 1973 incontra il leader della resistenza greca, Alekos Panagulis (Vinicio Marchioni), di cui s'innamora perdutamente. Da lui aspetta un figlio, perso durante la gravidanza, a cui dedica la famosa Lettera a un bambino mai nato .

    Poi, alla la morte di Alekos in un misterioso incidente stradale, qualcosa di profondo si spezza dentro Oriana. Non le rimane che continuare a fare quello che ha sempre fatto così bene, come nessuna giornalista prima di lei, porre domande, spesso scomode.

    www.ilgiornale.it/news/spettacoli/s...tv-1087448.html
    Vittoria Puccini lo ammette con una battuta: “Se fosse ancora viva, sarei terrorizzata da cosa potrebbe uscire da quella bocca, vedendo questo film”. Il personaggio in questione è Oriana Fallaci, giornalista, scrittrice e grande protagonista del Novecento la cui vita è diventata una fiction: L’Oriana, due puntate in onda su Raiuno lunedì 16 e martedì 17 febbraio in prima serata. Coprodotta da Rai Fiction e Fandango, la miniserie è scritta da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, diretta da Marco Turco e interpretata da Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni.

    ci sono le interviste, quella all’ayatollah Khomeini in primis, e gli amori, mai sfociati in una matrimonio e in una famiglia “che forse non voleva davvero nemmeno lei perché non le avrebbero permesso di essere libera com’era” osserva la Puccini.

    L’Amore, quello con la “A” maiuscola, è quello per Alekos Panagulis, simbolo della resistenza greca contro il regime dei Colonnelli. Oriana ed Alekos si conoscono all’indomani della liberazione dell’uomo dopo cinque anni di carcere e sevizie, ed è subito amore, il più grande nella Fallaci che, però, nemmeno da lui riuscì ad avere un figlio. E sarà proprio il dramma di un aborto precoce a farle scrivere la celeberrima “Lettera a un bambino mai nato” così come l’amore con Panagulis si tradurrà in “Un uomo”.

    Mi ha colpito il suo unire la vita privata e il lavoro e mi hanno colpito le sue interviste in cui lei, praticamente, diventava una star, più famosa dell’intervistato”. Insomma, “era una donna senza mezze misure, o la ami o la odi. Noi abbiamo cercato di raccontarla senza dare un giudizio”.

    A prestare il volto ad Alekos Panagulis è, come dicevamo, Vinicio Marchioni: “Quello che conoscevo di lui era stato comunque filtrato dalla Fallaci nel suo libro ‘Un uomo’. Panagulis era un uomo che aveva attraversato la morte e che, forse, la provocava. Diciamo la verità, era matto, ma di una follia che nasceva dal suo inseguire gli ideali di libertà con coerenza maniacale”. Sull’incontro tra i due, Marchioni osserva: “Si conoscono il giorno dopo la sua scarcerazione e durante la lunga intervista notturna si innamorano. Credo che, in realtà, si amassero già da prima, lui conosceva i suoi scritti lei quello che lui faceva in Grecia. Del resto, nessuno dei due si sarebbe mai potuto innamorare di un impiegato”.

    http://tvzap.kataweb.it/news/105302/oriana...a-mezze-misure/
     
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    L´Oriana
    clip del film: Vietnam

    www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=39849

    un'altra intervista
    http://forum.rivombrosa.net/phpbb3/
    grazie



     
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  13. patriziafi4
     
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    Grazie LOuny!!

    Forza Vittoria!!!
     
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    Bella intervista, che delinea la figura di una giornalista controversa e combattiva... come sottolinea Vittoria, l'Oriana era una donna complessa, determinata, contraddittoria, con un carattere spigoloso e spesso respingente.
    Io ero ancora adolescente quando scoprii la figura di questa giornalista e mi colpì subito, per la forza del suo carattere e delle sue idee. il primo suo libro che ho letto è stato Lettera a un bambino mai nato, che mi conquistò con la forza delle idee e la passione del sentimento... erano anni in cui mi interrogavo, in modo ancora confuso, sul significato di essere donna e in quell'opera trovai pagine che esprimevano ciò che sentivo

    Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mamma, quando è molto infelice, sospira: «Ah, se fossi nata uomo!» . Lo so: il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicar l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba bianca e mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che la donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una spelndida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata. Essere mamma non è un mestiere. Non è neanche un dovere. E’ solo un diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto a ripeterlo. E spesso, quasi sempre, perderai. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi è molto più bello che vincere, viaggiare è molto più divertente che arrivare: quando sei arrivato o hai vinto, avverti un gran vuoto. Sì, spero che tu sia una donna: non badare se ti chiamo bambino. E spero che tu non dica mai ciò che dice mia madre. Io non l’ho mai detto.

