DONNE

tutto quello che le donne devono dire

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    Ma che bel topic hai aperto Gaja, è da tanto che volevo dirtelo, postando un intervento argomentato e invece, col passare dei giorni, mi era passato di mente :D ....parlando di donne, si spalanca un mondo .......tanto vasto che non si saprebbe neppure da dove cominciare ;) ....
    Intanto vorrei dire che ho letto con molto interesse le riflessioni di Marystone e le condivido totalmente! Mi sento anch'io parte del discorso, ovviamente, essendo stata giovane donna un tempo, essendo ora donna impegnata lavorativamente e familiarmente ed essendo anche mamma di una piccola donna.... Credo, in effetti, che uno dei grossi problemi dell'attuale società sia proprio la mancanza da parte dei genitori della mia generazione (quella che ha già superato gli "anta") di una sicurezza e solidità di base da trasferire ai propri figli.... gli adulti di oggi sono fragili, impreparati forse al "mestiere" di genitore, perchè essi stessi immaturi, credo a causa di una sostanziale differenza con la precedente generazione, quella dei nostri genitori, che per educarci e tirarci su, ha dovuto lottare e faticare, combattere con una economia in ripresa ma in cui si sono dovuti rimboccare le maniche, provenendo da due conflitti mondiali.... Noi forse siamo stati agevolati dai loro sforzi, abbiamo trovato tutto più comodo, abbiamo vissuto anni d'oro in cui si puntava alla bellezza e all'agio, si osservava con ambizione alla moda, alle auto di prestigio, alla vita di una certa società bene .... credendoli facilmente raggiungibili, ma poi ci siamo trovati ad affrontare una realtà molto diversa, più dura e, attualmente (già da qualche anno), addirittura in recessione....con tutte le difficoltà personali e familiari del caso, mostrando fragilità di tenuta, in termini di carattere e di solidità familiare (quante sono le coppie separate? io credo una altissima percentuale....) per questo, magari, ai nostri figli non siamo riusciti a trasferire sicurezze, non possedendole a tutti gli effetti noi stessi.....
    Tuttavia, premessa di carattere sociale a parte :D , mi sento di poter affermare, a torto o a ragione, che le adolescenti di oggi non sono come vengono raccontate dall'articolo scritto dalla Borromeo.... e, come Bice e Lusy, avendo una figlia femmina penso che quelle che vengono descritte non rappresentino la totalità delle ragazzine dell'attuale società, certamente le giovani donne di oggi sono molto più emancipate e sicure di sè, ma sono anche eterogenee: oggi, come ieri, non si può generalizzare...ci sono ragazze più disinibite, altre aggressive e altre ancora più accorte e riflessive ....io ad esempio ricordo di mie amiche, ai tempi delle superiori, che raccontavano durante la ricreazione delle loro esperienze sessuali o di quelle dei genitori, che esponevano alle altre le loro domande su vari dubbi legati alla sfera sessuale....ma anche allora, come ritengo oggigiorno, c'era una grande diversificazione ed eterogeneità: di comportamento, di modi di pensare e di fare... e di valori.
     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 28/3/2014, 15:05) 
    Ma che bel topic hai aperto Gaja, è da tanto che volevo dirtelo, postando un intervento argomentato e invece, col passare dei giorni, mi era passato di mente :D ....parlando di donne, si spalanca un mondo .......tanto vasto che non si saprebbe neppure da dove cominciare ;) ....
    Intanto vorrei dire che ho letto con molto interesse le riflessioni di Marystone e le condivido totalmente! Mi sento anch'io parte del discorso, ovviamente, essendo stata giovane donna un tempo, essendo ora donna impegnata lavorativamente e familiarmente ed essendo anche mamma di una piccola donna.... Credo, in effetti, che uno dei grossi problemi dell'attuale società sia proprio la mancanza da parte dei genitori della mia generazione (quella che ha già superato gli "anta") di una sicurezza e solidità di base da trasferire ai propri figli.... gli adulti di oggi sono fragili, impreparati forse al "mestiere" di genitore, perchè essi stessi immaturi, credo a causa di una sostanziale differenza con la precedente generazione, quella dei nostri genitori, che per educarci e tirarci su, ha dovuto lottare e faticare, combattere con una economia in ripresa ma in cui si sono dovuti rimboccare le maniche, provenendo da due conflitti mondiali.... Noi forse siamo stati agevolati dai loro sforzi, abbiamo trovato tutto più comodo, abbiamo vissuto anni d'oro in cui si puntava alla bellezza e all'agio, si osservava con ambizione alla moda, alle auto di prestigio, alla vita di una certa società bene .... credendoli facilmente raggiungibili, ma poi ci siamo trovati ad affrontare una realtà molto diversa, più dura e, attualmente (già da qualche anno), addirittura in recessione....con tutte le difficoltà personali e familiari del caso, mostrando fragilità di tenuta, in termini di carattere e di solidità familiare (quante sono le coppie separate? io credo una altissima percentuale....) per questo, magari, ai nostri figli non siamo riusciti a trasferire sicurezze, non possedendole a tutti gli effetti noi stessi.....
    Tuttavia, premessa di carattere sociale a parte :D , mi sento di poter affermare, a torto o a ragione, che le adolescenti di oggi non sono come vengono raccontate dall'articolo scritto dalla Borromeo.... e, come Bice e Lusy, avendo una figlia femmina penso che quelle che vengono descritte non rappresentino la totalità delle ragazzine dell'attuale società, certamente le giovani donne di oggi sono molto più emancipate e sicure di sè, ma sono anche eterogenee: oggi, come ieri, non si può generalizzare...ci sono ragazze più disinibite, altre aggressive e altre ancora più accorte e riflessive ....io ad esempio ricordo di mie amiche, ai tempi delle superiori, che raccontavano durante la ricreazione delle loro esperienze sessuali o di quelle dei genitori, che esponevano alle altre le loro domande su vari dubbi legati alla sfera sessuale....ma anche allora, come ritengo oggigiorno, c'era una grande diversificazione ed eterogeneità: di comportamento, di modi di pensare e di fare... e di valori.

