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mariachiara1.
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Sarah Felberbaum e Michele Riondino belli e bravi!
Proprio una bella coppia!. -
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Per chi fosse interessato...
http://www.amazon.it/Giovane-Montalbano-Co...34066140&sr=8-1
La serie in realtà dovrebbe essere in vendita dal 9 maggio, Amazon è l'unico sito che indica come data di uscita il 18 aprile; il prezzo è comunque il più basso tra le varie offerte della rete. Certo, costicchia un bel po' - Il segreto dell'acqua (l'altro poliziesco con Scamarcio e Riondino), lo "svendono" a 24,99 - ma si sa, Montalbano è Montalbano. -
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E dopo Paperina di Rivondosa arriva anche Topalbano... il vero successo di una fiction si misura così
Camilleri apre ai fumetti «Ho detto sì a Topalbano»
Va sempre a finire così. Quando si parla con Andrea Camilleri si può partire dall’opera lirica, dalla politica, dalla Sicilia, ma poi il discorso scivola e arriva al commissario Montalbano. Un personaggio che ormai vive di vita e fama propria. «Un po’ è vero » ammette Camilleri e rivela la prossima incarnazione della sua creatura, dopo quella televisiva «da giovane »: «Montalbano sarà a fumetti e si leggerà su Topolino. Mi ha contattato la Walt Disney per chiedermi l’autorizzazione a realizzare una storia ispirata a Montalbano. È un’idea che mi ha divertito molto». Così il progetto è andato avanti: «Ho già avuto lo storyboard. Lo spunto nasce da una gita che Topolino e Minnie fanno in Sicilia. E Topolino diventa Topalbano. C’è una detective story e il paese dove Topalbano indaga si chiama Vigatta, proprio con due t… meglio non dire di più». Chissà se in questo fumetto- omaggio, dove non sarà difficile calare l’«antipatica » Livia nella petulante Minnie—due fidanzate per sempre— avremo anche la sorpresa di trovare un Pippo- Catarella. Si annuncia un numero che i fan di Montalbano non potranno perdere. È recentissimo il successo della serie Rai Fiction e Palomar sul commissario alle prime indagini affidata all’interpretazione di Michele Riondino: oltre 7 milioni e 700 mila spettatori per l’episodio d’esordio. «Riondino è un attore scrupoloso — riprende Camilleri —. Quando mi è venuto a trovare abbiamo discusso a lungo, mi ha fatto una quantità di domande su come era Montalbano da giovane, come si muoveva, parlava, sul contesto sociale in cui si doveva orientare». È stato un po’ come parlare di una persona in carne e ossa, raccogliere dei ricordi più che delle costruzioni dell’immaginazione dello scrittore. E non è escluso che Montalbano finisca sulle tavole di un palcoscenico. «Una riduzione teatrale è stata fatta da una piccola compagnia di Roma. E mi era piaciuta. Montalbano rappresentato a teatro? Perché no, dalmomento che andrà su Topolino, chissà dove potrà arrivare». A ottantasette anni, lo scrittore, regista e sceneggiatore si impegna sempre in nuovi progetti: il 18 maggio al Carlo Felice di Genova andrà in scena la Cavalleria Rusticana allestita, come dice Camilleri, «su una mia idea registica» messa in atto da Rocco Mortelliti, insieme con l’opera da camera in un atto di Marco Betta Che fine ha fatto la piccola Irene tratta da un racconto di Camilleri con protagonista il commissario Collura. «Fare la regia—racconta Camilleri — significa essere sul palcoscenico. Vivere con i cantanti ogni momento. Mi piacerebbe, ma è troppo faticoso per me. Con Mortelliti l’intesa è totale, è il mio alter- ego: è come lavorare per interposto regista». L’atto unico di Mascagni si può considerare il debutto di Camilleri nella veste di super- regista di un’opera lirica. Quella che ha esportato nel mondo una certa idea della Sicilia che ha finito con il coincidere con un’idea dell’Italia. La parte sinfonica della