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Prendo a prestito il titolo di una canzone di Gaber - una di quelle meno note, ma non per questo meno carica di significato - per aprire un topic dedicato alla discussione di argomenti legati alla nostra società e al modo in cui ci sentiamo o non ci sentiamo parte di essa. Uno spazio serio ma non serioso, uno spazio in cui esprimere le nostre opinioni sul mondo in cui viviamo... quel mondo che a volte, come cantava lo stesso Gaber, ci fa male.
Gaber è stato spesso tacciato di essere un pessimista ad oltranza, ma il suo era il pessimismo della ragione: si guardava attorno con occhio critico e mente lucida e ciò che vedeva gli faceva immaginare quel futuro che è diventato, purtroppo, il nostro presente e da cui dovremo emergere, se vogliamo che la nostra vita riacquisti quei valori che abbiamo smarrito e quella dignità che troppi, in questi decenni spensierati , hanno considerato né più né meno che un vuoto a perdere.
Per iniziare, lascio il testo che dà il titolo al topic, in cui sono racchiuse frasi che ci indicano la strada: costruire su un terreno precario e disastrato un individuo compiuto, cosciente e intero... cercare al di là delle parole qualche cosa che assomigli a una morale... trovare un barlume di coscienza dai problemi del sociale alla sopravvivenza... il vero luogo del pensiero dove l'uomo del futuro sta crescendo con l'idea di sé, ma con l’idea del mondo.
E' da qui che dobbiamo ripartire.
Il luogo del pensiero
Eppure continuando la nostra vita normale
si potrebbe capire quello che ci serve
che ci è davvero essenziale
si potrebbe guardare con un certo distacco
quasi sorridendo
tutto quello che accade nel delirio del mondo
si potrebbe sognare un luogo immaginario
e un po' inconsueto
un angolo inventato o forse vero.
Il luogo del pensiero
un rifugio dove mettersi al riparo
dall'affanno del presente e del futuro
uno spazio abitato dalle cose più vere
come un piccolo mondo che io possa contenere.
E allora superando le nostre ansie quotidiane
noi potremmo ascoltare soltanto
chi ci fa star bene
noi potremmo più che altro occuparci di noi
cominciando da adesso
prima che l'uomo muoia
nel grande vuoto del suo successo
noi potremmo costruire
su un terreno precario e disastrato
un individuo compiuto, cosciente e intero.
Il luogo del pensiero
per cercare al di là delle parole
qualche cosa che assomigli a una morale
dove un bimbo cresciuto
senza neanche un modello
possa già frequentare con rigore
il giusto e il bello.
Un luogo per trovare un barlume di coscienza
dai problemi del sociale alla sopravvivenza
dove il gusto della vita pur concreto che sia
non diventa mai volgare
perché ha dentro l'utopia
che è il vero luogo del pensiero
dove l'uomo del futuro sta crescendo
con l'idea di sé, ma con l’idea del mondo
dove l'uomo più solo non è mai in un deserto
se non chiude il proprio cuore
ma ogni giorno sa tenere il cuore aperto.
Coltivando quel tesoro
che è racchiuso dentro il luogo del pensiero
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.Prendo a prestito il titolo di una canzone di Gaber - una di quelle meno note, ma non per questo meno carica di significato - per aprire un topic dedicato alla discussione di argomenti legati alla nostra società e al modo in cui ci sentiamo o non ci sentiamo parte di essa. Uno spazio serio ma non serioso, uno spazio in cui esprimere le nostre opinioni sul mondo in cui viviamo... quel mondo che a volte, come cantava lo stesso Gaber, ci fa male.
Gaber è stato spesso tacciato di essere un pessimista ad oltranza, ma il suo era il pessimismo della ragione: si guardava attorno con occhio critico e mente lucida e ciò che vedeva gli faceva immaginare quel futuro che è diventato, purtroppo, il nostro presente e da cui dovremo emergere, se vogliamo che la nostra vita riacquisti quei valori che abbiamo smarrito e quella dignità che troppi, in questi decenni spensierati , hanno considerato né più né meno che un vuoto a perdere.
