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Erede di quel caposaldo della serialità televisiva che è Upstairs, Downstairs, andato in onda su ITV dal 1971 al 1975, con un breve ripresa l’anno scorso sulla BBC, Downton Abbey è una serie dal pedigree eccellente: scritto e creato da Julian Fellowes, l’attore e scrittore premio Oscar per la sceneggiatura di Gosford Park, diretto dal pluripremiato Brian Percival e interpretato fra gli altri da Maggie Smith, vincitrice di due Oscar, cinque BAFTA, un Tony Award e dozzine di altri premi, lo show – costato più di un milione di sterline ad episodio – è stato il dramma storico più visto nel Regno Unito dai tempi di Brideshead Revisited, con una media di circa dieci milioni di spettatori. Al di là delle credenziali, però, quello che colpisce davvero della serie è la sua capacità di catturare con maestria ed eleganza lo spirito di una nazione e di un’epoca, quello dell’Inghilterra all’alba del primo conflitto mondiale, e di consegnarci un affresco storico, politico e sociale che affascina e convince grazie a sceneggiature
profonde e brillanti, personaggi complessi e interpretazioni a dir poco magistrali.
Downton Abbey inizia nell’aprile del 1912 quando i cavi del telegrafo portano fino a Grantham la notizia dell’affondamento del Titanic. Sulla nave viaggiavano due cugini dell’attuale lord Grantham, Robert Crawley, ed è proprio la loro morte a mettere in moto la storia, a causa di una complicazione giuridica legata all’eredità così labirintina che non provo nemmeno a spiegarvela (vi rimando però a questa corposa analisi fatta da un avvocato appassionato dello show). Vi basti sapere che lord Grantham non ha figli maschi e che il titolo e la proprietà passerebbero così ad un lontanissimo parente, un avvocato di provincia che viene dalla media borghesia. La serie – nominata tra l’altro agli Emmy nell’enigmatica categoria delle miniserie – consta solo di sette episodi ma, complice una narrazione briosa e dal piglio sicuro, gli avvenimenti si susseguono a ritmo vertiginoso, tanto che, alla fine dell’ultima puntata, la Prima Guerra Mondiale (agosto 1914) è già alle porte. Considerando anche il cast dalle dimensioni altmaniane, è impossibile riassumere in questa sede tutte le vicende della famiglia Crawley e dei loro domestici e rendere giustizia alla miriade di piccoli dettagli con cui Fellowes ha arricchito il racconto. Mi limiterò quindi a passare brevemente in rassegna le figure più importanti che animano i corridoi, i salotti e le stanze di Downton Abbey, sperando che questa veloce carrellata sia sufficiente a tratteggiare la complessità delle relazioni che si intrecciano nella vecchia magione.
Upstairs. Robert Crawley, prototipo del gentiluomo inglese post-vittoriano, ancorato ai privilegi di classe ma non per questo sordo alle rivendicazioni degli strati più bassi del tessuto sociale, ha avuto dalla moglie Cora, un’americana scelta per le nozze anche e soprattutto a causa del nutrito patrimonio, tre figlie. La prima, lady Mary, è una giovane donna che, pur muovendosi all’interno del solco tracciato da una rigida istruzione aristocratica, non ha paura di pensare con la propria testa e di fare delle scelte anticonvenzionali, anche a discapito della propria reputazione. La seconda, Edith, è una ragazzina sgradevole, invidiosa della sorella maggiore e più interessata ad una possibile scalata sociale che ai rapporti familiari. L’ultima, Sybil, è forse uno dei personaggi più intriganti: fieramente indipendente, avversa all’elitismo nobiliare, la giovane coltiva simpatie socialiste e, negli ultimi episodi, si spinge così lontano nella sua ricerca personale di giustizia sociale da mettere a rischio la propria incolumità durante un comizio Liberale. Completa il quadro famigliare l’immensa Maggie Smith nei panni Violet Crowley, Dowager Countess di Grantham, una donna rimasta ferma al secolo precedente ma dotata di un sarcasmo sferzante che, nonostante le posizioni arcaiche, rende ogni sua comparsa un autentico piacere. E poi abbiamo, a seguito della complicanza legale di cui sopra, il nuovo erede di Downton Abbey, Matthew Crawley, un giovane avvocato di provincia che si rifiuta di sacrificare la propria modernità sull’altare delle convenzioni aristocratiche, e sua madre, Mrs. Isobel, che instaura da subito un salace rapporto conflittuale con la Dowager Countess. Le dinamiche famigliari dei piani alti disegnano con raffinatezza la delicata complessità di un’epoca di mutamento in cui i privilegi aristocratici – e lo stile di vita che ne consegue – appaiono appesi ad un filo. La spada di Damocle della guerra, da sempre grande livellatore sociale, pende sulle teste dei Crawley e non tutti sembrano avere le carte in regola per adattarsi al mondo nuovo.