Cavalleria Rusticana ha accompagnato film come Toro Scatenato e Il Padrino parte III. «La mia Sicilia, quella che si vedrà in questo allestimento è molto diversa: ho voluto eliminare qualunque facile folclore, i luoghi comuni, i carretti siciliani e i costumi fasulli. Non ci sarà niente di tutto questo. Mi sono impegnato in un lavoro di pulizia, potrei dire di restauro». Il desiderio di Camilleri di «mettere in luce una società arcaica, quasi primitiva, e molto povera» si è basato non solo sul sentire dell’autore, stufo di tanto kitsch siciliano, ma soprattutto sullo studio della novella di Verga e delle tradizioni popolari. «Ho fatto riferimento ai testi di Giuseppe Pitrè e ai suoi libri sui rituali delle feste siciliane. Per il duello rusticano, poi, erano fissate regole precise non diversamente che per il duello borghese». Ma in questa Sicilia essenziale e dai forti sentimenti, non ci sarà neppure una coppola? «Quella ci sarà », ammette Camilleri. E quello che ha tolto nel folclore, lo scrittore lo rende in bellezza in un altro modo: «Il paesaggio dell’isola sarà sul palcoscenico, un paesaggiomobile, grazie a un sistema di proiezioni ». Sulla Sicilia della Cavalleria Rusticana, Camilleri ha idee molto chiare: e su quella odierna? «È desolante pensare che lasciamo ai nostri nipoti un Paese così devastato. Mi auguro per la Sicilia quello che mi auguro per l’Italia: che finalmente si veda un po’ di luce»
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Molto interessante l'articolo con le riflessioni di Camilleri ( Topalbano a parte, ma è sempre stato così: se una serie ha successo la Walt Disney/Mondadori se ne impossessa, da I Promessi Paperi in avanti) ed è pazzesco che un uomo di ottantasette anni abbia una progettualità così viva.
Penso a mia mamma che ha la stessa età, ma non era così arzilla nemmeno a cinquanta.
La Cavalleria Rusticana mi piace tantissimo e l'Intermezzo è uno dei pezzi più belli e struggenti che io abbia mai ascoltato. Secondo me rispecchia la vera essenza della Sicilia terra bellissima e martoriata. -
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ahahah..... e brava Bice!!! vedi che bisogna dare ascolto alle amiche Stordite?? ...
Bellissimo l'intermezzo della Cavalleria Rusticana, Grazieee!!!
Infine, grazie Dani per la notizia..... davvero il successo di una fiction si misura così! e debbo ammettere che sono molto soddisfatta per il successo del Giovane Montalbano!. -
.Molto interessante l'articolo con le riflessioni di Camilleri ( Topalbano a parte, ma è sempre stato così: se una serie ha successo la Walt Disney/Mondadori se ne impossessa, da I Promessi Paperi in avanti) ed è pazzesco che un uomo di ottantasette anni abbia una progettualità così viva.
Penso a mia mamma che ha la stessa età, ma non era così arzilla nemmeno a cinquanta.
La Cavalleria Rusticana mi piace tantissimo e l'Intermezzo è uno dei pezzi più belli e struggenti che io abbia mai ascoltato. Secondo me rispecchia la vera essenza della Sicilia terra bellissima e martoriata
Sai, leggendo l'intervista a Camilleri ho pensato anch'io che quest'uomo ha una vitalità straordinaria e un entusiasmo invidiabili, per non parlare della sua ironia: qualche giorno fa ho letto un'altra intervista in cui, alla domanda se avesse mai pensato di far morire Montalbano, ha risposto che sì, ci aveva pensato e che tempo fa ne aveva anche discusso con altri due giallisti, Izzo (il creatore del commissario Montale) e Montalban (a cui si deve la figura di Pepe Carvalho). Sia Izzo che Montalban gli avevano anticipato come avrebbero fatto morire i loro commissari, ma alla fine sono scomparsi entrambi prima dei personaggi da loro inventati, per cui lui adesso si guarda bene dall'immaginare una fine per il suo Salvo
L'intermezzo della Cavalleria rusticana è anche uno dei miei brani preferiti: dolcissimo e struggente.
