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.CITAZIONE (gàja @ 19/11/2012, 20:09)azzardo.....Luca Cordero di Montezemolo.....
Dani....era ovviamente una sparata grossa...perdono.. -
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Gaja, ho messo l'omino che si rotola dalle risate solo perché mi piace troppo... in realtà di questi tempi, in cui fare politica si è trasformato nel dire tutto e il contrario di tutto pur di catturare consenso, anche il tuo azzardo non era poi così azzardato. -
peonia*.
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Per il giochino di Dani non è Montezzemolo nè Casini che mi sembra caldeggino un Monti bis, degli altri partiti si è già parlato, forse qualche esponente della Lega sempre stata contraria al governo tecnico?
Comunque di questa crisi non si intravede ancora la fine anche la Francia ha perso la triplaA ammesso di dover dare tutto questo credito alle agenzie di Rating.. -
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...e questo non è Barnard...
Video
Chi può stampare la propria moneta non fallirà mai.. -
Marilina72.
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....perché non cadrà nel giro del debito infinito..
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Esatto, Mari !
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Marilina72.
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infatti questa era una delle soluzioni ovvie di cui parlavo e che non capisco come dei tecnici che sono lì per tirare su un paese, non ci arrivino (anche se poi, scartabellando il curriculum di Monti si puo' capire perchè)
l'altra soluzione ovvia è abbassare la pressione fiscale in modo che le aziende respirino e possano tornare ad assumere e i dipendenti a spendere facendo così circolare denaro vero e stangando i grossi evasori, invece che perdonare e condonare!!. -
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A proposito di riduzione delle tasse... se tutti contribuissero secondo le proprie possibilità
Evasione fiscale, un "tesoro" nascosto che vale quasi 275 miliardi di euro
L'evasione in Italia è un vero e proprio 'tesoro': secondo le stime più recenti si attesterebbe a 120 miliardi di euro. Ma c'è anche chi si spinge a parlare di 250-275 miliardi. Cioè se si recuperasse tutta l'evasione nazionale si potrebbe ridurre di botto il debito pubblico del 5%, oppure cancellare in un colpo solo l'intero debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Oppure il Belpaese potrebbe sottoscrivere l'intero pacchetto azionario di Facebook.
P.S. La soluzione del giochino l'aveva data in realtà Bice, ma ho aspettato un po' per vedere quali altri nomi tiravate fuori... le frasi riportate sono di Vendola. -
.A proposito di riduzione delle tasse... se tutti contribuissero secondo le proprie possibilità
Evasione fiscale, un "tesoro" nascosto che vale quasi 275 miliardi di euro
L'evasione in Italia è un vero e proprio 'tesoro': secondo le stime più recenti si attesterebbe a 120 miliardi di euro. Ma c'è anche chi si spinge a parlare di 250-275 miliardi.
Già e a questo proposito ricordo che negli Stati Uniti d'America, che produce la sua moneta, l'evasione fiscale è reato punito con il carcere. Qui invece chi falsifica il bilancio delle imprese è considerato un furbo...... -
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Se tutti avessimo il coraggio e la lucidità di questa ragazza saremmo salvi... . -
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Per quelli che andranno a votare...
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...002d703.html#p=
Meditate gente, meditate!. -
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Un testo da leggere e su cui meditare... perché in nome del progresso (?) stiamo rubando ai più piccoli quel bene prezioso che è la fantasia; riempiamo la loro vita di immagini e soffochiamo l'immaginazione; dirottiamo l'attenzione su uno schermo, perché non abbiamo più il tempo o non siamo in grado di prestare ascolto; li alleviamo nel culto della tecnologia e non insegniamo loro a disegnare, a pasticciare con le mani per creare qualcosa, a scrivere e a sfogliare un libro; li abituiamo a usare procedimenti meccanici e togliamo spazio alla riflessione, ai tempi lunghi di cui la nostra mente ha bisogno, perché non tutto si risolve con un clic del mouse o di un telecomando; modelliamo il loro tempo sui nostri ritmi, riempiendogli la vita di attività, di cose non necessarie senza insegnare il valore inestimabile dei momenti trascorsi senza far niente, solo in compagnia dei propri pensieri.