Downstairs. Ecco Charles Carson, il maggiordomo dal passato misterioso che stempera la durezza del suo ufficio con una buona dose di gioviale umorismo, e Mrs. Elsie Hughes, la governante malinconica la cui storia di rinuncia alla felicità personale in favore del servizio ricorda da vicino quella di Mr. Stevens, il maggiordomo interpretato da Anthony Hopkins in Quel che resta del giorno (se non l’avete visto, correte!), benché con un tono meno elegiaco e più lieve. Ecco John Bates, valletto personale e vecchio commilitone di Lord Grantham, il cui arrivo a Downton Abbey ingenera una serie di ripicche e gelosie da parte di chi aspirava a quella carica da anni e non riesce ad accettare che sia andata ad uno zoppo. Ecco Anna Smith, la prima cameriera, donna semplice e di buoni costumi, che si prende subito a cuore la sorte di Bates, ed ecco la sua compagna di stanza, la giovane Gwen, che sogna una vita da segretaria lontana da Downton Abbey. Ecco, soprattutto, due delle figure più l’interessanti dell’intera serie: l’acida, crudele e rancorosa Miss O’Brien, cameriera personale di Lady Cora, che si immagina signora incontrastata dei piani bassi e non si ferma davanti a nulla pur di rafforzare il suo dominio, e Thomas, l’ambizioso primo cameriere, che nasconde la propria omosessualità (all’epoca, la pena in Gran Bretagna, come sa bene Oscar Wilde, erano la galera e i lavori forzati) ma non si fa problemi a ricattare un giovane lord suo amante se questo può portargli dei benefici, salvo poi rimanere genuinamente ferito quando il lord lo abbandona. La cosa davvero interessante è che, se possibile, la servitù di Downton Abbey sembra ancorata a codici antichi di comportamento più dei “padroni.” La resistenza al cambiamento opposta da questi personaggi è feroce e, forse, a buona ragione: come le famiglie che servono, essi sono una reliquia di un tempo passato, che le nubi di guerra e rivoluzione affastellate all’orizzonte minacciano di spazzare via in un colpo solo. Per questo, lo scoppio della Grande Guerra coglie i servitori, se possibili, ancora più impreparati dei nobili, con la sola possibile eccezione di Thomas, che, con intelligenza non comune, si dimostra pronto a cavalcare l’onda del mutamento sociale.
Se queste storie – minuziosamente dettagliate, arricchite da una conoscenza approfondita delle dinamiche storiche e impreziosite da una scrittura superlativa, capace di evocare l’atmosfera di quel tempo come poche altre hanno saputo fare – non fossero sufficienti a farvi appassionare alle vicende di Downton Abbey, rimane l’assoluta perfezione della messa in scena. Tutto qui è ai massimi livelli, dalla regia, che alterna ritmi lenti (ai piani alti) a sequenze frenetiche (a quelli bassi), alla fotografia lussureggiante, dal montaggio alla colonna sonora, dalle sceneggiature eleganti alle interpretazioni, che sono forse – insieme a quelle di Sherlock – le migliori in circolazione. D’altronde, con Maggie Smith nel cast, ci potevano essere dubbi? Senza dimenticare, poi, che i delicati ritratti umani dei personaggi lasciano anche spazio ad alcune vicende romantiche che sembrano uscite dalle pagine di Jane Austen e che appassionano senza risultare melodrammatiche. Downton Abbey può non essere per tutti – se siete allergici alle crinoline, non vi piacerà – ma è un prodotto di eccellenza sopraffina che farà la felicità degli appassionati di letteratura inglese di fine Ottocento e inizio Novecento (da P. G. Wodehouse a Anthony Trollope, passando per Dickens) e di tutti quelli che sono interessati ad uno dei periodi più turbolenti della nostra storia. La seconda stagione inizierà il prossimo 18 settembre, quindi avete ancora qualche giorno per recuperare la prima – che, insieme alla già citata creatura di Moffat e Gatiss e a Boardwalk Empire, è a mio avviso il miglior prodotto del 2010 – ed io vi consiglio davvero di non farvela scappare.
Fonte:serialmente.com
Per il momento sono state trasmesse due stagioni ma la terza è già in fase di scrittura.