    Ricordo la morte di Panagulis e quel grido di rabbia e d'amore che fu il libro Un uomo... nel prologo una frase che sintetizzava il senso di una vita e di un legame che continuava a vivere, contro il tempo e la morte

    ... La solita tragedia dell'individuo che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa, e per questo muore ucciso da tutti. Eccola, e tu mio unico interlocutore possibile, laggiù sottoterra, mentre l'orologio senza lancette segna il cammino della memoria.

    La Fallaci degli ultimi anni non riuscivo a comprenderla, né a seguirla... vedevo una donna sempre più chiusa nelle sue verità, sempre più ostile al dialogo. L'ultimo suo scritto, “La rabbia e l'orgoglio” è un grumo d'odio contro quello che, dopo il crollo delle torri gemelle, venne identificato come il nemico... parole dettate dalla “pancia”, senza quella capacità di distacco necessaria ad un'analisi ragionata... parole frutto di un integralismo speculare a quello che viene combattuto. All'Oriana rispose, con una lettera pacata e lucida quanto quella di lei era violenta a e fuori fuoco, Tiziano Terzani

    Il Sultano e San Francesco
    Non possiamo rinunciare alla speranza

    Oriana, dalla finestra di una casa poco lontana da quella in cui anche tu sei nata, guardo le lame austere ed eleganti dei cipressi contro il cielo e ti penso a guardare, dalle tue finestre a New York, il panorama dei grattacieli da cui ora mancano le Torri Gemelle. Mi torna in mente un pomeriggio di tanti, tantissimi anni fa quando assieme facemmo una lunga passeggiata per le stradine di questi nostri colli argentati dagli ulivi. Io mi affacciavo, piccolo, alla professione nella quale tu eri già grande e tu proponesti di scambiarci delle «Lettere da due mondi diversi»: io dalla Cina dell' immediato dopo-Mao in cui andavo a vivere, tu dall' America. Per colpa mia non lo facemmo. Ma è in nome di quella tua generosa offerta di allora, e non certo per coinvolgerti ora in una corrispondenza che tutti e due vogliamo evitare, che mi permetto di scriverti. Davvero mai come ora, pur vivendo sullo stesso pianeta, ho l' impressione di stare in un mondo assolutamente diverso dal tuo. Ti scrivo anche - e pubblicamente per questo - per non far sentire troppo soli quei lettori che forse, come me, sono rimasti sbigottiti dalle tue invettive, quasi come dal crollo delle due Torri. Là morivano migliaia di persone e con loro il nostro senso di sicurezza; nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana - la ragione; il meglio del cuore - la compassione. Il tuo sfogo mi ha colpito, ferito e mi ha fatto pensare a Karl Kraus. «Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia», scrisse, disperato dal fatto che, dinanzi all' indicibile orrore della Prima Guerra Mondiale, alla gente non si fosse paralizzata la lingua. Al contrario, gli si era sciolta, creando tutto attorno un assurdo e confondente chiacchierio. Tacere per Kraus significava riprendere fiato, cercare le parole giuste, riflettere prima di esprimersi. Lui usò di quel consapevole silenzio per scrivere Gli ultimi giorni dell' umanità, un' opera che sembra essere ancora di un' inquietante attualità. Pensare quel che pensi e scriverlo è un tuo diritto. Il problema è però che, grazie alla tua notorietà, la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta. Il nostro di ora è un momento di straordinaria importanza. L' orrore indicibile è appena cominciato, ma è ancora possibile fermarlo facendo di questo momento una grande occasione di ripensamento. È un momento anche di enorme responsabilità perché certe concitate parole, pronunciate dalle lingue sciolte, servono solo a risvegliare i nostri istinti più bassi, ad aizzare la bestia dell' odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecità delle passioni che rende pensabile ogni misfatto e permette, a noi come ai nostri nemici, il suicidarsi e l' uccidere.

    Ho riportato solo la prima parte... il testo è lungo, ma sono parole che vale la pena leggere... lascio il link

    http://archiviostorico.corriere.it/2001/ot...110082774.shtml

    Amata o contestata, di certo la Fallaci non fu donna di mezze misure... sono curiosa di vedere come Marco Turco ci restituirà la storia di questa giornalista che fece della sfida – alla società, alle convenzioni, al giornalismo da scrivania – la sua arma vincente.
     
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    grazie louny vittoria in bocca al lupo per la tua oriana
     
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