suggestioni ed emozioni in musica

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    sembrerà strano, visto che sul forum ho parlato spesso e intensamente di una passione musicale verso un cantautore italiano, ma il mio reale gusto musicale è rivolto alla musica straniera e nonostante mi sia davvero rammaricata di non aver potuto assistere per vari motivi a diversi concerti di artisti internazionali che lo scorso anno, soprattutto, hanno affollato le serate estive, ho potuto accalappiare un paio di date dalle mie parti (circostanza davvero rara, se non si abita in una grande città o non si hanno manifestazioni musicali di rilievo nelle vicinanze).
    Ora, parlare di artista "straniero", tante volte, non è del tutto appropriato dato che nel tempo mi sono resa conto che molti fra i più grandi artisti internazionali hanno origini o "provenienza genetica" italiana (Frank Sinatra, Paolo Nutini, Michael Bublé, Madonna Ciccone, Lady Gaga.... e si potrebbe continuare a lungo ;) ) ma tant'è, vivono in altri paesi e provengono da altri paesi......uno fra gli artisti "stranieri" ma di origini italiane che mi piace molto è Jack Savoretti, forse non così conosciuto come quelli che ho citato, ma che trovo comunque molto bravo ed emozionante.... lui è anche molto amante dell'Italia, come ha rivelato personalmente e, sorprendentemente, parla alla perfezione la nostra lingua. La scorsa estate ho potuto assistere ad un suo concerto a Recanati (in occasione di Lunaria, una bella manifestazione culturale e musicale che si tiene ogni anno, collegata a Musicultura) e l'unico neo che ho trovato al suo concerto è stato quello della durata..... troppo breve! :D posto un paio di video che ho girato, anche se in rete se ne trovano di ben migliori.... ma io sono sempre affezionata alle mie "creature" :P :D




     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 3/1/2018, 23:45) 
    sembrerà strano, visto che sul forum ho parlato spesso e intensamente di una passione musicale verso un cantautore italiano, ma il mio reale gusto musicale è rivolto alla musica straniera e nonostante mi sia davvero rammaricata di non aver potuto assistere per vari motivi a diversi concerti di artisti internazionali che lo scorso anno, soprattutto, hanno affollato le serate estive, ho potuto accalappiare un paio di date dalle mie parti (circostanza davvero rara, se non si abita in una grande città o non si hanno manifestazioni musicali di rilievo nelle vicinanze).
    Ora, parlare di artista "straniero", tante volte, non è del tutto appropriato dato che nel tempo mi sono resa conto che molti fra i più grandi artisti internazionali hanno origini o "provenienza genetica" italiana (Frank Sinatra, Paolo Nutini, Michael Bublé, Madonna Ciccone, Lady Gaga.... e si potrebbe continuare a lungo ;) ) ma tant'è, vivono in altri paesi e provengono da altri paesi......uno fra gli artisti "stranieri" ma di origini italiane che mi piace molto è Jack Savoretti, forse non così conosciuto come quelli che ho citato, ma che trovo comunque molto bravo ed emozionante.... lui è anche molto amante dell'Italia, come ha rivelato personalmente e, sorprendentemente, parla alla perfezione la nostra lingua. La scorsa estate ho potuto assistere ad un suo concerto a Recanati (in occasione di Lunaria, una bella manifestazione culturale e musicale che si tiene ogni anno, collegata a Musicultura) e l'unico neo che ho trovato al suo concerto è stato quello della durata..... troppo breve! :D posto un paio di video che ho girato, anche se in rete se ne trovano di ben migliori.... ma io sono sempre affezionata alle mie "creature" :P :D

    www.youtube.com/watch?v=kwWk7ubwmRs

    www.youtube.com/watch?v=tczDssc-1RY
    www.youtube.com/watch?v=S-bBMwObv2A

    Grazie del contributo, Sissi... di Savoretti avevo sentito parlare; due anni fa ha tenuto un concerto nella mia città, ma non è il mio genere (come puoi immaginare, conoscendomi ;) ) per cui non sono andata a sentirlo.
     
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    Commento a margine della fiction su Faber: posto che era difficilissimo raccontare un mito come quello di De André, va senz'altro premiato il coraggio di autori e regista, che si sono voluti confrontare con la sua storia.
    Sul fronte della veridicità, più che falsificazioni ci sono state omissioni: De André era molto più lunatico e spigoloso di quanto appaia nel film, con il padre ebbe contrasti molto forti per un lunghissimo periodo, la prima moglie non tollerò la separazione e tentò anche il suicidio. Si è cercato di attenuare alcuni aspetti, immagino anche per rispetto a Dori Ghezzi che ha fortemente sostenuto questo film.
    E' mancato del tutto, inoltre, qualsiasi riferimento alla politica di quegli anni, al fatto che l'anarchico De André fosse sorvegliato dai servizi segreti; non si è fatto cenno alla contestazione subita dal Palasport di Roma nel 1979, quando De André scese dal palco per affrontare gli esponenti del movimento, che gli contestavano l'estrazione borghese e il fatto di cantare in locali come La Bussola. Insomma, molto spazio a un privato un po' edulcorato, quasi nullo il quadro di contorno, il contesto di anni difficili e super politicizzati.
    Positiva senz'altro la scelta di far impersonare De André a Marinelli, che intelligentemente ha preferito adattare Faber alle sue corde, anziché tentare la via di una mimesi pressoché impossibile; convincente anche la Dori Grezzi di Valentina Bellè.
     