Hai cominciato a vedere Montalbano? Era uora! Io ho ordinato i dvd su Amazon, dovrebbero arrivare domani, così me lo riguardo con calma. -
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Sì cara, sono ormai al 4° episodio e che ti devo dire? il giovane Montalbano/Riondino ha colpito anche me con la sua freccia da novello Cupido: ah, che meraviglia di attore!
Bravissima anche Livia però!
M ritrovo a pensare a parole in siciliano stretto e mi vien da dire che pure questo è un dialetto meraviglioso.
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Una bella iniziativa
Il giovane Montalbano porta l'altra Sicilia all'Europarlamento
(ANSA) - BRUXELLES, 16 MAG - Il Giovane Montalbano e' entrato oggi al Parlamento Ue con una proiezione inserita in una due giorni di riflessione sulla mafia e di incontri con alcuni protagonisti dell'anti-mafia organizzata dall'eurodeputata dell'Idv Sonia Alfano. ''La fiction ci aiuta non solo a concentrarci sulla lotta al crimine organizzato - ha ricordato prima dell'evento Alfano - ma anche a dare un'immagine altra della Sicilia''. Per Michele Riondino, volto e voce giovanile del commissario disegnato da Camilleri, ''si e' detto curioso di far entrare Montalbano in Parlamento, nella stanza dei bottoni''. Il regista Gianluca Tavarelli ha invece sottolineato ''l'importanza dell'Europa come elemento di internazionalizzazione di un prodotto che aspira ad uscire dalla nicchia della lingua italiana per presentare la Sicilia anche nella sua prorompente bellezza''. ''La Sicilia di Montalbano e' quella che dovrebbe essere - l'opinione di Alessio Vassallo, il Mimi' Augello ringiovanito - non solo mafia, ma anche colori, sapori e relazioni, un mondo fatto di cose dette e non dette''. La proiezione precede l'incontro di domani in cui 80 studenti universitari siciliani si confronteranno con i magistrati Salvatore Vella e Marco Imperato e con la testimone di giustizia Piera Aiello. ''Per me - ha spiegato Aiello all'ANSA - e' importante anche solo essere qui, i testimoni non sono mediatici, non ci conoscono e anche per questo ci confondono con i collaboratori di giustizia. Queste iniziative - conclude Aiello - ci aiutano a far conoscere il nostro status''.
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Recupero un vecchio post per riportare una notizia che riguarda, in qualche modo, il giovane Montalbano e Camilleri; a quanto pare, tutti gli attori validi sono innamorati del teatro e lo antepongono ad ogni altro progetto di lavoro... sarà un caso?
Chapeau per Riondino e per le sue scelte attoriali, spero di vederlo prima o poi a teatro.
Festival Spoleto: Riondino naziskin debutta alla regia
'Per un anno solo teatro, ma se Montalbano chiama non dico no'
di Daniela Giammusso
''Dopo Montalbano mi sono detto: 'basta, ora torno al teatro'''. A confessarlo all'ANSA, un po' a sorpresa, e' Michele Riondino, uno dei volti piu' richiesti dal nostro cinema e protagonista della serie tv ispirata alle vicende giovanili del commissario creato da Andrea Camilleri, che il 13 e 14 luglio debuttera' al 55/o Festival dei due mondi di Spoleto protagonista e per la prima volta regista de 'La vertigine del drago'. ''Quando lasci il palcoscenico per un po' - spiega Riondino - ma vai a vedere spettacoli degli altri, ti ritrovi a chiederti: 'saro' ancora in grado di farlo?' Il palcoscenico e' il campo dove misurare l'eta' effettiva, l'energia che hai ancora da spendere. Cosi' ho deciso di dedicare un anno solo al teatro. Come mi sono ritrovato? Con qualche anno in piu' rispetto a quando ho cominciato, ma meno di quel che temevo''.