Per iniziare, lascio il testo che dà il titolo al topic, in cui sono racchiuse frasi che ci indicano la strada: costruire su un terreno precario e disastrato un individuo compiuto, cosciente e intero... cercare al di là delle parole qualche cosa che assomigli a una morale... trovare un barlume di coscienza dai problemi del sociale alla sopravvivenza... il vero luogo del pensiero dove l'uomo del futuro sta crescendo con l'idea di sé, ma con l’idea del mondo.
E' da qui che dobbiamo ripartire.
Il luogo del pensiero
Eppure continuando la nostra vita normale
si potrebbe capire quello che ci serve
che ci è davvero essenziale
si potrebbe guardare con un certo distacco
quasi sorridendo
tutto quello che accade nel delirio del mondo
si potrebbe sognare un luogo immaginario
e un po' inconsueto
un angolo inventato o forse vero.
Il luogo del pensiero
un rifugio dove mettersi al riparo
dall'affanno del presente e del futuro
uno spazio abitato dalle cose più vere
come un piccolo mondo che io possa contenere.
E allora superando le nostre ansie quotidiane
noi potremmo ascoltare soltanto
chi ci fa star bene
noi potremmo più che altro occuparci di noi
cominciando da adesso
prima che l'uomo muoia
nel grande vuoto del suo successo
noi potremmo costruire
su un terreno precario e disastrato
un individuo compiuto, cosciente e intero.
Il luogo del pensiero
per cercare al di là delle parole
qualche cosa che assomigli a una morale
dove un bimbo cresciuto
senza neanche un modello
possa già frequentare con rigore
il giusto e il bello.
Un luogo per trovare un barlume di coscienza
dai problemi del sociale alla sopravvivenza
dove il gusto della vita pur concreto che sia
non diventa mai volgare
perché ha dentro l'utopia
che è il vero luogo del pensiero
dove l'uomo del futuro sta crescendo
con l'idea di sé, ma con l’idea del mondo
dove l'uomo più solo non è mai in un deserto
se non chiude il proprio cuore
ma ogni giorno sa tenere il cuore aperto.
Coltivando quel tesoro
che è racchiuso dentro il luogo del pensiero
Dani, bellissima la tua idea e azzeccatissimo questo testo di Gaber. Fosse ancora con noi, penserei facesse ogni tanto una capatina in questo nostro spazio... ...potenza delle menti....stordite...
Certo è una bella responsabilità la nostra: cercare di aprire bene gli occhi e riconoscere la strada della presa di coscienza.
L'indifferenza e la disinformazione che ci pervadono orami radicate (senza fare nulla per uscirne) e la considerazione che abbiamo di noi stessi ( e di conseguenza verso gli altri), la possiamo tastare facendo un viaggetto oltre confine. Non ci rendiamo conto che siamo considerati, già dopo il Brennero, gli extracomunitari d'Europa, derisi, scansati e se possibile, fregati....noi, cultori del diritto e figli di una Costituzione, invidiata in tutto il mondo, ma che oltraggiamo quotidianamente..
Mi rendo conto che mancano figure come come Gramsci, Matteotti...magari potessero tornare uomini (non geni....) che possano ribadire con convinzione ....“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti....."
Personalmente sono preoccupata, amareggiata...davanti a me c'è una bella coltre di nebbia che stagnerà ancora per molto tempo. I giovani, saranno loro la nostra speranza? (Lo era anche la nostra generazione, quella del boom, per i nostri genitori.....) Spero che se non entro breve, almeno fra qualche anno si alzi, altrimenti ci troveremo nuovamente a fare i conti con altra gente(aglia) "arrivata ai palazzi con le toppe ai pantaloni". -
.Dani, bellissima la tua idea e azzeccatissimo questo testo di Gaber. Fosse ancora con noi, penserei facesse ogni tanto una capatina in questo nostro spazio... ...potenza delle menti....stordite...
Certo è una bella responsabilità la nostra: cercare di aprire bene gli occhi e riconoscere la strada della presa di coscienza.
L'indifferenza e la disinformazione che ci pervadono orami radicate (senza fare nulla per uscirne) e la considerazione che abbiamo di noi stessi ( e di conseguenza verso gli altri), la possiamo tastare facendo un viaggetto oltre confine. Non ci rendiamo conto che siamo considerati, già dopo il Brennero, gli extracomunitari d'Europa, derisi, scansati e se possibile, fregati....noi, cultori del diritto e figli di una Costituzione, invidiata in tutto il mondo, ma che oltraggiamo quotidianamente..