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    bene, Dani mi scuso, mi rendo conto di non avevo inserito commenti alla fiction qui, credo di aver lasciato solo qualche impressione in bacheca e, non conoscendo, confesso, la biografia di -De André, leggo con interesse le tue osservazioni. Senza andare troppo nello specifico anch'io ho avuto comunque il pensiero che la fiction potesse essere stata un pò "viziata" (senza voler attribuire un significato negativo al termine) dal forte desiderio di Dori Ghezzi di raccontare questa storia e ci si rende conto di ciò guardandola.... La mia idea, al di là di tutto, è che una storia così, che narra la biografica di uno dei più importanti cantautori italiani, per giunta vissuto in anni di grandi eventi e cambiamenti sociali e con una personalità così forte, era difficile da racchiudere e condensare in due puntate...o forse la fiction andava sviluppata in una maniera più approfondita. Ad ogni modo,a parte le osservazioni fatte, debbo dire che mi è piaciuta e ho trovato molto bravi sia Marinelli che Bellè :)

    Edited by sissi_66 - 25/4/2018, 00:16
     
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    oggi, giorno in cui è scomparso Fabrizio Frizzi, vorrei ricordare la sua voglia di mettersi in gioco, con umiltà, impegno e garbata simpatia, come un personaggio televisivo di altri tempi (come ha giustamente osservato in bacheca Dani) attraverso questo video della sua partecipazione a Tale e Quale, in un'imitazione strabiliante di Piero Pelù:
    http://www.raiplay.it/video/2013/11/Fabriz...d136599924.html
     
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    .... ancora parlando della scomparsa di Fabrizio Frizzi collegandolo alla musica (anzi ad un musicista in questa circostanza), nonostante la consapevolezza che vi siano certamente stati innumerevoli messaggi di cordoglio e di ricordo estremamente toccanti e sentiti da parte di tantissimi artisti, attori, personaggi della tv, cantanti e via dicendo, oltre la gente comune, senza voler dare a nessuno di essi minore importanza o valenza rispetto ai messaggi di qualsiasi altro ma, vista la mia particolare attenzione verso un certo tipo di cantautorato e dato che mi è capitato di leggere un messaggio che mi ha particolarmente colpito, rilevandovi la rappresentazione di alcuni pensieri che da ieri mi pervadono, ve lo sottopongo qui sotto. Sto parlando di Niccolò Fabi, che riesce sempre a stupirmi per la capacità di arrivare dritto al cuore e accarezzare l'anima con parole inusuali, intelligenti , scevre da retoriche ma ricche di profondità ed evidente espressione di ragionata riflessione....parole che trovo tremendamente vere...

    Niccolò Fabi su fb 26.03.2018

    Ragazzi miei quanto abbiamo tutti intimamente bisogno di tenerezza di gentilezza di empatia.
    La scomparsa di un uomo universalmente riconosciuto come buono ci mette di fronte ai nostri fantasmi, alle nostre paure più grandi. Perchè nel momento inevitabile in cui ognuno di noi si confronta con le difficoltà serie, col dolore vero, con la malattia propria o delle persone che ama siamo tutti democraticamente e fottutamente uguali. E sappiamo che un sorriso gentile, un abbraccio empatico di una persona che sentiamo buona perchè ci ascolta e ci fa sentire importanti e compresi è forse l’unico conforto. Perchè di fronte all’insondabile mistero della vita ci fa sentire vicini complici addirittura fratelli. La vicinanza , la compassione, la gentilezza, l’empatia e tutte quelle declinazioni dell’amore che sono gli unici strumenti dell’essere umano per affrontare l’infinito.
    Così per un attimo, a volte solo per un attimo purtoppo, la prevaricazione l’opportunismo l’aggressivitá ci appaiono per quello che sono: merce estremamente soprastimata e soprattutto inutile quando si affronta quell’ultimo viaggio verso l’ignoto.
    Che la scomparsa degli uomini speciali ci lasci almeno una speranza, quello di provare ad essere degli umani migliori.
     
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    Rieccomi qui dopo tanto tempo a parlare di musica... so che almeno una persona mi seguirà e tanto mi basta ;)
    Da fan un po' delusa dalla svolta sfacciatamente mainstreaming di Renga, mi sono ritrovata più volte a criticarlo, negli ultimi due anni; quando poi è partita l'operazione Nek-Renga-Pezzali ed è uscito un singolo, Duri da battere, oggettivamente brutto (per non parlare del video <_< ), ho pensato che davvero avrei smesso di seguirlo. Poi, per quel potere strano che ha la musica, mi sono ritrovata ad "assorbire" in modo quasi inconsapevole i pezzi del trio trasmessi in radio e ho finito per acquistare il cd... il fatto è che tra i tre si è creata un'alchimia che va oltre le differenze di storia musicale e di repertorio che hanno alle spalle e la collaborazione, improbabile sulla carta, si è trasformata di fatto in qualcosa di inatteso: tanta allegria che arriva e ti travolge trasmettendoti voglia di cantare senza pensare troppo (e senza vergogna :D ). Credo che la definizione di boy band per adulti, coniata da Nek, si attagli perfettamente ai tre. E a quanto pare, non sono l'unica ad essere stata contagiata... è stato contagiato anche Michele Monina, che non è certo uno portato a piaggeria (leggere ia sua recensione dell'ultimo cd di Laura Pausini https://www.rollingstone.it/musica/news-mu...ire/2018-03-16/ per capire di che pasta è fatto, il critico)