    Dopo il mio intervento a difesa (presunta) del'articolo della Borromeo, non ho avuto più tempo e modo di riprendere il discorso per chiarire il mio punto di vista. Ovviamente, neppure io tendo mai a generalizzare, per cui se è pur vero che certi comportamenti li ho purtroppo sotto gli occhi ogni giorno - adolescenti poco più che bambine, prive di punti di riferimento e di dialogo in famiglia, che imitano i modelli femminili più tristi: Belen per molte di loro è un mito -, è anche vero che non mi sognerei mai di pensare che tutte le ragazze di oggi sono così... e pure io ricordo che ai miei tempi, al liceo, certe compagne di scuola parlavano e facevano sesso con la stessa disinvoltura di alcune ragazze d'oggi. Ringrazio quindi Sissi per aver esposto in modo più chiaro di quanto avessi fatto io il mio pensiero :)
     
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  3. lusy66
     
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    Ho trovato questa intervista di Ambra Angioini che mi piace molto perché descrive le fragilità e le contraddizioni di una adolescente e di una donna, forse accentuate un po' quando si vive nel mondo dello spettacolo, ma che in fondo un po' tutti vivono: il rapporto con la propria immagine, il dover nascondere le proprie emozioni per paura di sembrare fragili, Il bisogno di amore.



    L’attrice Ambra Angiolini, attualmente al cinema con il film Ti ricordi di me?, nel quale interpreta il ruolo di una donna narcolettica che soffre di problemi di memoria e che si innamora di uno scrittore di favole cleptomane, ha concesso un’intervista al settimanale Io, Donna.

    Ambra, come sempre molto sincera, non ha usato giri di parole neanche questa volta e si è aperta, senza nascondersi, sui suoi conflitti interiori e sulle sue contraddizioni. L’attrice 36enne, per esempio, facendo un paragone con il suo personaggio, ha ammesso di non saper gestire al meglio le proprie emozioni:

    Ho un problema con le emozioni: non so gestirle perché sento tanto. Ogni cosa, anche negativa, mi rimane dentro, si ferma e resta lì. Avverto un conflitto tra quello che sembro e quello che sono. So che le persone pensano di conoscermi da ciò che leggono nelle interviste, ma non sempre passa la cosa giusta.