Mi rendo conto che mancano figure come come Gramsci, Matteotti...magari potessero tornare uomini (non geni....) che possano ribadire con convinzione ....“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti....."
Personalmente sono preoccupata, amareggiata...davanti a me c'è una bella coltre di nebbia che stagnerà ancora per molto tempo. I giovani, saranno loro la nostra speranza? (Lo era anche la nostra generazione, quella del boom, per i nostri genitori.....) Spero che se non entro breve, almeno fra qualche anno si alzi, altrimenti ci troveremo nuovamente a fare i conti con altra gente(aglia) "arrivata ai palazzi con le toppe ai pantaloni"
Gaja, leggendo le tue considerazioni sulla mancanza di figure come Gramsci o Matteotti, mi è venuto in mente il dibattito tra i candidati delle primarie del PD, visto ieri su Sky.
Ai cinque candidati è stato chiesto quale sia la loro figura di riferimento: Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola hanno citato rispettivamente papa Giovanni e il cardinale Carlo Maria Martini, Bruno Tabacci ha proposto Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora, Laura Puppato ha dichiarato di ispirarsi a due protagoniste femminili della politica italiana, Tina Anselmi e Nilde Iotti e Matteo Renzi, infine, ha scelto Nelson Mandela e la blogger tunisina Lina.
Tutti nomi importanti e degni di rispetto, però mi sono chiesta: possibile che Bersani e Vendola, che dovrebbero rappresentare la sinistra più che il centro-sinistra, non siano in grado - per dirla con Moretti - di dire qualcosa di sinistra? Uomini come Berlinguer e Pertini sono già finiti nel dimenticatoio?
Video. -
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Ed ecco l'immancabile commento di Crozza sui fantastici 5
Puppato donna invisibile, Tabacci silver surfer
pensa che una volta alla sinistra il manifesto glielo facevano Marx ed Engels, adesso glielo fa la Marvel
alla domanda su quale fosse la figura di riferimento, Vendola ha detto cardinal Martini, Renzi ha risposto Nelson Mandela e Beersani papa Giovanni!! ma non lo capite che neanche a miss Italia danno risposte così?
Renzi, basta la parola... Bersani davanti alle telecamere era a suo agio come una mondina nel privé del Billionaire
Video. -
Marilina72.
User deleted
dani bellissimo questo topic e complimenti per la scelta del titolo!!
Gaber è stato un grande e quello che è incredibile è quanto siano attuali ancora i suoi testi!!
sicuramente ce ne sarà da dire, per sfogarsi... per capire... per pensare.
Io per prima non mi sono mai occupata di politica al liceo, quando altri sapevano già da che parte stare a me interessava di piu' un giro di 'do' o un dipinto del Caravaggio...
ad ognuno le sue passioni, pensavo...
quindi per quanto ho potuto ne sono rimasta volutamente fuori finchè non sono arrivati i 18 anni e una volta avuta in mano quella matita copiativa dentro quel camerino mettendo il voto che avrebbe messo mio padre, mi sono sentita confusa...
ho iniziato a pensare al potere di quella matita.. a chi stavo dando il mio voto?? se lo meritava?? rispecchiava le mie idee??
boooh... quelle di mio padre sicuro.. ma io? avevo le stesse idee di mio padre?
è stato allora che ho capito che interessarsi alla politica andava aldilà della passione ma era un dovere da cittadino.
Poi diventare attivi è un'altra cosa, ma l'informazione è un dovere importante...
con i miei figli quindi sono stata molto attenta a spiegare l'importanza di informarsi e di saper scegliere quello che è meglio per il proprio futuro con la propria testa e non perchè gli altri dicono che è giusto!!
Successivamente poi (e questo in realtà non è da tantissimo) ho capito che informarsi è piu' difficile di quanto si pensi.. la manipolazione dei media è oramai lampante ma anche il web è una cozzaglia di tutto e di niente e distinguere il fumo dall'arrosto non è facile!!