Link per download (suddivisione degli episodi originaria)
1^ PUNTATA
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Link per download(suddivisione degli episodi italiana)
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2^ PUNTATA
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3^ PUNTATA
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4^ PUNTATA
http://www.fileserve.com/file/qm9yfzs/Down...TV.XviD-SiD.avi
Streaming (suddivisione degli episodi originaria)
N.B. Con Megavideo dopo 72 minuti si interrompe la visione del video e bisogna aspettare 30 minuti per riprendere la visione.Per aggirare questo problema basta spegnere e poi riaccendere il modem quando si blocca il video.Oppure,pprima di iniziare la visione andate su questo sito:
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Infondo alla pagina troverete:
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Downton Abbey,seconda stagione con sottotitoli in italiano (link megavideo)
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3^ PUNTATA
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www.megavideo.com/?v=4K818N1F
6^ PUNTATA
www.megavideo.com/?v=RYVF5C6M
7^ PUNTATA
www.megavideo.com/?v=9UU44DTV
8^ PUNTATA
www.megavideo.com/?v=AI6ZWRHY
Edited by marek - 4/1/2012, 16:52. -
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Il tuo fiuto da cercatore ha colpito ancora Francesco...vuoi proprio farmi mangiare la polvere
Per non dire che mi prendi per la gola con tutte queste fiction dal sapore storico..hai scoperto il mio tallone d'Achille
Fammi capire..questa nuova serie è qualcosa che riprende un prodotto televisivo di grande successo dei primi del '900 ? farò una ricerca più approfondita.... -
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Ho fatto una ricerca personale...adesso mi ricordo!! La serie deve essere la versione rivisitata di quella che andò in onda parecchi anni fa(quand'ero piccina) in bianco e nero! Il titolo della deliziosa versione italiana era: "Su e giù per le scale" ...ed ecco una sintesi del remake...se si rintracciano i link ne visionerò alcune puntate e poi vi farò sapere se ne vale la pena
Quando lo scorso settembre Downton Abbey sconfisse agli Emmy Awards la corazzata Mildred Pierce, in molti furono sorpresi e storsero il naso: invece saranno costretti a ricredersi. Perché la miniserie del network inglese ITV è un perfetto esempio di come la classicità non passa di moda se fatta ad arte: e la sapienza di Julian Fellowes, sceneggiatore di grandi film come Gosford Park di Altman, non passa inosservata. La serie, giunta in patria alla seconda stagione e purtroppo ancora inedita in Italia, racconta della famiglia Crawley e della sua servitù durante gli anni che attraversano la seconda guerra mondiale, tra amori, dolori, sorprese e la Storia che pretende il suo spazio.
Un passo da romanzo, da saga familiare e da sceneggiato vecchio stile reso vivo e attuale dalla forza della scrittura, dalla precisione maniacale della regia e della messinscena e da un cast di attori impressionante, col meglio della recitazione tv (e non solo) britannica, tra cui spicca Maggie Smith, la professa McGranitt di Harry Potter. Una sere di grande respiro e intelligenza che farà la felicità di chi cerca un prodotto più pensato e riflessivo.
La storia prende il via nella maestosa dimora di Downton Abbey, dove si svolgono le vicende della famiglia Grantham (upstairs, cioè dei piani alti) e della loro servitù (downstairs, cioè dei piani bassi).
Personaggi
La vicenda ruota tutta intorno alla maestosa dimora di Downton Abbey, dove abita la famiglia protagonista, i Grantham e la sua servitù.
Ed ecco il promo ufficiale della serie in lingua originale , con la bellissima colonna sonora Every Breath you take di Scala e Kolacny Brothers
Video
...E ancora immagini
Edited by dordogne - 30/11/2011, 21:34. -
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Annalisa,ero sicuro che ti sarebbe piaciuto.
La storia è ambientata nei primi anni del '900,il telefilm è un rifacimento di una serie degli anni 70.. -
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Avevo ragione quindi...ma è già possibile reperire i link delle puntate? . -
carmelacc5.
User deleted
se ricordo bene la serie trasmessa negli anni 70 era ambientata nell'ottocento, quindi nel remake avrebbero posticipato la vicenda di qualche decennio. All'epoca quella serie mi piacque molto, spero di poter vedere quanto prima anche questa. Se avete notizie più precise, per favore informatemi, perchè gli sceneggiati in costume sono i miei preferiti, poi quelli della tv inglese sono quasi sempre di qualita'. . -
.se ricordo bene la serie trasmessa negli anni 70 era ambientata nell'ottocento, quindi nel remake avrebbero posticipato la vicenda di qualche decennio. All'epoca quella serie mi piacque molto, spero di poter vedere quanto prima anche questa. Se avete notizie più precise, per favore informatemi, perchè gli sceneggiati in costume sono i miei preferiti, poi quelli della tv inglese sono quasi sempre di qualita'.