Come cantava Gaber: "insegnate soltanto la magia della vita... stategli sempre vicini, date fiducia all'amore... il resto è niente."
Appello perché bimbi e bimbe fino a 8 anni siano liberi da schermi e computer nella scuola
di FRANCO LORENZONI, maestro elementare
Il Ministero dell'Istruzione progetta di portare in sempre più aule le LIM (Lavagne Interattive Multimediali), cioè schermi giganti collegati a un pc, in un momento in cui le classi si affollano sempre più di bambini - fino a 30 e 31 - e quando è assente un insegnante spesso si accorpano e il numero cresce. A partire dal prossimo anno, inoltre, i libri di testo cartacei saranno progressivamente sostituiti con supporti informatici da leggere su tablet.
Tutto ciò avviene in un contesto in cui, con la diffusione di I-phone e cellullari dell'ultima generazione, genitori ed adulti sono ovunque e sempre potenzialmente collegati alla rete, dunque sconnessi o connessi solo a intermittenza con i bambini che hanno vicino.
Ben prima del diluvio tecnologico, dilagato in ogni casa e ogni tempo, bambine e bambini si sono trovati a fare i conti con adulti distratti. Ciò che sta cambiando radicalmente e rapidamente è che ora, nel reagire alle consuete distrazioni adulte, bambini anche molto piccoli trovano facilmente anche loro attrazioni altrettanto potenti.
Le industrie, per vendere, escogitano marchingegni sempre più attraenti, maneggevoli e sofisticati, rivolti a bambini sempre più piccoli. Ai genitori, spesso immersi anche loro nel grande gioco virtuale onnipresente, molte volte fa comodo che un figlio abbia a disposizione un gioco elettronico o un cellulare, perché diventa muto e trasparente e può restare interi pomeriggi tranquillo, perché completamente immerso in uno schermo interattivo.
Il risultato è che i bambini sono sottomessi, fin dalla più tenera età, ad un bombardamento tecnologico senza precedenti e si moltiplicano le ore che, anche da molto piccoli, passano davanti a schermi di ogni misura. Chi prova ad opporsi sa quali battaglie quotidiane deve combattere in casa per limitare l'uso compulsivo di play station e videogiochi sempre più accattivanti. L'attaccamento a schermi grandi e piccoli ha tutte le caratteristiche di una droga, perché ormai nessuno può più nutrire dubbi sulla dipendenza che crea.
La scuola, in questo contesto, deve affrontare con intelligenza e sensibilità la questione, rifiutando di appiattirsi sul presente e seguire l'onda. L'illusione che, di fronte a bambini sempre meno capaci di attenzione prolungata, li si possa conquistare lusingandoli "con gli strumenti che a loro piacciono" è assurda e controproducente.
Faccio una proposta e un appello: liberiamo bambine e bambini, dai 3 agli 8 anni, dalla presenza di schermi e computer, almeno nella scuola. Fermiamoci finché siamo in tempo! La Scuola dell'Infanzia e i primi due anni della Scuola Primaria devono essere luoghi liberi da schermi.
Non ho nulla contro la tecnologia (che tra l'altro può essere di grande aiuto per i bambini che hanno bisogni educativi speciali, come nel caso della dislessia), ma è necessario reagire alla troppa esposizione tecnologica dei più piccoli. L'uso di computer e supporti informatici va introdotto, con gradualità e cautela, solo dopo gli 8 anni. L'ingresso nel mondo e il primo incontro con le conoscenze è cosa così delicata da meritare la massima cura e un'aula dotata di un grande schermo cambia la disposizione dello spazio e della mente.
Bambine e bambini hanno bisogno del mondo vero per nutrire i loro pensieri e la loro immaginazione. Hanno bisogno dei loro corpi tutti interi, capaci di toccare con mano le cose e non essere ridotti solo a veloci polpastrelli. Hanno bisogno di sporcarsi con la terra piantando, anche in un piccolo giardino, qualche seme che non sappiamo se nascerà. Hanno bisogno di essere attesi e di conoscere l'attesa, di sviluppare il senso del tatto e gli altri sensi e non limitarsi al touch screen. Se lasciamo che pensino che il mondo può essere contenuto in uno schermo, li priviamo del senso della vastità, che non è riproducibile in 3D. Gli altri e la realtà non si accendono e spengono a nostro piacimento.