Io vorrei cambiare le cose, vorrei che i miei figli avessero la coscienza e la consapevolezza che il futuro è loro e che loro hanno il potere di modificarlo... ma è il come che mi sfugge...
l'idea di scendere in piazza mi spaventa..e quella che lo facciano i miei figli, mi terrorizza... ma il giorno che mio figlio grande ha preso il treno per andare a manifestare le sue ragioni davanti alla regione con altri studenti, sotto la paura, ho sentito una punta di orgoglio... e non l'ho fermato!!
Gajà menziona Gramsci e Matteotti, ma dove andremo a finire se la nostra politica offre sempre le stesse facce?? sono come gli addendi.. cambiandone l'ordine il risultato è sempre quello che ci trasciniamo da 20 anni a questa parte!!
Ah che voglia di una boccata d'aria fresca!!
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.Gaja, leggendo le tue considerazioni sulla mancanza di figure come Gramsci o Matteotti, mi è venuto in mente il dibattito tra i candidati delle primarie del PD, visto ieri su Sky.
Ai cinque candidati è stato chiesto quale sia la loro figura di riferimento: Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola hanno citato rispettivamente papa Giovanni e il cardinale Carlo Maria Martini, Bruno Tabacci ha proposto Alcide De Gasperi e Giovanni Marcora, Laura Puppato ha dichiarato di ispirarsi a due protagoniste femminili della politica italiana, Tina Anselmi e Nilde Iotti e Matteo Renzi, infine, ha scelto Nelson Mandela e la blogger tunisina Lina.
Tutti nomi importanti e degni di rispetto, però mi sono chiesta: possibile che Bersani e Vendola, che dovrebbero rappresentare la sinistra più che il centro-sinistra, non siano in grado - per dirla con Moretti - di dire qualcosa di sinistra? Uomini come Berlinguer e Pertini sono già finiti nel dimenticatoio?
Video
...Onestà e coraggio...parole semplici, apparentemente banali, perché ovvie....chi non è onesto e caraggioso quando si tratta del futuro della propria famiglia, dei propri figli o congiunti....
A proposito di modelli da seguire, come non ricordare Pertini, le sue parole taglienti, dure ma tanto veritiere. Anch'io come Marilina non ho mai seguito la politica, (è incomprensibile e non mi interessa ho sempre pensato,), ma adesso è ora di cominciare a prendere, per davvero, coscienza del nostro futuro e di trovare la strada o meglio la figura politica di riferimento che riesca ad indicarcela.
Marilina c'è bisogno di aria buona, è vero ma sembra che nemmeno "il nuovo" sia talmente nuovo da sembrarci più stantio di quei tromboni che stanno al potere e godono di incredibili e speciali, oltre che osceni privilegi, che sono un pugno in faccia a chi tira a campare con mille euro al mese.....
Dani nel suo post ha citato la politica di sinistra, (quella delle tute blu per intenderci) che non è più in grado nemmeno di "dire qualcosa di sinistra", tanto che le figure di riferimento dei futuri leaders non erano certo figure politiche...di sinistra (con tutto il grande rispetto per i nomi citati dai vari politici presenti). Tutto questo fa un po' pensare, la sensazione dilagante è quella dell'abbandono, del distacco totale dal mondo del lavoro.
Beh, dai stemperiamo un po' l'amarezza e il pessimismo e godiamoci questo video di Nanni Moretti, a proposito della sinistra..... -
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Marilina, quel tuo riferimento alle elezioni e alla matita che ti sei ritrovata tra le mani mi ha fatto venire ancora una volta in mente l'incommensurabile Gaber... la sua profondità vestita di ironia e di leggerezza ci manca.