    Ambra Angiolini, quindi, ha ripercorso brevemente la sua carriera iniziata prestissimo, da adolescente, grazie al regista Gianni Boncompagni che la lanciò nel programma-cult degli anni ‘90, Non è la Rai. La Angiolini ha un bel ricordo di quel periodo ma non si può dire lo stesso per quanto concerne gli anni successivi che l’attrice ha definito nel complesso “un buco nero”:

    Gianni Boncompagni mi ha preso dalla periferia romana che non sapevo far proprio niente e mi ha passato milioni d’informazioni, ma soprattutto mi ha insegnato l’ironia e a non puntare sulla popolarità. Staccarmene è stato difficilissimo: dovevo mantenere alto il genio che non avevo. Dopo c’è stato un buco nero: per anni ho fatto solo cavolate. Ero buia, c’era poco sole. Quando sei adolescente, non sei più quella che eri, non sai cosa sarai.

    E’ esattamente a questo punto che Ambra ha ricordato anche i difficili anni della bulimia:

    Non è ricerca della perfezione fisica, è fame di amore, è un vuoto che non si riempie mai.


    La rinascita, privata e professionale, è avvenuta grazie a due persone: il cantante Francesco Renga, con cui Ambra ha messo al mondo due bambini, e il regista Ferzan Ozpetek, che ha rilanciato la sua carriera. Le dichiarazioni:

    Esco dal buco nero quando Francesco mi chiede un figlio. Lui aveva capito tutto, eravamo simili nelle fragilità. In una storia, capita che tutti da fuori vogliano capirci qualcosa, invece, ci sono persone che insieme funzionano. Ozpetek? Ero dentro una rinascita, ma non ne ero consapevole.

    Oggi, Ambra appare una donna più risoluta e soprattutto risolta:

    Una donna a cui dicono che sembra in stato di grazia. Quando ti riunisci a te stessa e non ti poni più il problema di come appari, quello che sei si vede.
     
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  4. lusy66
     
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    Sicuramente avete sentito anche voi di questa storia assurda! A me ha molto colpito sicuramente la forza e il coraggio di lei, e dall'altra parte la mostruosa premeditazione di lui!
    Come fa un uomo dalla vita sociale, presumo, normale, che in ogni caso ha avuto un legame sentimentale con quella donna, a:
    1) PENSARE una vendetta così mostruosa
    2) non avere il coraggio di farla da sè
    3) contattare 2 malavitosi
    4) pensare di farla franca!
    Voi mi direte che atti di violenza, di "femminicidio", sono all'ordine del giorno ma riesco più a spiegarmi un atto dettato da un momento di disperazione, follia! Non che la violenza abbia mai una giustificazione ma in alcuni casi è al di sopra di ogni ragionevole dubbio!


    Lucia Annibali sfigurata con l’acido: condannato a 20 anni l’ex fidanzato Luca Varani
    Scritto da: Daniele Particelli - sabato 29 marzo 2014

    Luca Varani, come chiesto dai pm, è stato condannato a 20 anni di carcere.
    20 anni di carcere per stalking e tentato omicidio. E’ questa la pena inflitta oggi dal tribunale di Pesaro a Luca Varani, l’avvocato di 36 anni che commissionò l’aggressione a Lucia Annibali, sfregiata con dell’acido la sera del 16 aprile dello scorso anno.

    Il gup di Pesaro Maurizio di Palma ha deciso di accogliere le richieste dei pm e condannato l’uomo, ex fidanzato della vittima, a 20 anni di carcere, mentre ai due esecutori materiali del delitto - i cittadini albanesi Altistin Precetaj e Rubin Talaban, accusati rispettivamente di essere il palo e l’esecutore materiale dell’aggressione - sono stati inflitti 14 anni di carcere, quattro anni in meno rispetto a quanto chiesto dall’accusa.

    Il verdetto, senza precedenti in Italia viste le accuse, è stato accolto da uno scroscio di applausi dalle tante persone presenti in aula in cerca di giustizia. Massima soddisfazione anche da parte della difesa della vittima. L’avvocato Francesco Coli, subito dopo il verdetto, ha dichiarato:

    E’ stata data una pena mai vista nel nostro sistema. Comunque andremo ad Ancona e poi a Roma. Gli avvocati della difesa devono vergognarsi.

    Il riferimento, va da sé, è al secondo e al terzo grado di giudizio. Gli avvocati di Varani, infatti, hanno già annunciato che ricorreranno in appello non appena saranno diffuse le motivazioni della sentenza.