I primi anni di scuola rischiano di trasformarsi in un tempo dove regna l'irrealtà. Ma i bambini hanno un disperato bisogno di adulti che sappiano attendere e accogliere le parole e i pensieri che affiorano, che siano capaci di ascoltarli e guardarli negli occhi. Hanno bisogno di tempi lunghi, di muovere il corpo e muovere la testa, di dipingere e usare la creta; devono poter essere condotti ad entrare lentamente in un libro sfogliandolo, guardando le figure e ascoltando la voce viva di qualcuno che lo legga. E cominciare a scrivere e a contare usando matite, pennelli e pennarelli, manipolando e costruendo oggetti per contare, costruire figure ed indagare il mondo. Hanno bisogno di guardare fuori dalla finestra il sole che indica il tempo e i colori della luce che cambiano col passare delle nuvole. Hanno bisogno di scontrarsi e incontrarsi tra loro in quel corpo a corpo con le cose e con gli altri, così necessario per capire se stessi. Tutto questo davanti a uno schermo NON SI PUO' FARE!
Scuole dell'Infanzia e Scuole Primarie in questi anni sono state uno dei pochi luoghi pubblici in cui gli immigrati hanno trovato in molti casi spazio e accoglienza. La scuola italiana è tra le poche in Europa che cerca di integrare i disabili. La convivenza non è un insegnamento, ma una pratica difficile e quotidiana, che richiede spazi, tempi e strumenti adatti. Se una generazione di giovani insegnanti entreranno in scuole dotate di LIM e tablet inevitabilmente, inesorabilmente, si troveranno a fare cose che fanno male ai bambini, dimenticando ciò che è essenziale, semplice e difficile a farsi.
I neonati nel nuovo millennio li si usa chiamare nativi digitali. La sorte dei nativi, in molti continenti, è stata segnata da colonizzazioni violente e distruttive, giustificate in nome della civiltà e del progresso. Evitiamo che anche i nostri piccoli nativi siano colonizzati precocemente e pervasivamente da tecnologie che, nei primi anni, impoveriscono la vita e l'immaginario infantile.
Edited by *dani - 5/12/2012, 16:20. -
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Un'analisi lucidissima di Scalfari sulla ridiscesa in campo del signor B. e della base che, ragionando di pancia e mai di testa, l'ha sostenuto per vent'anni e ancora gli crederà, senza rendersi conto che questa volta lo sfascio sarà totale... sarò pessimista, ma temo che pure questa volta una parte considerevole del paese, per paura dei "comunisti" (!) e con il miraggio di una lira resuscitata (!!), niente Imu e niente tasse (!!!), consegni di nuovo il paese a gente come Santanché & C, che non farà MAI gli interessi di chi non arriva a fine mese e continuerà a proteggere i privilegi dei suoi sodali
Un gesto che mette a nudo i ricatti di Berlusconi
di EUGENIO SCALFARI
Le dimissioni di Monti sono arrivate come un fulmine. Non certo un fulmine a ciel sereno perché sereno non è affatto ed anzi è rigonfio di nubi nere e cariche di tempesta. Il redivivo Berlusconi ancora ieri aveva lanciato una serie di accuse contro il governo e contro gli altri due partiti della maggioranza che finora l'ha sostenuto e aveva preannunciato una serie di bombe a orologeria per intralciare e paralizzare Monti fino allo scioglimento delle Camere.
Tre mesi di continui agguati e trabocchetti che avrebbero impedito al governo di governare e costretto gli altri due partiti a sostenere Monti mentre il Pdl (o comunque si chiamerà) si sarebbe interamente dedicato ad una campagna elettorale con l'insegna del "tanto peggio tanto meglio", con i mercati in agguato e la finanza pubblica a rischio di grave pericolo. I decreti ancora in attesa di essere convertiti in legge sarebbero stati bloccati a cominciare da quello sulle Province e quello sullo sviluppo che infatti hanno già avuto il voto contrario del Pdl.