Per chi non avesse mai visto Gaber dal vivo - io ho avuto la fortuna di vedere tutti i suoi spettacoli, faceva sempre tappa a Trieste e di recente il Comune gli ha dedicato la via antistante al teatro - guardatelo: è un capolavoro non solo di intelligenza, ma anche di mimica. -
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Ritorno sui fantastici 5 - ormai chi gliela toglie questa etichetta? - per dire che condivido pienamente il parere di Laura Puppato e di Nichi Vendola sul buon Renzi
Puppato e Renzi, con iPhone in mano) dietro le quinte del dibattto
Il confronto televisivo dei "Fantistici 5" per le primarie del centrosinistra, andato in onda su Sky, continua a far parlare. La prima polemica è innescata da Laura Puppato, unica donna candidata nonché capogruppo del Pd nel consiglio regionale del Veneto: "Sono vent'anni che viviamo di slogan e parole ad effetto. Ora sarebbe meglio iniziare ad occuparci anche di altro. È un po' teleguidato, questo ragazzo. Nessun altro di noi si era portato il telefono". La frecciata è indirizzata a Matteo Renzi, che pare abbia ricevuto "costantemente messaggi nel telefonino". Da parte di Giorgio Gori, suo alter ego e guru della sua campagna elettorale, o di chi altro? Non è dato sapere, ma si attende a breve una replica del sindaco di Firenze. Contro il suo modo di comunicare anche Nichi Vendola, d'accordo con la collega Puppato: "Proporrei la rottamazione del modello sociale e culturale che cavalca Matteo Renzi. Mi colpisce davvero la sua inautenticità retrò e la capacità nel calcare il palcoscenico. D'altra parte, dietro di lui c'è un ottimo professionista della tv come Giorgio Gori. Ma Renzi mi fa pensare che se gli seghi la calotta cranica, dentro ci trovi dei chip, come se fosse costruito in laboratorio".
Renzi come Ambra ... ai tempi di Non è la Rai, però, perché oggi il paragone sarebbe offensivo (per Ambra, naturalmente ). -
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Bah, io non mi fido nè di Bersani, nè di Renzi che per la campagna elettorale ha completamente abbandonato la sua città e chi non finisce i compiti per i quali aveva speso promesse, a parer mio, non è degno di fiducia...
Per altro non vedo tra i politici sia di dx che di sx nessuno per cui valga la pena di spendere due parole: se non sono incompetenti e maneggioni, sono incompetenti tout court. Mi danno l'idea di persone lontane mille miglia dai nostri problemi e dallle nostre preoccupazioni. Sono giunta alla conclusione che, unita all'incapacità, ci sia una dose massiccia di menefreghismo per la nostra sorte.
D'altro canto che alternativa istituzionale abbiamo? Grillo? Mi vien la pelle d'oca solo a pensarci...
Un'altrenativa, a ben pensarci ce l'ho: voterò chi mi propone un programma serio, pratico e semplice che preveda anche che l'Italia esca dall'eurozona.
Se molliamo l'euro non succederà nulla, un'inflazione del 50% del resto l'abbiamo già avuta quando entrammo nell'eurozona nel 2001 e tutti i prezzi raddoppiarono da un giorno all'altro. Con la politica corrente finiremo di sicuro come o peggio della Grecia.. -
.Bah, io non mi fido nè di Bersani, nè di Renzi che per la campagna elettorale ha completamente abbandonato la sua città e chi non finisce i compiti per i quali aveva speso promesse, a parer mio, non è degno di fiducia...
Per altro non vedo tra i politici sia di dx che di sx nessuno per cui valga la pena di spendere due parole: se non sono incompetenti e maneggioni, sono incompetenti tout court. Mi danno l'idea di persone lontane mille miglia dai nostri problemi e dallle nostre preoccupazioni. Sono giunta alla conclusione che, unita all'incapacità, ci sia una dose massiccia di menefreghismo per la nostra sorte.
D'altro canto che alternativa istituzionale abbiamo? Grillo? Mi vien la pelle d'oca solo a pensarci...
Un'altrenativa, a ben pensarci ce l'ho: voterò chi mi propone un programma serio, pratico e semplice che preveda anche che l'Italia esca dall'eurozona.
Se molliamo l'euro non succederà nulla, un'inflazione del 50% del resto l'abbiamo già avuta quando entrammo nell'eurozona nel 2001 e tutti i prezzi raddoppiarono da un giorno all'altro. Con la politica corrente finiremo di sicuro come o peggio della Grecia.
Cara Bice, la tua riflessione è una gran botta nello stomaco. Direi che è abbastanza forte da metabolizzare se il nostro futuro o destino dovessero, per caso, ricominciare con la fine del tuo pensiero e cioè l'uscita dall'Italia dall'eurozona.