    Lucia Annibali, presente in aula al momento del verdetto, subito dopo ha tenuto una breve conferenza stampa in cui ha così commentato la condanna ai tre responsabili dell’aggressione che le ha cambiato per sempre la vita:

    La sentenza è giusta, adesso voglio guardare avanti. In questi mesi difficili ho lottato per non farmi travolgere da un dolore immenso. Non voglio portare rancore, anche se nulla potrà ripagarmi. Adesso voglio ricostruire al meglio il mio viso e godermi un po’ di serenità. Dentro di me non ho coltivato la rabbia. L’ustione mi ha insegnato ad essere ottimista. L’importante è che io viva bene la mia nuova esistenza.
     
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    Lusy, grazie prima di tutto per l'intervista ad Ambra che hai riportato e che non avevo letto. Ambra è una di quei personaggi del mondo dello spettacolo che mi ha stupito in positivo e che mi ha dimostrato quanto ci si può far fuorviare dal pregiudizio. Ai tempi di Non è la Rai la trovavo insopportabile e quell'immagine di ragazzina leziosa e petulante mi è rimasta a lungo impressa nella memoria: per me Ambra era quella teleguidata da Boncompagni, "T'appartengo" e poco più. Poi l'oblio e il ritorno alla ribalta, prima per la sua storia con Renga (a cui nessuno dava credito e invece eccoli ancora qui, 12 anni dopo e due figli :) ) e poi come attrice valida e versatile. Attraverso le interviste, poi, ho scoperto una donna intelligente e ironica, che ha scoperto i suoi punti di forza ma non per questo nasconde le sue fragilità, passate e presenti... una donna imperfetta e vera, come tante di noi... una bella persona, davvero.
    Quanto all'altra notizia che hai riportato, nulla da aggiungere, se non che è difficile anche solo concepire l'esistenza di uomini (?) simili...
     
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    quoto Dani! Ambra in questa intervista si dimostra una persona molto "vera" ...semplice, che non ha paura di parlare delle sue fragilità e di raccontare anni bui vissuti e la bellezza di ciò che l'ha portata ad emergere da quel momento.... brava!! :)
    La storia di Lucia Annibali è conosciutissima da tutti, ma essendo della mia Regione, ne ho sentito parlare ancora di più anche nei tv regionali.... veramente incredibile dove possano arrivare certi uomini, se tali si possono definire, certamente malati e comunque indubbiamente egoisti e megalomani..... esemplare la condanna, ma anche il coraggio di questa giovane donna che nelle interviste dimostra una grande personalità e ammirevole come sia riuscita a guardare avanti ....
     
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    Veronica Lario mi è sempre apparsa diversa dal clan del signor B. e l'ultima intervista, in relazione a un'indefinibile articolo apparso sulla peggior rivista esistente (infaghiamo i più deboli o chi non è nostro amico, aduliamo gli amici e i potenti... potrebbe essere il suo sottotitolo), lo dimostra

    «Vittima di agguati fotografici: mi attaccano perché non temo di invecchiare»

    di Maria Latella

    ​«Quel giornale è usato come un'arma, per amici e nemici. Se non fai più parte del cerchio, sei un nemico. Ne avrei fatto volentieri a meno, ma adesso basta: dico quel che penso».
    Ha deciso di rompere il silenzio per difendere «il diritto a invecchiare». Della vecchiaia Veronica Lario non ha paura, per questo ha deciso di reagire a quello che definisce «il dibattito» promosso da Chi e ripreso da tutti i quotidiani, da tutti i siti online, sul suo corpo di donna nata nel 1956.

    CHIRURGHI ESTETICI
    Il servizio fotografico del settimanale, corredato da didascalie e interviste a chirurghi estetici che le consigliano liposuzioni e «interventi al collo», risale a una settimana fa, ma Veronica Lario, ex Berlusconi, non reagisce mai a caldo. Prima di decidere, valuta. Non lascia che una ferita, per quanto bruciante, abbia la meglio sulla riflessione. Poi, una volta presa la decisione, non torna indietro, non si lascia influenzare dal parere di altri, fossero anche persone di cui ha la massima stima. Quando decide che la misura è colma, lo dice e accetta di pagare il prezzo. Un prezzo fatto anche di agguati fotografici, accuse a mezzo stampa, disinformacjia sull'entità milionaria di un divorzio del quale, di recente, si è anche scritta un'ultima cifra: 540 milioni di euro per mettere la parola fine al contenzioso tra lei e Silvio Berlusconi. Peccato che non sia vera.