In questo condizioni Monti è salito al Quirinale ed ha preannunciato le dimissioni irrevocabili sue e del governo, condizionate soltanto all'approvazione della legge di stabilità finanziaria e all'approvazione del bilancio che potrebbero avvenire al più tardi entro Natale. Dopo di che le dimissioni di Monti, fin d'ora sostanzialmente date a Napolitano, saranno formalizzate dopo apposito Consiglio dei ministri e il governo resterà in carica - come d'uso - soltanto per l'ordinaria amministrazione.
Il Capo dello Stato ha dichiarato la sua piena comprensione delle decisioni di Monti e si voterà entro la seconda metà di febbraio anziché il 10 marzo come fino a ieri era previsto. Dunque: campagna elettorale ristretta al minimo previsto dalla legge e insediamento del nuovo Parlamento entro la fine di febbraio. Di fatto si tratta di un anticipo di 15 giorni su quanto era stato previsto, ma il fatto ha un rilievo politico molto più forte. Il governo cade perché sfiduciato da Berlusconi e dal partito di sua proprietà. La responsabilità è dunque del Cavaliere di fronte agli italiani e di fronte all'Europa.
Voleva rappresentare i moderati, ma quali moderati? I voti dei quali va in cerca non hanno nulla di moderato. La sua posizione si affianca a quella di Grillo: anti-Monti, anti - Europa, anti-tasse, anti-euro, anti-riforme. Ed anche anti-Napolitano che, pur restando rigorosamente "super partes", aveva garantito all'Europa il mantenimento degli impegni presi, affiancandoli con quell'equità sociale e quel rilancio degli investimenti e dell'occupazione che ora sono le stesse Autorità europee a chiederci, a cominciare dagli stimoli quasi giornalieri di Mario Draghi.
Ho detto che il neo-berlusconismo ha assunto gli stessi contorni del grillismo, ma debbo aggiungere che è peggio di Grillo che non ha clientele da difendere, bonifici da distribuire, ricatti da pagare, aziende proprie da sostenere, processi dai quali sottrarsi. Grillo cerca di intercettare quella rabbia sociale che si sta diffondendo nel Paese a causa dei sacrifici che hanno colpito soprattutto i ceti medio-bassi. Il rapporto del Censis uscito l'altro giorno documenta quel disagio e lo quantifica: il ceto medio-basso rappresenta il 30 per cento della popolazione; un altro 30 per cento teme di precipitare anch'esso in una sorta di proletarizzazione. Ma, scrive il Censis, questo diffuso disagio diminuirà gradualmente nei prossimi mesi, quando l'economia reale comincerà a registrare qualche consistente miglioramento. Chi gioca però al "tanto peggio tanto meglio" rischia di alimentare gli aspetti eversivi e violenti di quel disagio, anzi se lo propone appoggiando al tempo stesso l'aumento delle diseguaglianze sociali. Ecciterà i poveri alla protesta proteggendo contemporaneamente le posizione dei ricchi, purché amici e sodali.
Non saranno certo i Briatore a rimetterci. Ecco perché il nichilismo berlusconiano è assai più insidioso e velenoso di quello grillino. Monti con la sua decisione di ieri ha strappato i veli che lo nascondevano. Ora appare in tutta la sua evidenza. A questo punto saranno i cittadini elettori a chiudere la partita. Molti dicono che il popolo sovrano è dotato di un deposito di saggezza che vede più lontano e più lucidamente di quanto non accada alla classe dirigente. Lo spero anch'io, ma non lo darei per scontato. Una parte importante di cittadini ragiona con la propria testa e tiene a bada quella parte emozionale che c'è in ciascuno di noi e che si regola sull'immediato presente. Ma un'altra parte vive di emozioni e dà retta a false promesse e ad illusioni prive di qualunque riscontro con la realtà.