    Nek Renga e Max, la vittoria della leggerezza e dell'uomo di mezza età

    (...) il concerto di Francesco Renga, Max Pezzali e Nek è davvero qualcosa di spettacolare, una grandissima festa in musica. Qualcosa, e mi ritrovo di nuovo a usare la parola collettiva a distanza di poche righe, io che ho sempre avuto poca stima di tutto quel che piace alla massa, che si avvicina all'idea di orgasmo collettivo. Intendiamoci, non stiamo parlando dei Pink Floyd a Venezia, e lo sappiamo tutti, Max Pezzali, Nek e Francesco Renga compresi, ma in effetti tanta e tale è stata la gioia che i tre hanno saputo infondere nei tanti, tantissimi spettatori presenti, che dovessi ipotizzare la metafora di un'orgia, ma un'orgia innocente, senza malizia, lo farei pure.
    Sulla carta, ne avevo parlato quando i tre hanno lanciato l'iniziativa, avevo dei dubbi sull'amalgama. Perché sono amico da una vita di Francesco, e conosco penso abbastanza bene Max da sapere che questa era un'iniziativa raccontataci come spontanea ma nasceva, e ci mancherebbe pure altro, da una intuizione di un promoter, da chi, cioè, questo fa per lavoro, idea eventi. Non capivo, infatti, a parte l'età quasi comune, tra Max, il più grande, e Nek, vi sono credo cinque anni di differenza. I repertori dei tre, infatti, mi sembravano davvero troppo distanti tra loro, con Max a farla da padrone, unico dei tre a avere canzoni che hanno letteralmente formato più generazioni, e gli altri invece titolari di una buona serie di hit, ma un po' meno trasversali. Invece, questo ho capito ieri, la potenza del trio, che non citerò perché continuare a incrociare i nomi nelle varie combinazioni mi è venuto a noia, sta proprio nel loro essere tre maschi di mezza età. C'è una sorta di cameratismo, di complicità da spogliatoio, da serata al bar a bere birra a parlare di calcio, una complicità talmente forte da superare le differenze di repertorio, da creare una vera e propria magia chimica capace di trasformare di volta in volta ognuno dei tre nel perfetto partner dell'altro. Durante il concerto, infatti, Nek, Renga e Pezzali, faccio il professionista e uso i cognomi, si scambiano i repertori, intervenendo nelle canzoni degli altri con estrema naturalezza, nonostante chiare differenze stilistiche, tutte ancora lì, e nonostante, forse, anche differenze di tonalità. (...)
    Vedere Renga e Nek agitarsi come pazzi sul palco, saltare in continuazione, fare i gigioni, ammiccare, divertirsi, e vedere Max indossare i panni di quello più calmo e saggio, complici delle canzoni che quando arrivano immediatamente accendono l'atmosfera, è un vero spettacolo per l'anima. Poco importa che magari qualche canzone ci piaccia meno delle altre, vi garantisco che lì i tre repertori stanno talmente bene l'uno affianco all'altro, comprese le incursioni dei tre nelle canzoni altrui, da farti piacere e cantare anche le canzoni sulla carta a te meno distanti. Canzoni che mi guarderò bene dal citare, perché questo è un concerto, una festa in musica, ripeto, da dieci e lode. (...) un vero grande applauso a Max Pezzali, Francesco Renga e Nek che, con le loro diversità, ma anche col loro essere tre uomini di musica che amano stare sul palco e interagire tra loro e col pubblico, tutto questo hanno realizzato.
    Tutti i presenti al Forum, ieri, si sono divertiti. Tutti hanno cantato ogni canzone. Hanno riso alle gag dei tre, ai salti di Renga e Nek e al malcelato imbarazzo di Max nel riconoscersi un po' meno istrione dei suoi compagni di viaggio.
    Ce ne fossero di spettacoli così. Con oltretutto una mega band, frutto della fusione delle tre band dei singoli, a spingere di brutto dal primo all'ultimo minuto. Le tre chitarre di Chicco Gussoni, Stefano Brando Brandoni e Davide Ferrario, altra rockstar sul palco, col suo saltare e suonare la chitarra “lenta”, come fosse il basso di Paul Simonon, per intenderci, le tastiere di Enzo Messina e Ernesto Ghezzi, il basso di Fabio Poli e la batteria di Luciano Galloni, gli interventi alle macchine e ai piatti di Dj Zac e le chitarre e le tastiere del direttore artistico Fulvio Arnoldi hanno contribuito parecchio a creare una amalgama sulla carta difficile da pensare. Un grande applauso anche a loro. Ma soprattutto un grazie a Francesco, Max e Nek per essersi messi davvero in gioco, non tanto nell'accettare l'idea di portare avanti questa avventura, questo è mestiere, mica una missione, ma per averci creduto fino in fondo e nell'essersi dati senza remore, con generosità e leggerezza.
    La musica può essere emozione, divertimento e condivisione. Stasera è stato tutto questo.

    Michele Monina



    Ritornando a Renga... ho seguito tutte le puntate di The voice (in realtà non, o non solo, perché c'era lui: ho sempre preferito questo talent ad altri molto più celebrati, come X Factor).
    Qualche voce apprezzabile, altre pallida copia di cantanti più o meno famosi e, soprattutto, la convinzione che per cantare, oggi, si debba gridare e usare - storpiandolo - l'inglese.
    Fra mi è sembrato un po' spento nelle prime puntate, salvo qualche risposta a frecciatine non proprio velate (va be', lui sul suo essere piacione un po' ci marcia, ma non è certo un vuoto a perdere come vorrebbe far intendere Cristina Scabbia); però ora, che si devono giudicare davvero i ragazzi in gara, mi pare quello che riesce a mettere meglio a fuco i limiti e i pregi dei concorrenti. J-Ax è il solito J-Ax, di certo di musica ci capisce; la Scabbia-prima dark-poi principessa Layla onestamente mi sta sulle scatole, la trovo molto artefatta con la sua continua commozione, ma indubbiamente funziona sul piano televisivo; Albano, alla fine, è stato una sorpresa, anche nelle proposte musicali per i suoi ragazzi.