    FIGURA PUBBLICA
    «Ci sono tre motivi per cui torno a parlare ad un giornale. Il primo è che considero il servizio del settimanale un attacco inaccettabile alle donne che, come me, vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo del ”giovane a tutti i costi”. Ho quasi sessant'anni, probabilmente secondo gli attuali canoni ossessivi non sto invecchiando bene, non mi curo del mio giro vita o delle rughe sul collo. E' un motivo sufficiente perché un giornale consideri invecchiare una colpa? E' un motivo sufficiente per suggerirmi il ricorso al chirurgo estetico, suggerirlo a me e, deduco, a tutte le mie coetanee? Non sono una figura pubblica, non sono più sposata con un presidente del Consiglio, tra l'altro lui non è neppure più presidente del Consiglio. Che cosa vogliono? Aggiungo: quale esempio diamo alle sedicenni che oggi chiedono come regalo di compleanno la liposuzione? E' una società sempre più ipocrita. Da un lato condanna l'anorressia e finge di promuovere le modelle curvy. Dall'altro, colpevolizza chi, dopo i 50 anni, col suo giro vita rotondo convive serenamente».

    Non sono riflessioni nate oggi, sull'onda dell'indignazione per l'articolo. Veronica queste cose le pensava già dieci anni fa, quando nella biografia ”Tendenza Veronica”, anno 2004, parlava del suo futuro nel capitolo ”Prossima tappa; invecchiare bene”. «Come immagino la mia vecchiaia? La considero un approdo a cui arrivare dopo aver superato tutte le passioni, tutti i tormenti. Immagino la vecchiaia in tutta la sua bellezza».
    Dieci anni dopo, rivendica il diritto a pensarla come allora: «Sono una donna che invecchia normalmente, senza pretendere di fermare il tempo».

    DORIAN GRAY
    Nel film ”Last Vegas”, una commedia recente dove quattro maschi settantenni festeggiano a Las Vegas l'addio al celibato dell’amico che sta per sposare una trentenne, l'anziano Michael Douglas, ammette: «Il fatto è che il mio cervello non può adattarsi all'idea di essere racchiuso in un corpo così vecchio».
    Veronica Lario, invece, con quest'idea convive serenamente: «Aggrapparsi alla giovinezza che passa può andar bene per altri, non per me. E' storia vecchia, meglio di tutti l'ha raccontata Oscar Wilde in Dorian Gray. Nel tentativo esasperato di mantenere l'immagine dei tuoi vent'anni, ti allontani sempre più dalla realtà, perfino dagli affetti. Cambia tutto, tranne te. Io invece penso che invecchiare abbia effetti negativi, certo, ma porti anche la bellezza di una serenità nuova. Perché ridicolizzare chi si accetta? Ho una vita normale, faccio la nonna. Devo essere insultata per questo? O perché non mi chiamo più Berlusconi?».

    Ecco la seconda ragione per cui Veronica Lario ha deciso di interrompere il suo silenzio: il fatto che a «indire il dibattito» sia stato un giornale di famiglia. «Mi ferisce che il settimanale al quale devo questo miserabile agguato appartenga al mio ex marito. E' vero, non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate, ai photoshop, addirittura al ritiro di certe immagini dal mercato, ma stavolta è venuto meno il rispetto dei fondamentali. Il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi».

    Da quando si è separata, racconta Veronica, i fotografi non le danno tregua. «Eppure - sorride - portano a casa solo foto di me a cavallo o al parco con i miei nipoti». L'ultimo servizio del settimanale, però, l'ha colpita anche per l'intrusione nella sua vita: «Continuano a segnalare miei indirizzi privati, fregandosene della privacy».

    ESPERTI SPREGIUDICATI
    Non è questa comunque la terza ragione per cui è tornata a parlare. Del servizio giornalistico la indigna, e molto, anche altro: la disponibilità data da due esperti che si sono prestati a giudicare il suo collo, il suo giro vita, le gambe. «Trovo deontologicamente riprovevole che un medico si permetta consigli non richiesti senza conoscere niente della persona di cui parla. E se io fossi ingrassata in seguito a problemi di salute? Che medico è quello che per una piccola autopromozione si presto a questo genere di visite a distanza»?

