Vittoria è una gatta sul tetto che scotta

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  1. Louny.Czech
     
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    Grazie Alessandra per belle fotto.

    Finora ci sono poche fotografie dello spettacolo


    fonte: Vittoria Puccini facebook

    La romantica Elisa sale sul palcoscenico e diventa una gatta

    L’attrice fiorentina Vittoria Puccini fra cinema, teatro e tv Dopo aver impersonato la Fallaci recita Tennessee Williams

    Non è più la ventenne romantica che in “Elisa di Rivombrosa” bucò clamorosamente il video nel 2003. Oggi Vittoria Puccini è una donna più consapevole, ha saputo attraversare cinema e televisione facendo sempre scelte molto sagge, passando davanti alla macchina da presa di registi come Pupi Avati, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek. Non disdegnando la commedia corale (purché intelligente) come nel caso di “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese, nato come film e poi diventato un esperimento televisivo appena andato in onda su Canale 5. E’ stata Anna Karenina e presto la vedremo su Raiuno in “L’Oriana” in cui diretta da Marco Turco si calerà nei panni della Fallaci. Noi lo vedremo in tv a febbraio ma per lei anche il film tv sulla celebre giornalista è già esperienza passata, non chiusa ma passata. Il presente di Vittoria Puccini è il teatro.

    L’attrice fiorentina è alle prime repliche di “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams con la regia di Arturo Cirillo accanto a Vinicio Marchioni. I due attori hanno già fatto coppia nel film di Genovese e in “L’Oriana”, dove lui interpreta quello che fu il grande amore della Fallaci, il greco Alekos Panagulis, eroe della resistenza contro i colonnelli.

    La tournée teatrale andrà avanti fino ad aprile e toccherà molti teatri toscani. Lo spettacolo ha aperto la nuova stagione del Goldoni di Livorno e quella del Comunale di Pietrasanta, poi dopo la pausa natalizia sarà a Empoli, a Grosseto, a Firenze e a Pisa.

    La Puccini ha affrontato il debutto in palcoscenico con grande disinvoltura:«Ci siamo preparati molto e questo mi ha reso sicura poi credo che lo spettacolo cambierà, si plasmerà sulle reazioni del pubblico. Già dopo queste prime rappresentazioni lo sento molto vicino. L’emozione per me è molto forte».

    Perché ha deciso di provare il teatro?

    «Ci pensavo da molto tempo ma non era mai il momento giusto. Ad un certo punto però le cose mi sono apparse chiare: improvvisamente ho capito che era ora di farlo. E’ un tipo di esperienza che mi serve a crescere, come attrice ma non solo».

    Mai provata paura sul lavoro?

    «Certo. Ti prende quel formicolio alla pancia… Ma la paura è un sentimento sanissimo, l’ho provato anche quando ho dovuto affrontare il ruolo di Oriana Fallaci. E’ la paura di mettersi in gioco ed è il segnale che stai vivendo una sfida interessante, è un’esperienza elettrizzante. L’importante è che la paura non ti blocchi e si trasformi invece in energia positiva».

    In “La gatta sul tetto che scotta” lei ricopre il ruolo che nell’ormai lontano 1958 al cinema fu di Elizabeth Taylor. Ha visto il film? Ha rubato qualcosa?

    «Ho visto il film ma no, non ho trovato niente da poter copiare. Il regista del resto ha voluto che ci accostassimo al testo senza alcuna mediazione, seguendo soltanto le parole. Il testo è così bello ancora oggi, così attuale che si può dire davvero che è diventato un classico. E’ un ritratto di famiglia in un interno. La vicenda si svolge tutta dentro la camera da letto di Maggie e Brick che sono sposati ma non fanno l’amore perché lui si rifiuta. Brick non fa che bere angosciato dal senso di colpa per il suicidio di Skipper, il suo migliore amico o forse qualcosa di più».

    È ancora centrale il tema dell’omosessualità?

    «Sì certamente. La nostra società è ancora così: oggi si parla più liberamente di omosessualità, ma con meno facilità si accetta poi in privato che uno di famiglia sia omosessuale. Nel dramma ci sono però anche altri temi. Anche il personaggio di Maggie che interpreto io è di grande modernità e si sviluppa su più piani. E’ una gatta molto istintiva che ha senso pratico, ama Brick per quello che è e per questo reclama il suo diritto alla vita».

    A proposito di famiglia e di attaccamento alla vita, lei per lavoro vive a Roma, ma che rapporto ha conservato con la Toscana?

    «Firenze è il mio luogo dell’anima, il posto in cui ritrovo il mio equilibrio, mi ricarico di energia. Lì ho i miei affetti, la mia casa, che non è proprio a Firenze ma è in collina. Una dimensione che mi piace molto: gli ulivi, gli uccellini… . A Firenze è nata mia figlia Elena e anche lei è molto legata a questa città e ci viene molto volentieri».

    http://iltirreno.gelocal.it/regione/2014/1...atta-1.10535853
     
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187 replies since 15/12/2014, 18:01   9067 views
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