    Questa, secondo me, una delle voci migliori

     
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    CITAZIONE (*dani @ 29/4/2018, 17:55) 
    Rieccomi qui dopo tanto tempo a parlare di musica... so che almeno una persona mi seguirà e tanto mi basta ;)
    Da fan un po' delusa dalla svolta sfacciatamente mainstreaming di Renga, mi sono ritrovata più volte a criticarlo, negli ultimi due anni; quando poi è partita l'operazione Nek-Renga-Pezzali ed è uscito un singolo, Duri da battere, oggettivamente brutto (per non parlare del video <_< ), ho pensato che davvero avrei smesso di seguirlo. Poi, per quel potere strano che ha la musica, mi sono ritrovata ad "assorbire" in modo quasi inconsapevole i pezzi del trio trasmessi in radio e ho finito per acquistare il cd... il fatto è che tra i tre si è creata un'alchimia che va oltre le differenze di storia musicale e di repertorio che hanno alle spalle e la collaborazione, improbabile sulla carta, si è trasformata di fatto in qualcosa di inatteso: tanta allegria che arriva e ti travolge trasmettendoti voglia di cantare senza pensare troppo (e senza vergogna :D ). Credo che la definizione di boy band per adulti, coniata da Nek, si attagli perfettamente ai tre. E a quanto pare, non sono l'unica ad essere stata contagiata... è stato contagiato anche Michele Monina, che non è certo uno portato a piaggeria (leggere ia sua recensione dell'ultimo cd di Laura Pausini www.rollingstone.it/musica/news-mu...ire/2018-03-16/ per capire di che pasta è fatto, il critico)

    Nek Renga e Max, la vittoria della leggerezza e dell'uomo di mezza età

    (...) il concerto di Francesco Renga, Max Pezzali e Nek è davvero qualcosa di spettacolare, una grandissima festa in musica. Qualcosa, e mi ritrovo di nuovo a usare la parola collettiva a distanza di poche righe, io che ho sempre avuto poca stima di tutto quel che piace alla massa, che si avvicina all'idea di orgasmo collettivo. Intendiamoci, non stiamo parlando dei Pink Floyd a Venezia, e lo sappiamo tutti, Max Pezzali, Nek e Francesco Renga compresi, ma in effetti tanta e tale è stata la gioia che i tre hanno saputo infondere nei tanti, tantissimi spettatori presenti, che dovessi ipotizzare la metafora di un'orgia, ma un'orgia innocente, senza malizia, lo farei pure.
    Sulla carta, ne avevo parlato quando i tre hanno lanciato l'iniziativa, avevo dei dubbi sull'amalgama. Perché sono amico da una vita di Francesco, e conosco penso abbastanza bene Max da sapere che questa era un'iniziativa raccontataci come spontanea ma nasceva, e ci mancherebbe pure altro, da una intuizione di un promoter, da chi, cioè, questo fa per lavoro, idea eventi. Non capivo, infatti, a parte l'età quasi comune, tra Max, il più grande, e Nek, vi sono credo cinque anni di differenza. I repertori dei tre, infatti, mi sembravano davvero troppo distanti tra loro, con Max a farla da padrone, unico dei tre a avere canzoni che hanno letteralmente formato più generazioni, e gli altri invece titolari di una buona serie di hit, ma un po' meno trasversali. Invece, questo ho capito ieri, la potenza del trio, che non citerò perché continuare a incrociare i nomi nelle varie combinazioni mi è venuto a noia, sta proprio nel loro essere tre maschi di mezza età. C'è una sorta di cameratismo, di complicità da spogliatoio, da serata al bar a bere birra a parlare di calcio, una complicità talmente forte da superare le differenze di repertorio, da creare una vera e propria magia chimica capace di trasformare di volta in volta ognuno dei tre nel perfetto partner dell'altro. Durante il concerto, infatti, Nek, Renga e Pezzali, faccio il professionista e uso i cognomi, si scambiano i repertori, intervenendo nelle canzoni degli altri con estrema naturalezza, nonostante chiare differenze stilistiche, tutte ancora lì, e nonostante, forse, anche differenze di tonalità. (...)
    Vedere Renga e Nek agitarsi come pazzi sul palco, saltare in continuazione, fare i gigioni, ammiccare, divertirsi, e vedere Max indossare i panni di quello più calmo e saggio, complici delle canzoni che quando arrivano immediatamente accendono l'atmosfera, è un vero spettacolo per l'anima. Poco importa che magari qualche canzone ci piaccia meno delle altre, vi garantisco che lì i tre repertori stanno talmente bene l'uno affianco all'altro, comprese le incursioni dei tre nelle canzoni altrui, da farti piacere e cantare anche le canzoni sulla carta a te meno distanti. Canzoni che mi guarderò bene dal citare, perché questo è un concerto, una festa in musica, ripeto, da dieci e lode. (...) un vero grande applauso a Max Pezzali, Francesco Renga e Nek che, con le loro diversità, ma anche col loro essere tre uomini di musica che amano stare sul palco e interagire tra loro e col pubblico, tutto questo hanno realizzato.
    Tutti i presenti al Forum, ieri, si sono divertiti. Tutti hanno cantato ogni canzone. Hanno riso alle gag dei tre, ai salti di Renga e Nek e al malcelato imbarazzo di Max nel riconoscersi un po' meno istrione dei suoi compagni di viaggio.
    Ce ne fossero di spettacoli così. Con oltretutto una mega band, frutto della fusione delle tre band dei singoli, a spingere di brutto dal primo all'ultimo minuto. Le tre chitarre di Chicco Gussoni, Stefano Brando Brandoni e Davide Ferrario, altra rockstar sul palco, col suo saltare e suonare la chitarra “lenta”, come fosse il basso di Paul Simonon, per intenderci, le tastiere di Enzo Messina e Ernesto Ghezzi, il basso di Fabio Poli e la batteria di Luciano Galloni, gli interventi alle macchine e ai piatti di Dj Zac e le chitarre e le tastiere del direttore artistico Fulvio Arnoldi hanno contribuito parecchio a creare una amalgama sulla carta difficile da pensare. Un grande applauso anche a loro. Ma soprattutto un grazie a Francesco, Max e Nek per essersi messi davvero in gioco, non tanto nell'accettare l'idea di portare avanti questa avventura, questo è mestiere, mica una missione, ma per averci creduto fino in fondo e nell'essersi dati senza remore, con generosità e leggerezza.
    La musica può essere emozione, divertimento e condivisione. Stasera è stato tutto questo.