    A Veronica Lario piace la vita appartata. Dopo il j'accuse del 2009, e la conseguente separazione, non ha mai reagito ai titoli dei giornali, alle punzecchiature più o meno fantasiose. Quest'estate, dopo la sentenza di condanna per il processo Mediaset, confidò al Messaggero di aver telefonato all'ex marito per esprimergli affettuosa solidarietà. Da allora, nessuna intervista. Non le interessa neppure sentirsi dire «aveva ragione Veronica», anche se a dirlo, ora, in privato, sono gli stessi che all'epoca della separazione la trattarono da «velina ingrata».

    LE FESTE A VILLA CERTOSA
    Le cito la recente polemica ingaggiata dall'eurodeputata di Forza Italia Susy De Martini contro un'altra forzista, Licia Ronzulli: la De Martini accusa la Ronzulli di essere in lista per le europee «solo perché, come Nicole Minetti, organizzava feste a Villa Certosa». Le ricordo quanto, lei, Veronica, aveva dichiarato a proposito delle europee del 2009 e delle candidate di Forza Italia a Bruxelles. «Quel che emerge dai giornali - disse allora all'Ansa - è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere».
    Che cosa pensa oggi quando vede che, a cinque anni di distanza, è un'eurodeputata di Forza Italia a sostenere analoghi concetti? «Penso che siamo un Paese rassegnato al peggio e che per questo, forse, lo scatto non riesce. Ogni giorno c'è qualcosa di peggio da giustificare. Ci si potrebbe indignare, e invece... La mattina in cui ho appreso degli arresti per Expo 2015 mi è tornata in mente una vecchia canzone di Enzo Jannacci. La conosce? ”Maria me porten via, m'han ciapaa me on lader, ma ai fioeu ti dighel no”. Ecco, il pudore allora c'era. Perfino il ladro non voleva che i figli sapessero che l'avevano arrestato»
     
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  8. tramonto 1
     
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    Donna intelligente. Come ha fatto a resistere con il signor B.
     
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    CITAZIONE (tramonto 1 @ 20/5/2014, 21:14) 
    Donna intelligente. Come ha fatto a resistere con il signor B.

    Bella domanda... sarà stato un errore di gioventù e poi si sa che le donne, spesso, sono le peggiori nemiche di se stesse: concedono fiducia e amore a uomini mediocri, e solo dopo molto tempo si arrendono e li vedono per come realmente sono.
     
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  10. vivi52
     
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    E piaciuta anche a me la risposta della Sig:ra Lario-donna intelligente.
     
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    CITAZIONE (tramonto 1 @ 20/5/2014, 21:14) 
    Donna intelligente. Come ha fatto a resistere con il signor B.

    é proprio ciò che mi sono chiesta anche io Tramonto e anche Dani, non la conoscevo (a parte ciò che si è sempre saputo di lei "moglie di" ...) e davvero mi ha fatto una bella impressione dalle risposte che ha rilasciato....
    CITAZIONE (*dani @ 20/5/2014, 21:41) 
    Bella domanda... sarà stato un errore di gioventù e poi si sa che le donne, spesso, sono le peggiori nemiche di se stesse: concedono fiducia e amore a uomini mediocri, e solo dopo molto tempo si arrendono e li vedono per come realmente sono.

    ....penso che la tua considerazione Dani sia più che realistica.... spesso accade proprio così.... certo che noi donne, soprattutto in alcuni casi :D siamo proprio autolesioniste.
     
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  12. marystone3
     
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    ...grande ammirazione e solidarietà per Lucia Annibali....che possa ritrovare la voglia di vivere e di credere nella vita....anche se ascoltandola in TV...mi è sembrata così serena....che mi ha fatto tantissima tenerezza e voglia di abbracciarla!! :)

    ....nel 94...quando la sig.ra Lario è salita alla ribalta della cronaca per il suo famoso marito....debbo dire la verità....quando seppi della loro differenza di età (20 anni)....non pensai molto bene di lei....una bella sconosciuta attrice e un'anziano....molto ricco....(che purtroppo...è entrato a far parte della nostra storia e si troverà sempre sui libri....ma so io cosa dire alla mia nipotina...quando studierà la nostra storia....)....dissi che il denaro è la più grande calamita....ma forse mi sbagliavo....forse ne era stata innamorata davvero....forse lui l'aveva affascinata (come ha fatto con gli italiani per vent'anni)...ed io ...forse...ero stata malpensante. Ma adesso....alla luce degli ultimi suoi avvenimenti...penso che debba ricevere rispetto ed educazione. Ammiro le sue ultime dichiarazioni e vanno rispettate da certi giornalacci. Secondo me è giusto che abbia ottenuto una buona "liquidazione" dall'ex marito...(soprattutto dopo tutte le umiliazioni pubbliche che ha ricevuto da lui).....magari l'ottenessero tutte quelle che divorziano....non avrebbero i grossi problemi di sopravvivenza che hanno.....ed è giusto lasciarla in pace vivere la sua privacy...per lei e i suoi figli!!!!
    ....e finiamola....con questa storia delle donne che debbono restare sempre "giovani" e a 60 anni debbono essere considerate....vecchie da rottamare!!!!