Premetto che non capisco molto di politica né tantomeno di economia politica mondiale (perché ormai dobbiamo ragionare in questo modo), ma se con l'entrata nell'euro i prezzi impazzirono all'improvviso, ti sei chiesta che fine facciamo, noi tutti, una volta usciti?
Quando entrammo nella zona euro, la nostra inflazione era sì del 50%, ma la crisi era circoscritta e quella fu una mossa azzeccata, perché ci mise al sicuro dalla debacle e di sicuro ritengo non sia colpa del "povero" euro se siamo in questa situazione di non ritorno.
In realtà non è stata fatta una politica economica di controllo sui prezzi, in quanto già da subito (solo qui in Italia, guarda caso ) l'euro equivalse (nei negozi) alle mille lire (anziché quasi duemila), facendo galoppare, a scapito nostro, i prezzi al consumo e squlibrando non poco il nostro potere d'acquisto.
da noi non c'è una politica convincente contro l'evasione fiscale,vera e grande piaga italiana, né contro il falso in bilancio, tanto più che la corruzione a tutti i livelli imperversa più che mai.
Chi ci ha guadagnato molto in tutto ciò? I commercianti, gli speculatori, i banchieri, i mercati immobiliari, fino alla bolla immobiliare americana che ha dato il via alla grandissima crisi mondiale dalla quale purtroppo non ne usciremo tanto in fretta..... in questi anni, chi ha perso davvero molto sono stati i redditi fissi che non possono contare sulla rivalutazione dello stipendio...
Sono alquanto convinta che se uscissimo da eurozona la finanza mondiale ci giocherebbe e ci mangerebbe come un gatto gioca con il topolino. Non possiamo permetterci di pensare di contare solo sulle nostre forze, ormai il mercato è globale e le industrie italiane che lavorano soprattutto con l'estero sarebbero travolte dai debiti, le pensioni sarebbero una chimera, anche per chi lavora e si spezza la schiena in fabbrica da più di 40 anni e i sacrifici fatti fino ad ora, (perché li stiamo veramente facendo) risulterebbero vanificati. Saremmo terra fertile per ogni tipo di mafia (cinese, russa e quant'altro) che ci comprerebbe a lotti con il compiacimento di qualche politico - delinquente arrivato magari al potere con una rivolta militare (sento ancora puzza di golpe strisciante ).
Il mio grande timore è di finire come l' Argentina e il Cile, dove ai tempi del potere militare, furono fatte sparire torturate e uccise migliaia di persone solo perché dissidenti del regime (i desaparecidos).
In tutta sincerità, anch'io come te, non vedo nessuno, sia a dx che a sx che possa tirarci fuori dal tunnel e al solo pensiero di buttare un occhio a Grillo vi viene l'orticaria....e come te deciderò il mio voto quando qulacuno mi proporrà un programma convincente. Per ora ho la mente annebbiata.
Edited by gàja - 16/11/2012, 17:51. -
peonia*.
User deleted
Mi sembra che la politica e sopratutto i politici di questi tempi abbiano un gradimento pari a zero. E' ovvio che bisogna votare in quanto il voto è espressione di democrazia ma, quando sarà il momento, io avrò seri problemi.
Destra-sinistra-centro c'è forse qualcuno che si distingue per competenza serietà e che vuole fare gli interessi del cittadino?
Purtroppo le facce che si vedono sono sempre le stesse e di queste facce ormai sappiamo tutto, promesse in campagna elettorale e poi, una volta insediati sullo scranno invece di trovare accordo per il bene dell'Italia si fanno la guerra, uno propone l'altro disfa.
Per quanto riguarda l'euro mi trovo d'accordo con Gaja, per quel poco che capisco mi sembra che tornare indietro non risolverebbe i problemi ma ne creerebbe molti altri.
Anni fa, se non sbaglio Montanelli disse di "turarsi il naso e votare...." io dico il meno peggio.
Ma esisterà poi "il meno peggio"?. -
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Vi invito caldamente a trovare un po' di tempo per guardare e ascoltare attentamente i video che vi ho postato ( ci vuole un po' di pazienza e di tempo): molti dei vostri dubbi si chiariranno. Non dico che questa sia la ricetta per uscire dal ginepraio, ma se la strada che stiamo percorrendo ci porterà sicuramente al disastro perchè perseverare e non esplorarne altre?