Anche quella serie era ambientata nell'Inghilterra vittoriana e cioé nello stesso periodo di Downton Abbey. Ecco il risultato della ricerca su Wikipedia:
Su e giù per le scale (Upstairs, Downstairs) è una serie televisiva britannica, trasmessa in Italia sui canali Rai a metà degli anni settanta.
Ambientata nell'Inghilterra vittoriana, narra le vicende parallele dei componenti di una famiglia nobile e dei loro domestici che vivono al piano terra.
Ha vinto il Premio Emmy come migliore serie televisiva drammatica nel 1974, 1975 e 1977 e il Golden Globe per la miglior serie drammatica nel 1975.
Fra i suoi interpreti figurano le attrici britanniche Jean Marsh e Celia Imrie.
Ha ispirato il film di Robert Altman, Gosford Park (2001).. -
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che strano, sapete che non la ricordo questa serie Upstairs Downstairs trasmessa a metà degli anni 70??? ..... in ogni caso ho letto la dettagliatissima ed interessantissima recensione postata da Francesco e guardato le bellissime immagini postate da Annalisa (grazie ad entrambi! ) e ....trovo che Dowton Abbey sia una serie che mi intriga tantissimo, la vorrei tanto vedere .....ma non si riuscirà a reperirne i link da qualche parte???? . -
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En España a principios de 2011 vimos la 1ª parte...y la proxima semana empieza la 2ª...
Esta muy bien...fenomenal la ambientacion, vestuario, paisajes, musica....y la trama es interesante...
La vida de 3 ricas hermanas y la aparicion de un heredero de clase media (abogado)...+ las intrigas del personal de servicio...
Los protagonistas actuan muy bien...aunque al ser "britanicos" siempre mantienen la calma..incluso en situaciones desesperadas...son personajes de sentimientos retenidos, contenidos...siempre pensando en las formas...tienen reacciones muy diferentes a las novelas mediterraneas, con mas sangre....
Merece la pena verla...espero que en Italia la televisen pronto...
La 1ª parte termina con el inicio de la Guerra....veremos como les cambia la vida a todos en estas nuevas circunstancia.... -
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Ricordo benissimi Su e giù per le scale..fatto molto bene!Uno dei primi sceneggiati di un certo spessore..dopo logicamente Il mulino sul Po e La Cittadella..bene, bene...finalmente!
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Carmela,Sissi,Cinzia mi fa piacere che anche voi abbiate accettato l'invito.
La serie è ancora inedita in Italia ma su Rete 4 già vanno in onda i promo.Dalle informazioni raccolte in rete dovrebbe iniziare in questo mese.
Bele,mi fa fatto piacere leggere le tue impressioni e sono ancora più curioso di vedere questa serie.. -
.En España a principios de 2011 vimos la 1ª parte...y la proxima semana empieza la 2ª...
Esta muy bien...fenomenal la ambientacion, vestuario, paisajes, musica....y la trama es interesante...
La vida de 3 ricas hermanas y la aparicion de un heredero de clase media (abogado)...+ las intrigas del personal de servicio...
Los protagonistas actuan muy bien...aunque al ser "britanicos" siempre mantienen la calma..incluso en situaciones desesperadas...son personajes de sentimientos retenidos, contenidos...siempre pensando en las formas...tienen reacciones muy diferentes a las novelas mediterraneas, con mas sangre....
Merece la pena verla...espero que en Italia la televisen pronto...
La 1ª parte termina con el inicio de la Guerra....veremos como les cambia la vida a todos en estas nuevas circunstancia...
Scusa Bele, non si riuscirebbe ad avere i link delle puntate almeno in Spagnolo?
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.Scusa Bele, non si riuscirebbe ad avere i link delle puntate almeno in Spagnolo?
Ecco i link in lingua spagnola:
1^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=JGWRQIAQ
2^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=IM0YR7FE
3^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=KQ12UM4H
4^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=2702HSGZ
5^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=W6XOM73E
6^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=B0WW35NA
7^ PUNTATA
www.megaupload.com/?s=seriesyonkis&d=15VYWZ01. -
carmelacc5.
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Veramente lo darebbero su rete 4? Avremo prossimamente qualche serata ben impegnata! .