    I mass media....le riviste di moda.....ecc. ecc......stanno rovinando tanti giovani e gli mettono strane idee in testa!!!!
    ....pensate che esagero? Io....non credo...ed è molto triste!!!
     
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    L'ineffabile classe della signora Santanché :rolleyes:

    D'Amico, Santanchè oltre il limite: ''Se avesse una telecamera nelle mutande...''

    Lo scontro tra la giornalista e la fedelissima di Silvio Berlusconi durante la trasmissione Tango, in onda su Sky. Si parla di politici che non mantengono le promesse. Ilaria D'Amico cita il ''condannato Berlusconi'' e Santanchè fa una battuta volgare che sembra alludere alle vicende private della giornalista di Sky (il presunto flirt con Gigi Buffon): ''Il giorno in cui le metteranno una telecamera addosso, stia pur certa che il giudice scoverebbe qualche reato. Soprattutto poi se le mettono la telecamera nelle mutande". ''Tra l'essere spiata e dover rinunciare al credere nella giustizia, preferisco essere spiata'', la risposta di Ilaria D'Amico

    http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cu...e/167684/166170
     
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  14. lusy66
     
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    LA MOGLIE DEL CAMPIONE di Massimo Gramellini

    In questi giorni di famigliole mediamente orrende, il pensiero corre alla camera d’ospedale in cui Corinna Schumacher assiste l’involucro di suo marito. C’è un’energia che emana da quella donna. Un’energia che la connette al suo uomo con un arco di luce, se è vero - come testimoniano i medici - che gli occhi di Schumi reagiscono con intensità particolare soltanto quando si specchiano nei suoi.
    Corinna non rappresenta certo un’eccezione: le stanze di tanti infermi sono intrise della dedizione di parenti che nella disgrazia rivelano forze insospettabili. Sulla moglie di un campione incombe però un pregiudizio negativo: il sospetto di una relazione opportunistica e superficiale, sorretta solo dai benefici materiali. Ma la vita impugna il pennarello dell’evidenziatore per tutti e sottopone anche i rapporti patinati alla verifica della sofferenza. Molti si sbriciolano, mentre altri vi trovano la conferma, talvolta la scoperta, di un’autentica profondità. Nella buona e nella cattiva sorte: sembra una frase fatta, una delle tante che pronunciamo o ascoltiamo durante il susseguirsi frenetico di esperienze distratte. Corinna invece l’ha vissuta sulla carne viva: i fragori osannanti della gloria e adesso i silenzi bianchi di quella stanza dove si combatte una battaglia già persa, eppure continuamente vinta. Non c’è motivo logico per cui la signora Schumacher rimanga aggrappata giorno e notte agli occhi di un marito che non ha alcuna possibilità umana di tornare chi era prima. Nessun motivo logico, ma una vibrazione formidabile, incondizionata e totalmente folle che lui avverte e riconosce. Credo si chiami Amore.


    Credo proprio di si!!! E' sempre bello leggere e credere in storie d'amore che possano sfidare addirittura la linea sottile che c'è fra la vita e la morte! E io credo veramente che l'amore possa essere un gancio che ti tiene attaccato alla vita anche quando stai in bilico, come penso che solo chi ama veramente, e tanto, possa anche prendere la decisione di lasciar andare....ma questa è un'altra storia! Oggi faccio un grosso IN BOCCA AL LUPO alla moglie del campione! :)
     
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    Questa notizia non sapevo davvero dove inserirla, poi ho pensato a questo spazio... donne (e uomini) capaci di un amore d'altri tempi... ma quanto tempo sprecato o vissuto a metà?