    Michele Monina

    www.youtube.com/watch?v=_p3lpjzmEy0

    Ritornando a Renga... ho seguito tutte le puntate di The voice (in realtà non, o non solo, perché c'era lui: ho sempre preferito questo talent ad altri molto più celebrati, come X Factor).
    Qualche voce apprezzabile, altre pallida copia di cantanti più o meno famosi e, soprattutto, la convinzione che per cantare, oggi, si debba gridare e usare - storpiandolo - l'inglese.
    Fra mi è sembrato un po' spento nelle prime puntate, salvo qualche risposta a frecciatine non proprio velate (va be', lui sul suo essere piacione un po' ci marcia, ma non è certo un vuoto a perdere come vorrebbe far intendere Cristina Scabbia); però ora, che si devono giudicare davvero i ragazzi in gara, mi pare quello che riesce a mettere meglio a fuco i limiti e i pregi dei concorrenti. J-Ax è il solito J-Ax, di certo di musica ci capisce; la Scabbia-prima dark-poi principessa Layla onestamente mi sta sulle scatole, la trovo molto artefatta con la sua continua commozione, ma indubbiamente funziona sul piano televisivo; Albano, alla fine, è stato una sorpresa, anche nelle proposte musicali per i suoi ragazzi.

    Questa, secondo me, una delle voci migliori

    www.youtube.com/watch?v=W6LKSLs_BGI

    Una persona a leggere c'è, fai bene a non avere dubbi ;)
    Ho letto le tue riflessioni e la recensione di Monina e sono rimasta colpita, non credevo che il trio (ai miei occhi improbabile) Renga, Pezzali e Nek, potesse sorprendere e registrare tanta approvazione, buon per loro, io ammetto di non averli ascoltati granchè per cui non posso dare alcun giudizio personale, magari appena avrò il tempo necessario mi vedrò il video del concerto che hai inserito qui sopra, così da avere un'idea più precisa e poter elaborare un'opinione più pertinente ;) Mi fa piacere comunque che siano riusciti a cogliere nel segno, almeno questa operazione non risulterà una mera operazione di marketing, come a prima vista si poteva pensare ;)
    Riguardo a Renga, nello specifico, sto anch'io seguendo The Voice e lo trovo ora abbastanza integrato, però, come tu stessa hai evidenziato, non da subito, .... in particolare J- Ax (con cui però mi sembra piuttosto in sintonia, quindi si tratta più di un'ironia fra maschi canerati ;) :D ) ma anche Cristina Scabbia spesso lo stuzzicano e prendono in giro, nelle puntate in cui hanno scelto i loro talenti l'ho quindi visto piuttosto chiuso e poco partecipe....talvolta neanche troppo simpatico direi (non me ne volere) nel liquidare frettolosamente qualche aspirante .... comunque nella scelta dei brani da assegnare ai talenti e nella selezione fra di essi, l'ho trovato più "a fuoco" e a suo agio all'interno del programma ;)
    In generale, comunque, questa trasmissione, che mi piace e seguo, proprio perchè è di stampo musicale (ma seguo anche X Factor ;) ), al di là di alcune pecche che emergono inevitabilmente a causa della necessaria impostazione da show mediatico, mi stupisce perchè evidenzia e porta in risalto l'esistenza di tante belle voci e di tanta gente che ama la musica, talvolta anche in maniera viscerale ;)
     
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    Rieccomi.... :)
    Al concertone del Primo Maggio quest'anno anche Max Gazzè con una anticipazione di ciò che porterà la prossima estate in tour per varie arene, (Terme di Caracalla, Teatro antico di Taormina, Sferisterio Macerata, Arena di Verona), come anticipato ironicamente in bacheca, l'esecuzione del primo brano è stata fatta da lui indossando un vestito molto particolare (mago Othelma a prima vista :woot: ) mentre approfondendo sembra si tratti della riproduzione della veste di un sacerdote Annunaki, che accompagna propriouno dei contenuti di Alchemaya, l'opera che Gazzè sta promuovendo, sua ultima fatica, dopo tanti anni di studio su religioni, esoterismo, dalla creazione del mondo in poi....
    https://www.raiplay.it/social/video/2018/0...0135578029.html

    Vuota Dentro
    Bella uniforme a strati
    Massiccia la terra
    Una boccia enorme
    Tra i pianeti
    Ma se dentro invece
    Fosse vuota
    E al suo centro durasse una luce
    Remota
    Da buchi ho scoperto in Brasile
    Si scende per scale
    Sbattuti
    Dal vento
    Il peso decresce di un quarto
    Arrivando alle viscere
    Di un altro mondo
    Il sole che appare
    È più rosso
    E rimane lì fisso
    Di notte
    E l'uomo
    Abitante da questo lato
    È un gigante pazzesco
    Nato buono



    lascio anche una breve spiegazione tratta da una recensione molto accurata dell'intera opera Alchemaya ;)


    Vuota Dentro: .... è la volta di Shamballa, il misterioso mondo sottorreaneo narrato da poemi indiani, posto al centro della Terra ed illuminato da un sole eterno. Eulero, famoso matematico ed alchimista, ne postulò anche il diametro, in 1000 km. Luogo mitico ed utopico, regno di luce, perfezione, bontà, il suo ingresso fu insistentemente cercato in Brasile (come ci ricorda Gazzè) e in Antartide dalle truppe naziste. Il finale elettronico, percussioni sintetiche e campane distorte, regala un senso enorme di mistero ed inquietudine.