In ogni Paese esiste una massa di elettori che cade in preda a demagoghi e a venditori di paradisi artificiali, ma da noi purtroppo questa massa ha più consistenza che altrove. Chi pratica il gioco delle tre carte e chi vende San Pietro o il Colosseo ha sempre trovato compratori. Berlusconi è un venditore formidabile, in questo non ha rivali ed è la ragione per cui è già stato votato per cinque volte di seguito da milioni di italiani che hanno creduto in lui anche quando il Paese stava precipitando. E' possibile che gli credano ancora? Il popolo sovrano chiamato tra poco alle urne darà la risposta. La previsione è che questa volta scelga responsabilmente i partiti della democrazia, del cambiamento, del realismo. Non si tratta soltanto di uscire dall'emergenza completando i compiti che l'Europa ci ha assegnato. Si tratta di molto di più. Si tratta di ricostruire lo Stato, di modernizzare il "welfare", di accrescere la produttività, di combattere le mafie e le clientele parassitarie, di distribuire equamente il reddito, di snellire la burocrazia, di ridare ai giovani e alle famiglie speranza e fiducia.
Problemi antichi, sempre discussi e mai risolti. Ora sono anch'essi diventati emergenza e con questo spirito vano affrontati senza dimenticarne un altro che tutti li condiziona: la costruzione dell'Europa come vera patria di tutti gli europei. Fuori da questo quadro saremo tutti condannati all'irrilevanza economica, politica, culturale. Non dimenticatelo mai nei prossimi anni e non dimenticate che l'Italia non può far nulla senza l'Europa e l'Europa può fare ben poco senza l'Italia.
Cavour l'aveva capito e per fortuna anche la Francia, l'Inghilterra e la Prussia lo capirono. Solo così il movimento risorgimentale trovò il suo sbocco nella nascita dello Stato unitario. Talvolta la storia è maestra di vita e questo è l'obiettivo che ci sta dinanzi.
Edited by *dani - 9/12/2012, 10:30. -
carmelacc5.
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non sarei tanto preoccupata riguardo ad una possibile rielezione di Berlusconi. Questa volta non la vedo fattibile, piuttosto la mia preoccupazione si rivolge ad un altro vecchio problema italiano, che è quello della governabilità. E' molto , molto importante per la stabilita' politica e quindi economica dello Stato che il partito vincitore delle prossime elezioni ottenga una maggioranza netta per governare. Solo così ci potremo salvare, altrimenti saremo sempre punto e a capo, con maggioranze raffazzonate, che al momento opportuno faranno cadere i governi, provocando disastri sempre crescenti per tutto il popolo. Spero che gli elettori sappiano scegliere con giudizio per il bene di tutti! . -
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Cara Dani, non mi preoccupo tanto di Berlusconi ( burattino lui quanto Bersani o Renzi o un altro a scelta tra i nostri politici ), quanto il fatto che noi, POPOLO SOVRANO non contiamo più nulla. LE DECISIONI, DA ANNI, VENGONO PRESE ALTROVE...( con buona pace del caro Scalfari ). E di nuovo cadiamo nel trappolone: da due giorni il Berlusca ha annunciato la sua candidatura e tutti ricominciano a parlare di lui, come se questo fosse il vero problema dell'Italia!
BILDERBERG ITALIA. Tutto ruota intorno all’Aspen Institute: ecco nomi, intrecci e obiettivi.
- di Andrea Succi e Viviana Pizzi -
Nella centralissima Piazza Navona, al civico 114, sorge Palazzo Lancellotti, un edificio risalente al XVI° secolo, dove ha sede l’Aspen Institute Italia, una sorta di filiale “locale” – ma con ramificazioni internazionali – del Club Bilderberg.
Stiamo parlando del cuore del Potere italiano, tutto concentrato nell’Aspen. Basta infatti leggere i nomi di chi ne fa parte e studiare gli intrecci tra politica, imprenditoria, finanza e media portati avanti in assoluta segretezza, a discapito del popolo sovrano, per capire che ci troviamo di fronte al Sistema, quello con la S maiuscola.
In pochi si chiedono come il Bilderberg stia davvero influenzando il Potere delle nazioni. Anche perché il Club elitario incontratosi il 13 novembre a Roma non agisce direttamente sui vari governi ma piuttosto cerca di influenzare politica, economia, finanza e media tramite filiali locali ramificate ovunque, all’interno delle quali siedono gli influencers di turno.
Nel Belpaese questo compito spetta all’Aspen Institute Italia, fondato nel 1950 dagli stessi componenti del Bilderberg che avevano bisogno di un ulteriore network internazionale con cui analizzare, controllare e manovrare la geopolitica globale attraverso interconnessioni tra i vari Paesi. L’Aspen – presente anche negli States, in Francia, Germania, Giappone, India, Romania e Spagna – serve esattamente per questo scopo.