    Il compositore e l’attrice di Godard che si sono aspettati per 50 anni
    Colpo di fulmine nel ‘64, ma erano impegnati. L’amore coltivato a distanza per tutta la vita fra la principessa russa e il musicista premio Oscar. Sposi a settembre

    di Elisabetta Rosaspina

    Per cinquant’anni si sono accuratamente evitati. Con tutto il cuore. Avevano stabilito così, nell’estate del 1964, dopo aver ballato insieme una bossanova galeotta sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, dove si erano incontrati per la prima volta, a un festival cinematografico. «Merda, ci amiamo!» si erano detti, smarriti, guardandosi negli occhi. Lei aveva 22 anni, lui 30. Lei stava per sposarsi, lui era addirittura già padre di un bambino. E all’epoca tanto bastava (e avanzava) per soffocare ogni esuberante tentazione.
    Lui era un compositore affermato, lei una giovane principessa russa da poco prestata alla Nouvelle Vague del cinema francese, con al suo attivo una parte secondaria nel film di Eric Rohmer, Il segno del leone , del 1959, e un ruolo più visibile nel film di Gerard Oury, La main chaude. In quello stesso 1964 avrebbero trionfato entrambi: lui con le musiche del film Les parapluies de Cherbourg , lei sotto la direzione di Jean-Luc Godard, in un film dal titolo che suonava come un monito: Une femme mariée , una donna sposata.
    Lui è Michel Legrand, lei è Macha Méril e, il 18 settembre prossimo a Parigi, 50 anni e un po’ di (altri) matrimoni dopo il reciproco colpo di fulmine, si sposeranno. Finalmente fra di loro. A 82 anni lui, e 74 lei: «Cocteau diceva che ci vogliono molti anni per diventare giovani» non si scompone il compositore, che dichiara di sentirsi come un quindicenne innamorato. Non deve stupire che le loro nozze siano più attese dalla stampa rosa francese di quelle di George Clooney.
    Michel e Macha non si erano mai dimenticati. E del resto il mondo del cinema non è poi così grande, capitava che s’incrociassero a una kermesse, s’intravedessero a un ricevimento, si salutassero a un’anteprima. «Ogni volta, un tuffo al cuore» ricorda lei, ma per mezzo secolo hanno mantenuto l’impegno preso a Copacabana: non cercare di rivedersi. Dopo quel patto, le loro vite sono andate avanti. Lui ha composto musiche per una cinquantina di film e registi come Sydney Pollack, Clint Eastwood, Orson Welles, ha vinto tre premi Oscar per le colonne sonore di Quell’estate del ‘42 , nel 1972; di Yenti , nel 1984; e per la miglior canzone de Il caso Thomas Crown , del 1969, interpretato da Steve McQueen e Faye Dunaway. Si è separato dalla prima moglie, Christine Bouchard, e dalla seconda, Isabelle Rondon; e, nel 2013, dall’ultima compagna, l’arpista francese Catherine Michel. Senza mai tentare di ricontattare, tra una e l’altra, Macha.
    Lei era solidamente coniugata con il cineasta italiano Gian Vittorio Baldi, dal 1969. E anche se pensava spesso a Michel, magari ne ascoltava le musiche o ne leggeva le vicende sui giornali, teneva per sé le sue probabili malinconie. Magari anche lui, nel frattempo, l’aveva vista sullo schermo nel ruolo di Helga Ulmann, in Profondo rosso , e aveva sentito qualche brivido, indipendente dalla terrificante bravura di Dario Argento. O in Agenzia matrimoniale A di Claude Lelouche, con il quale anche Michel ha spesso lavorato. Già, il lavoro. Continua a tenere impegnati tutti e due. Ed è un bene. A gennaio di quest’anno, infatti, Michel è andato a teatro, a vedere la commedia scritta da un amico, Didier van Cauwelaert, Rapporto intimo . Protagonista, Macha Méril, che tre anni fa - combinazione - si è separata dal marito. Capita. I tempi sono cambiati. La sera stessa, dopo lo spettacolo, Michel le ha comunicato: «Ti sposo». E lei ha fissato la data. Per il viaggio di nozze, però, hanno pensato che 50 anni di attesa fossero stati più che sufficienti e sono partiti subito, insieme, per Copacabana, a rivedere la spiaggia dove si erano conosciuti e a riprendere il ballo interrotto: merda, dov’eravamo rimasti?
     
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