    fonte:
    www.insidemusic.it/alchemaya-max-gazze-recensione/
     
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    CITAZIONE (sissi_66 @ 1/5/2018, 23:04)
    Una persona a leggere c'è, fai bene a non avere dubbi ;)
    Ho letto le tue riflessioni e la recensione di Monina e sono rimasta colpita, non credevo che il trio (ai miei occhi improbabile) Renga, Pezzali e Nek, potesse sorprendere e registrare tanta approvazione, buon per loro, io ammetto di non averli ascoltati granchè per cui non posso dare alcun giudizio personale, magari appena avrò il tempo necessario mi vedrò il video del concerto che hai inserito qui sopra, così da avere un'idea più precisa e poter elaborare un'opinione più pertinente ;) Mi fa piacere comunque che siano riusciti a cogliere nel segno, almeno questa operazione non risulterà una mera operazione di marketing, come a prima vista si poteva pensare ;)
    Riguardo a Renga, nello specifico, sto anch'io seguendo The Voice e lo trovo ora abbastanza integrato, però, come tu stessa hai evidenziato, non da subito, .... in particolare J- Ax (con cui però mi sembra piuttosto in sintonia, quindi si tratta più di un'ironia fra maschi canerati ;) :D ) ma anche Cristina Scabbia spesso lo stuzzicano e prendono in giro, nelle puntate in cui hanno scelto i loro talenti l'ho quindi visto piuttosto chiuso e poco partecipe....talvolta neanche troppo simpatico direi (non me ne volere) nel liquidare frettolosamente qualche aspirante .... comunque nella scelta dei brani da assegnare ai talenti e nella selezione fra di essi, l'ho trovato più "a fuoco" e a suo agio all'interno del programma ;)
    In generale, comunque, questa trasmissione, che mi piace e seguo, proprio perchè è di stampo musicale (ma seguo anche X Factor ;) ), al di là di alcune pecche che emergono inevitabilmente a causa della necessaria impostazione da show mediatico, mi stupisce perchè evidenzia e porta in risalto l'esistenza di tante belle voci e di tanta gente che ama la musica, talvolta anche in maniera viscerale ;)

    Una precisazione doverosa riguardo a Monina: in effetti, conoscendo la cattiveria del critico, mi sono stupita anch'io della recensione panegirico del trio... poi, qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un articolo in cui Monina criticava The voice e, lette le prime righe, ho capito il motivo di tanto entusiasmo... :lol:

    Fossi una persona dotata non dico di furbizia, ma anche solo di spirito di conservazione, dovrei guardami bene dallo scrivere di The Voice. Per più di un motivo.
    Il primo, più banale, è che tra i Coach c'è un mio amico fraterno, Francesco Renga. Una delle persone del mondo dello spettacolo a cui voglio più bene
    (...)

    Battute a parte, in passato ha criticato più di una volta Renga, nonostante l'amicizia che li lega

    I peggiori album del 2016 secondo Michele Monina. Mini recensioni dolci come il fiele - 5/14
    di Michele Monina | 29 dicembre 2016

    Francesco Renga, Scriverò il tuo nome

    Con Scriverò il tuo nome Francesco Renga tenta la via del giovanilismo. E non gli riesce molto bene. Perché le canzoni non mettono in risalto la sua dote principale, la voce, e perché a interpretare testi piuttosto banalotti, in tutti i casi, non è impresa così edificante. Per uno che ha vinto Sanremo con un brano dedicato a sua figlia, magari, un po’ più di maturità non guasterebbe.


    In questa occasione, gliele ha cantate bene... se ti interessa, ti lascio anche il link dell'articolo completo su The voice (altra stroncatura niente male <_< )

    www.iltassodelmiele.com/single-pos...ra-a-un-talento

    Quanto alla scarsa simpatia/empatia dimostrata da Renga nelle prime puntate, non posso che darti ragione... ha colpito anche me in negativo, forse era stanco o forse si sta buttando in progetti che non lo convincono fino in fondo

    CITAZIONE (sissi_66 @ 2/5/2018, 00:57)
    Rieccomi.... :)
    Al concertone del Primo Maggio quest'anno anche Max Gazzè con una anticipazione di ciò che porterà la prossima estate in tour per varie arene, (Terme di Caracalla, Teatro antico di Taormina, Sferisterio Macerata, Arena di Verona), come anticipato ironicamente in bacheca, l'esecuzione del primo brano è stata fatta da lui indossando un vestito molto particolare (mago Othelma a prima vista :woot: ) mentre approfondendo sembra si tratti della riproduzione della veste di un sacerdote Annunaki, che accompagna propriouno dei contenuti di Alchemaya, l'opera che Gazzè sta promuovendo, sua ultima fatica, dopo tanti anni di studio su religioni, esoterismo, dalla creazione del mondo in poi....
    www.raiplay.it/social/video/2018/0...0135578029.html

    Vuota Dentro
    Bella uniforme a strati
    Massiccia la terra
    Una boccia enorme
    Tra i pianeti
    Ma se dentro invece
    Fosse vuota
    E al suo centro durasse una luce
    Remota
    Da buchi ho scoperto in Brasile
    Si scende per scale
    Sbattuti
    Dal vento
    Il peso decresce di un quarto
    Arrivando alle viscere
    Di un altro mondo
    Il sole che appare
    È più rosso
    E rimane lì fisso
    Di notte
    E l'uomo
    Abitante da questo lato
    È un gigante pazzesco
    Nato buono



    lascio anche una breve spiegazione tratta da una recensione molto accurata dell'intera opera Alchemaya ;)


    Vuota Dentro: .... è la volta di Shamballa, il misterioso mondo sottorreaneo narrato da poemi indiani, posto al centro della Terra ed illuminato da un sole eterno. Eulero, famoso matematico ed alchimista, ne postulò anche il diametro, in 1000 km. Luogo mitico ed utopico, regno di luce, perfezione, bontà, il suo ingresso fu insistentemente cercato in Brasile (come ci ricorda Gazzè) e in Antartide dalle truppe naziste. Il finale elettronico, percussioni sintetiche e campane distorte, regala un senso enorme di mistero ed inquietudine.


    fonte:
    www.insidemusic.it/alchemaya-max-gazze-recensione/

    In effetti mi ero persa i primi pezzi... ho visto il video e dire che Max è uno capace di spiazzare - e non solo per il look- è dir poco; comunque, più che il mago Otelma, sembrava un patriarca bizantino. Il link che hai postato è un'analisi super dettagliata, io ti lascio questo commento sull'esibizione di Gazzè tratto da Repubblica, sicura che lo condividerai :D

    (...) la musica sta cambiando anche in Italia.
    Anzi è già cambiata, e in meglio. Lo dimostra Max Gazzè, in questo momento l’artista migliore che c’è nel nostro paese. Intelligente, ironico, popolare, coltissimo, raffinato, divertente, in grado di fa ballare e far pensare chi ascolta. Vestito come un sacerdote pagano sale in scena come solo lui può oggi permettersi di fare, con una nutrita orchestra alle spalle, per colpire al cuore il pubblico, spostare l’attenzione sull’arte, capace di essere al tempo stesso grande intrattenimento. Musica controvento, contromoda, controtempo, anzi perfettamente in questo tempo. Gazzè è perfetto, il pubblico salta e canta, e l’orchestra indossa, per farci ricordare le cose importanti, che le Marche stanno risorgendo.
     