In Italia ha avviato la sua attività nel 1984 e ha due sedi, una nella centralissima Piazza Navona a Roma, al civico 114 del Palazzo Lancellotti, e l’altra a Milano, in via Vincenzo Monti 12, tra Corso Magenta e il Castello Sforzesco.
Curiosità: allo stesso civico milanese dell’Aspen risulta una sezione del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.
ANALOGIE COL BILDERBERG: VIGE L’OMERTÀ
I dibattiti nelle sedi nazionali infatti si tengono rigorosamente a porte chiuse e lontani da persone non appartenenti “al Sistema”. Nessuno sa infatti quando si riuniscono e non trapela mai quanto si dicono se non negli argomenti di politica economica che appaiono nella rivista specializzata “Aspenia rivista” dove è stato spiegato anche il funzionamento del Bilderberg. L’unico diktat che viene fuori è il “distruggere per creare”, che ricorda tanto da vicino quello che sta succedendo – soprattutto in Europa – dove per creare un Nuovo Ordine è necessario smantellare il precedente.
Ed ecco che il lavoro sporco, cui i politici italiani non hanno saputo adempiere, viene realizzato in prima persona dai membri dell’Aspen. Tra cui, ça va sans dire, l’esimio Mario Monti. Come far digerire tutto questo all’opinione pubblica? Ci pensa la stampa, bellezza, o quantomeno quella asservita (la maggior parte) al Sistema. Basti pensare che Presidente del The Aspen Institute è Walter Isaacson, ex direttore del Time ed ex amministratore delegato della Cnn. Oggi lavora con Obama.
L’ORGANO DIRETTIVO DI ASPEN ITALIA
Al contrario del Bilderberg, però, sul sito Aspen Italia mette a disposizione dei pochi curiosi i nomi di chi ne fa parte. Solo a guardare i quattro presidenti onorari vengono i brividi, perché risulta facile comprendere come il nuovo che avanza è sempre figlio del vecchio che non muore mai: e infatti troviamo Giuliano Amato, il “tecnico” cui dobbiamo la svendita della lira; l’economista Carlo Scognamiglio, ex Ministro della Difesa sotto il Governo D’Alema (’98-’99), dopo essere stato Presidente del Senato con i voti di Forza Italia; spunta persino il nome dell’ex socialista Gianni De Michelis, travolto dallo scandalo Tangentopoli, condannato in via definitiva a 1 anno e 6 mesi patteggiati per corruzione nell’ambito delle tangenti autostradali del Veneto e 6 mesi patteggiati nell’ambito dello scandalo Enimont, ma evidentemente degno di pasteggiare con la crème del Potere italiano. Il quarto ed ultimo presidente onorario è Cesare Romiti, ex dirigente della Fiat, cui nel 2000 la Cassazione ha confermato la condanna a undici mesi e dieci giorni di reclusione per falso in bilancio, finanziamento illecito dei partiti e frode fiscale relativa al periodo in cui ricopriva la carica di amministratore delegato del gruppo Fiat, consigliere in RcsMediaGroup e Impregilo.
Come potete notare c’è un trasversalismo politico-imprenditoriale da brividi.
Chi è il Presidente dell’Aspen Italia? Giulio Tremonti, il potentissimo ministro dell’economia del berlusconismo. E tra i 4 vicepresidenti spuntano amici e (presunti) nemici, persone con cui Tremonti dovrebbe accapigliarsi e con le quali, evidentemente, va d’amore e d’accordo: Enrico Letta, dirigente del battagliero e antiberlusconiano Pd; John Elkann, Presidente Fiat, e Lucio Stanca, ex senatore di Forza Italia famoso per aver fondato il partito insieme a Berlusconi nel 1994. Contribuì alla nascita di Forza Italia anche il segretario generale Angelo Maria Petroni.
Capito ora perché l’opposizione, da chiunque venga rappresentata, non contrasta mai con veemenza le decisioni del Governo? Tutto viene anticipatamente deciso nelle riunioni dell’Aspen. O vogliamo credere alla favoletta che in quei meeting Tremonti, Elkann e Letta parlano di dove andare a sciare d’inverno o a prendere il sole d’estate?