Video
C'è anche la terza parte...
Video
Guardatevi anche questo, ma con grande attenzione, vi prego!. -
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Ho letto con interesse i vostri interventi... segnalando il video di Crozza sui fantastici 5 e l'articolo sulle stoccate del giorno dopo tra i candidati alle primarie del PD, non intendevo trasformare questo topic in una tribuna politica o in un clone di Ballarò , ma a questo punto esprimo anch'io la mia opinione.
Dico subito che condivido la posizione di Gaja e Peonia riguardo all'euro; chi, a livello politico, sostiene che il ritorno alla lira sarebbe una soluzione e non una sciagura per l'Italia fa della facile demagogia, ma soprattutto non considera che in un mercato globale questa scelta sarebbe un suicidio economico: aumento dell'inflazione, fuga ulteriore di capitali, contraccolpi pesantissimi sull'import- export, senza contare i costi legati al conio della nuova/ vecchia moneta.
Siamo tutti consapevoli che l'entrata dell'Italia nell'eurozona, nel 2001, è stata funestata da una speculazione scandalosa e unica (siamo un popolo di furbetti, no? ), però non è ritornando indietro che si risolvono i problemi; in questo momento stiamo pagando gli effetti di una crisi internazionale e decenni di politica fondata solo sulla salvaguardia di interessi personali e privilegi di casta.
L'effetto peggiore del berlusconismo in Italia è stato quello di rafforzare e avvalorare mali endemici: l'insofferenza verso lo stato, le sue istituzioni e le sue leggi, il clientelismo, la non partecipazione al bene comune. Senso civico, responsabilità sociale (se TUTTI pagassero le tasse, non solo queste diminuirebbero, ma non si dovrebbe far ricorso a tagli che pesano sempre sulle spalle dei più deboli!) rispetto dell'altro, solidarietà sono stati rottamati da una fetta consistente di popolazione, in nome del: "tanto così fan tutti". Si è scambiato il liberismo per libertà di farsi gli affari e interessi propri a scapito degli altri, "degnamente" rappresentati, in questo, da coloro che siedono in Parlamento, nei Consigli regionali o comunali.
La cura Monti è intervenuta, a mio parere, più sui sintomi che sulla malattia e, se guardo al futuro, mi inquieta il consenso a Renzi, costruito in laboratorio né più né meno come il Berlusconi di vent'anni fa (dietro la discesa in campo del signor B. c'era Publitalia, dietro la campagna elettorale di Renzi c'è l'ex Mediaset Gori), e mi deprime il populismo sterile di Grillo, uno che sa solo cavalcare la protesta e demolire (non è così che si costruisce una nuova politica). Quanto a Barnard - non volermene, Bice - per me è un altro santone, contraltare di Grillo: uno contro tutti, da Monti all'Europa alla finanza internazionale, da Saviano alla Gabanelli... diffido di simili predicatori.
Per uscire da questo pantano dovremmo usare la testa, non reagire sempre di pancia, ma soprattutto capire che l'antipolitica non porta da nessuna parte; la politica la facciamo noi, ogni giorno, con le nostre scelte e se vogliamo liberarci dai mali che affliggono il paese dobbiamo fare nostre, ancora una volta, le parole di Gaber: libertà è partecipazione.. -
Marilina72.
User deleted
il brutto è che, pur concordando con te, il panorama politico offre queste teste...e tra queste si deve scegliere ...
cosa sarebbe meglio annullare un voto perchè nessuno mi rappresenta o darlo al meno peggio?
io ho sempre scelto la seconda..ma stavolta la prima mi alletta di più. -
.il brutto è che, pur concordando con te, il panorama politico offre queste teste...e tra queste si deve scegliere ...
cosa sarebbe meglio annullare un voto perchè nessuno mi rappresenta o darlo al meno peggio?
io ho sempre scelto la seconda..ma stavolta la prima mi alletta di più
Annullare il voto no, con la mia non scelta avallerei di fatto la scelta di chi ha votato, e comunque non ci sono solo Grillo (portavoce di tutti i delusi) e Renzi (portavoce di un centrosinistra che piace molto al centrodestra... e ho detto tutto ).