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    in questo deserto, un personale bilancio sull'edizione 2018 di The voice.
    Sul piano degli interpreti, nulla di nuovo. Alcune belle voci che dimenticheremo subito - a memoria non ricordo nessuno che, uscito da questo talent, abbia avuto successo - molti mediocri, presuntuosi o solo illusi.
    Niente di nuovo anche per quanto riguarda i coach: tutti portati ad esaltare ragazzini spesso ancora acerbi, illudendoli con la promessa di non perderli di vista (quante promesse fatte e mai mantenute nelle edizioni passate?).
    La vincitrice di questa edizione, Maryam, rientra di diritto nella categoria: bella voce che passa senza lasciare segno; oggi, per avere successo, la bella voce non basta (spesso neppure serve) e soprattutto il repertorio e il look di questa ragazza sono al di fuori del mercato... il che potrebbe non essere un male, anzi, ma le mancano anche quel carisma, quell'originalità che possono fare la differenza e permettere di arrivare almeno ad un pubblico di nicchia.
    La seconda classificata, Beatrice, è fresca e spigliata, ha presentato una canzone su misura per lei e sufficientemente ruffiana (J-Ax sa bene cosa vuole il mercato), ma non è detto che qualcuno poi voglia investire su un prodotto uguale ad altri già esistenti.
    Del terzo già non ricordo più il nome... bella voce anche lui, ma senza prospettiva.
    L'ultima arrivata, Asia, è l'unica con una voce imperfetta e quindi meno banale; non brilla per empatia, ma ha presentato un pezzo scritto da lei che rivela un certo potenziale... adesso sta a Renga, che è sembrato totalmente rapito da lei (in modo anche imbarazzante :rolleyes:), supportarla e darle visibilità, attraverso qualche collaborazione.
    E, già che ho citato Renga, una nota a margine: mi dispiace dirlo, dato che lo seguo dai tempi dei Timoria, ma è stato pessimo sul piano della comunicazione in tv: è apparso poco coinvolto, supponente (senza in realtà esserlo), troppo tagliente in alcuni giudizi (ha massacrato un ragazzino che non meritava di essere trattato così), smaccatamente preso dalla sua finalista, con sbaciucchiamenti continui e fuori luogo, e portato alla battuta acida più che leggera: Cristina Scabbia si meritava qualche frecciatina, visto che anche lei l'ha più volte provocato, ma non è molto elegante dire a una collega che i suoi pezzi, in Italia, non li conosce nessuno... come se essere riconoscibili e di successo fosse automaticamente un valore sul piano musicale :B):

    Edited by *dani - 12/5/2018, 19:32
     
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    Archiviato Renga, passo a commentare lo spettacolone messo in piedi per ricordare Pino... Pino è, ma visto l'esito, direi Pino era <_< perché quasi nessuno è riuscito a restituirne l'anima: ho visto molta emozione ad uso di telecamera e un approccio più che superficiale (e spesso imbarazzante e irritante) alla sua musica e alla sua poesia.
    Questo è il mercato, purtroppo: invece di chiamare quei pochi che hanno davvero percorso un pezzo di strada con lui, si è pensato di organizzare una passerella di big (o presunti tali) che con Pino c'entravano poco o nulla...
    Per una Giorgia che sa fare suo un pezzo fantastico



    e un'emozionante Mannoia (che ripropongo qui non dal concertone, ma da un live a Radio social club, in quanto il suono è molto più pulito)



    ci sono stati non so quanti duetti urlati al cielo (e non era il cielo del Liga, comunque)
    la palma del duetto peggiore a loro due, secondo me, ma se la sono giocata con Emma e Renga, altrettanto improponibili



    e infine, una coppia vera ma del tutto anomala, musicalmente parlando

    https://video.corriere.it/anema-core-esibi...c0-1eaed5ff2c18

    Anche su di loro la critica ha sparato a zero, e in effetti quasi quasi la canto meglio io, Anema e core :D ... tuttavia, lasciatemi dire che ho provato un'infinita tenerezza per questa coppia che sta insieme da più di 40 anni senza ripensamenti (sentire Francesco presentare la moglie come: "la mia ragazza" vale mille stonature)
     
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    E' un bel pò che non scrivo qui, ho vari commenti da fare....comincio dalla fine:

    CITAZIONE (*dani @ 11/6/2018, 17:17) 
    Archiviato Renga, passo a commentare lo spettacolone messo in piedi per ricordare Pino... Pino è, ma visto l'esito, direi Pino era <_< perché quasi nessuno è riuscito a restituirne l'anima: ho visto molta emozione ad uso di telecamera e un approccio più che superficiale (e spesso imbarazzante e irritante) alla sua musica e alla sua poesia.
    Questo è il mercato, purtroppo: invece di chiamare quei pochi che hanno davvero percorso un pezzo di strada con lui, si è pensato di organizzare una passerella di big (o presunti tali) che con Pino c'entravano poco o nulla...
    Per una Giorgia che sa fare suo un pezzo fantastico

    www.youtube.com/watch?v=ZKC2VwMYVHs

    e un'emozionante Mannoia (che ripropongo qui non dal concertone, ma da un live a Radio social club, in quanto il suono è molto più pulito)

    www.youtube.com/watch?v=eCslEnzGNoQ

    ci sono stati non so quanti duetti urlati al cielo (e non era il cielo del Liga, comunque)
    la palma del duetto peggiore a loro due, secondo me, ma se la sono giocata con Emma e Renga, altrettanto improponibili

    www.youtube.com/watch?v=cAJj_1DW9jk

    e infine, una coppia vera ma del tutto anomala, musicalmente parlando

    https://video.corriere.it/anema-core-esibi...c0-1eaed5ff2c18

    Anche su di loro la critica ha sparato a zero, e in effetti quasi quasi la canto meglio io, Anema e core :D ... tuttavia, lasciatemi dire che ho provato un'infinita tenerezza per questa coppia che sta insieme da più di 40 anni senza ripensamenti (sentire Francesco presentare la moglie come: "la mia ragazza" vale mille stonature)

    ho visto anch'io la serata musicale dedicata a Pino Daniele e ho ho potuto non sorprendermi per la smisurata mole di stonature da parte di tanti "big" della canzone italiana, nonchè ravvisare una grande lontananza, in alcuni casi, rispetto all'allure malinconico sentimentale che contraddistingueva la musica di Pino e il modo di "rappresentarla al mondo", che egli aveva..chiaro che l'evidente emozione, da parte di tanti di loro, probabilmente dovuta all'amicizia con l'artista e al ricordarlo (o semplicemente nel doversi misurare con la sua musica) non ha giocato a favore dell'esecuzione.... Mi ero persa il duetto di De Gregori e coniuge, non so cosa stessi facendo in quel momento, grazie quindi per averlo riportato qui Dani, ho trovato molto tenero l'aneddoto sulla presentazione fatta da Francesco di sua moglie :wub:
     
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    passando a Renga e The Voice...
    CITAZIONE (*dani @ 12/5/2018, 16:32) 
    in questo deserto, un personale bilancio sull'edizione 2018 di The voice.
    Sul piano degli interpreti, nulla di nuovo. Alcune belle voci che dimenticheremo subito - a memoria non ricordo nessuno che, uscito da questo talent, abbia avuto successo - molti mediocri, presuntuosi o solo illusi.
    Niente di nuovo anche per quanto riguarda i coach: tutti portati ad esaltare ragazzini spesso ancora acerbi, illudendoli con la promessa di non perderli di vista
    (quante promesse fatte e mai mantenute nelle edizioni passate?).
    La vincitrice di questa edizione, Maryam, rientra di diritto nella categoria: bella voce che passa senza lasciare segno; oggi, per avere successo, la bella voce non basta (spesso neppure serve) e soprattutto il repertorio e il look di questa ragazza sono al di fuori del mercato... il che potrebbe non essere un male, anzi, ma le mancano anche quel carisma, quell'originalità che possono fare la differenza e permettere di arrivare almeno ad un pubblico di nicchia.
    La seconda classificata, Beatrice, è fresca e spigliata, ha presentato una canzone su misura per lei e sufficientemente ruffiana (J-Ax sa bene cosa vuole il mercato), ma non è detto che qualcuno poi voglia investire su un prodotto uguale ad altri già esistenti.
    Del terzo già non ricordo più il nome... bella voce anche lui, ma senza prospettiva.
    L'ultima arrivata, Asia, è l'unica con una voce imperfetta e quindi meno banale; non brilla per empatia, ma ha presentato un pezzo scritto da lei che rivela un certo potenziale... adesso sta a Renga, che è sembrato totalmente rapito da lei (in modo anche imbarazzante :rolleyes:), supportarla e darle visibilità, attraverso qualche collaborazione.
    E, già che ho citato Renga, una nota a margine: mi dispiace dirlo, dato che lo seguo dai tempi dei Timoria, ma è stato pessimo sul piano della comunicazione in tv: è apparso poco coinvolto, supponente (senza in realtà esserlo), troppo tagliente in alcuni giudizi (ha massacrato un ragazzino che non meritava di essere trattato così), smaccatamente preso dalla sua finalista, con sbaciucchiamenti continui e fuori luogo, e portato alla battuta acida più che leggera: Cristina Scabbia si meritava qualche frecciatina, visto che anche lei l'ha più volte provocato, ma non è molto elegante dire a una collega che i suoi pezzi, in Italia, non li conosce nessuno... come se essere riconoscibili e di successo fosse automaticamente un valore sul piano musicale :B):

    ....beh, mi chiedo cosa poter aggiungere alle articolate riflessioni che hai postato tu Dani, :rolleyes: mi trovi d'accordo su moltissimi punti e ho evidenziato i vari passaggi che, maggiormente, si avvicinano alle mie idee....anch'io ho trovato eccessivo l'elogio e le sperticarsi in adulazioni ai concorrenti da parte dei coach, così come è evidente che fuori dal talent i ragazzi non habbiano alcuna considerazione, nè i loro coach sembrino ricordarsene, nonostante le tante promesse.... e, difatti, come sottolinei non si è più avuta notizia di quasi nessuno dei concorrenti usciti da questa trasmissione, neppure quelli che hanno vinto (a parte Suor Cristina che talvolta compare in tv, ma nel suo caso si è trattato di un vero e proprio fenomeno mediatico ;) ) e comunque la verità è che la bella voce non è indispensabile, anzi spesso neppure serve, per essere un artista completo e seguito (condivido pienamente quanto dici al riguardo). Per quanto riguarda Renga, in effetti sono rimasta un pò spiazzata e stupita in maniera non positiva dal modo in cui si è posto, dalla poca empatia e dalla supponenza con cui spesso si è posto... :unsure:
     
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    Muchas gracias per la risposta... tardiva, ma sempre gradita :)
    Ultimamente ascolto musica solo in tv o alla radio, per cui la qualità è quella che è, tra Wind Summer Festival e La cintura di Soler :lol:
     
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