IL CUORE DELL’ASPEN: IL COMITATO ESECUTIVO. POLITICI, ECONOMISTI, IMPRENDITORI E GIORNALISTI.
È proprio nell’organismo di governo dell’Aspen che si incontrano le menti finissime, elitarie e potenti che fanno capo al Bilderberg e hanno il dovere di influenzare, poi, i poteri politico, economico, imprenditoriale e mediatico.
Tra i componenti del comitato, oltre al vicepresidente John Elkann – habitué nelle riunioni Club Biderberg – troviamo anche l’attuale presidente del Consiglio Mario Monti, altro esponente di spicco del “circolo dei potenti”. Bilderberghiano – ha partecipato anche all’incontro in Virginia – è anche il dirigente Enel Fulvio Conti, così come vicino a questo mondo è l’incompreso (ma col senno di poi tante cose si capiscono) attuale Ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi.
Non poteva di certo mancare Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset e “yes man” di Silvio Berlusconi. Nell’aprile 2008 viene rinviato a giudizio dal gup di Milano con l’accusa di frode fiscale: la procura contesta presunti reati commessi in un periodo compreso tra il 2001 al 2003. Il 20 febbraio dell’anno successivo è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta di Hdc, la società di sondaggi diretta da Luigi Crespi.
L’altro che ha avuto a che fare con la giustizia, e con Berlusconi, è l’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, zio del vicepresidente Enrico in quota Pd. Questa sarebbe una storia da libro cuore: lo zio berlusconiano e il nipote anti-berlusconiano s’incontrano nelle segrete stanze dell’Aspen e – chissà – sotto la regia (occulta?) di Monti, Confalonieri e Tremonti, trovano la quadra di un rapporto a dir poco ambiguo. Sarebbe da libro cuore, se non fosse che questa gente gioca a risiko sulla pelle dei cittadini.
Anche Gianni Letta risulta indagato, dal novembre 2008, per i reati di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e truffa aggravata in riferimento a presunti favori per l’affidamento ad una holding di cooperative, legata al movimento Comunione e Liberazione. Ma dopo un conflitto di competenza tra le Procure di Potenza e Roma, la Procura Generale presso la Corte di Cassazione ha affidato il prosieguo dell’indagine alla Procura della Repubblica di Lagonegro. Nel marzo 2011 i pm chiedono a Lagonegro di archiviare l’inchiesta “perché non sussistono reati”. Pochi dubbi a riguardo.
Presente nel cuore pulsante dell’Aspen Italia anche l’ex vicepresidente di Confindustria Luigi Abete, che in comune con gli altri ha anche un rinvio a giudizio nel 2006 per usura. Assolto nel 2008.
GLI ALTRI SIAMO NOI.
Chi sono gli altri? Ecco i loro nomi.
Maurizio Costa, consigliere d’amministrazione Fininvest; Gabriele Galateridi Genola, ex dirigente Fiat, ora Presidente di Assicurazioni Generali e Telecom Italia, nonché consigliere e membro del comitato non esecutivo di Banca CRS, Banca Carige, Italmobiliare, Azimut-Benetti, Fiera di Genova, Edenred e dell’Istituto Europeo di Oncologia; Emma Marcegaglia, presidente Confindustria; Riccardo Perissich, dirigente Telecom e Pirelli; Giuseppe Recchi, presidente Eni; Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Techricht; Beatrice Trussardi e Alberto Quadrio Curzio, economista nonché membro o Presidente del Consiglio scientifico della Fondazione Edison, della Fondazione Balzan, della Fondazione Centesimus Annus, del Gruppo Etica e Finanza. Quante cariche tutte concentrate in una sol persona…
Tra i politici ecco che spuntano i nomi di: Franco Frattini, ex ministro degli esteri nell’ultimo governo Berlusconi; l’ex presidente del consiglio Romano Prodi, anche lui membro di spicco del Bilderberg; Giuliano Urbani, fondatore di Forza Italia, e Giacomo Vaciago, ex sindaco di Piacenza con una coalizione di centrosinistra, ma con un passato da tecnico: dal 1987 al 1989 è consigliere economico del Ministro del Tesoro, dal 1992 al 1993 consigliere del Presidente del Consiglio, dal gennaio 2003 al marzo 2005 è consigliere scientifico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Quando si dice che centrosinistra e centrodestra siedono allo stesso tavolo di trattative, molto probabilmente ci si riferisce a quanto accade all’interno dell’Aspen, dove risultano presenti alcuni tra i più influenti rappresentanti di entrambe le coalizioni.
Non potevano mancare i banchieri nel comitato direttivo: si tratta di William Mayer, presidente emerito di The Aspen Institute, membro del Bilderberg, del CFR e di una serie di equità funds da far impallidire chiunque altro al suo cospetto. A rappresentare la categoria c’è anche Francesco Micheli, presidente ed Amministratore Delegato di Genextra S.p.A. e consigliere di Congenia S.p.A., Interbanca S.p.A., Sopaf S.p.A., e della Fondazione Teatro alla Scala.
Tra i giornalisti spunta il nome di Lucia Annunziata, Direttore di Huffington Italia (lo stesso gruppo Cir di Repubblica, guidato dal massone Carlo De Benedetti); Paolo Mieli, presidente Rcs libri; Angelo Maria Petroni, giornalista economico che contribuì alla nascita di Forza Italia; Mario Pirani giornalista e fondatore di Repubblica insieme a Scalfari.
Tutti insieme appassionatamente, verrebbe da dire. Come possano coesistere poteri e figure così diversi tra loro come quello politico e mediatico, come quello del berlusconiano Confalonieri e dell’anti-berlusconiana Annunziata, resta davvero un mistero. Che forse tanto mistero non è.
A volte basta unire i puntini per osservare quell’essenziale invisibile agli occhi di cui contava Antoine De Saint Exupery. Basta socchiudere gli occhi perché figure, strategie, trame e obiettivi prendano forma in maniera inaspettata ma repentina.
Immaginiamo un tavolo dell’Aspen Italia a cui siedono: il “politico” Mario Monti, Presidente del Consiglio; l’imprenditore dei media Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset; la giornalista (?) Lucia Annunziata, Direttore dell’ Huff Post italiano; il “politico” Enrico Letta, dirigente del Pd; l’imprenditore John Elkann.
Di cosa parlerebbero, secondo voi?
I SOCI SOSTENITORI
Potevano mai mancare in questo bel (?) quadretto para-massonico? Certamente no. Ed ecco spuntare le multinazionali, banche, grandi imprese, assicurazioni, gruppi mediatici, società di consulting e aziende farmaceutiche. L’elenco completo è scaricabile da qui.
Il cuore del Sistema. Quello che pompa sangue in proprio favore e drena le risorse dei cittadini con un unico obiettivo: togliere sovranità all’Italia, appropriarsi degli ultimi beni restanti, perseguire l’arricchimento e definire un Nuovo Ordine – politico, economico, imprenditoriale, finanziario e mediatico.
Un Nuovo Ordine dove centrosinistra e centrodestra sublimano la loro vocazione all’inciucio – l’unico partito non rappresentato all’interno dell’Aspen è Italia dei Valori – e decidono, chiusi all’interno di una stanza, il futuro degli italiani.
“Follow the money” diceva Giovanni Falcone a chi gli chiedeva come decifrare la mappatura della criminalità internazionale. Unire i puntini, aggiungiamo noi, per capire chi, come, dove, quando e perché sta progettando quello che una volta si chiamava “Colpo di Stato”. L’unica differenza è che non si spara più. Non servono le pallottole. Basta un “tavolo decisionale” dove far sedere gli influencers, assegnare ad ognuno un compito bene preciso e il gioco è (perlopiù) fatto.
A meno che qualcuno non si metta di traverso e porti a conoscenza dell’opinione pubblica nomi, intrecci e obiettivi del Bilderberg italiano.
www.infiltrato.it/inchieste/italia/...cci-e-obiettivi
Tratto da: BILDERBERG ITALIA. Tutto ruota intorno all’Aspen Institute: ecco nomi, intrecci e obiettivi. | Informare per Resistere www.informarexresistere.fr/2012/12/.../#ixzz2EZ7tzNTD
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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