Scritto da Alessandra Mortelliti, che ne e' protagonista insieme a Riondino, 'La vertigine del drago' portera' a Spoleto le agghiaccianti parole di Hitler e della teoria nazionalsocialista, per raccontare l'incontro forzato tra due personaggi borderline: Francesco, naziskin alle prime armi, e Mariana, zingara zoppa ed epilettica. Durante un agguato a un campo rom, il primo rimane ferito e per mettersi in salvo prende in ostaggio la ragazza, rimanendo costretto con lei tra le quattro mura di un garage, in attesa di una telefonata dell'Ordine che gli dia indicazioni sul da farsi.
''Sono due personaggi all'antitesi, che pero' mostrano un mondo interiore diverso dal gruppo di appartenenza - prosegue Riondino - Nel testo ci sono riferimenti all'estrema destra, ma piu' che ai gruppi recentemente scesi in politica in Europa, penso agli pseudofascisti di Casa Pound. Oltre alla teoria di Hitler (le cui parole aprono lo spettacolo ndr), abbiamo infatti anche citazioni da Ezra Pound, come l'impegno a fare piu' che a non fare. L'idea, pero', era di affrontare due stereotipi opposti e vedere come si evolvono. Finche' sei insieme agli 'altri' ti senti forte. Loro invece si scopriranno entrambi infelici, soli, traditi dalla vita''.
A supervisionare il testo e' stato Andrea Camilleri, nonno della Mortelliti e papa' del commissario Montalbano. ''Si, si puo' dire che ora abbiamo fatto amicizia - dice sorridendo Riondino - Anche se da parte mia c'e' ancora molto imbarazzo e lui per questo mi prende molto in giro. Quando lo incontro in verita' parlo poco, ascoltarlo e' sempre una grande lezione. L'ultima volta abbiamo discusso sul concetto di 'pubblico'''. E anche se in autunno noi lo vedremo molto al cinema, tra 'Acciaio', dal romanzo di Silvia Avallone, e 'La bella addormentata' di Marco Bellocchio, Riondino sara' ancora in teatro, con un altro debutto: 'Siamosolonoi', il 31 ottobre al Teatro della Tosse di Genova, piece che ''nulla ha a che vedere con la canzone di Vasco Rossi''.
Realizzato con il Circo Boerdeaux, collettivo nato ai tempi in cui studiava all'Accademia Silvio d'Amico, e interpretato con Maria Sole Mansutti, il nuovo spettacolo ''e' la storia della crescita di un ragazzo - spiega - Il passaggio tra l'infanzia e l'inizio dell'adolescenza, il dover lasciare tutti i giochi, diventano metafora dei vari abbandoni della vita. Protagonisti, due personaggi in una cucina, non a caso, sovradimensionata''. Ancora per un po' dunque, come promesso, ''solo teatro. Anche per togliersi un po' dai riflettori, non occupare troppo il campo''. Ma se il giovane Montalbano chiamasse ancora? ''Ci sono possibilita' - conclude Riondino - Se Camilleri pensa a una storia, come ha detto, beh, io non mi tiro indietro''.
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Oltre che nel topic dei libri, segnalo anche qui... guardate un po' qual è l'ultima fatica del giovane Montalbano
Michele nasce nel quartiere operaio Paolo VI di Taranto, tra i caseggiati bianchi costruiti a due passi dal più grande complesso siderurgico del Mediterraneo. I ragazzi che vivono tra quelle larghe strade desolate e i grigi casermoni di cemento sono i protagonisti di un'educazione alla vita. Le avventure adolescenziali hanno un sapore epico, la strada sa insegnare mille cose ma non turba e corrompe mai i loro sogni. Perché quello che più importa a quell'età sono le passioni: la poesia, la musica, il teatro. "La setta dei poeti estinti" nasce così, ispirandosi all'Attimo fuggente di Peter Weir. Nel gruppo c'è Michele, che compone testi, ha imparato a suonare la chitarra e partecipa ai primi laboratori teatrali che si tengono in città. Ma non basta, serve altro. Un giorno a tavola, con la famiglia presente, comunica a tutti la sua decisione. Il padre è sorpreso, sognava un figlio all'università e invece, se le cose andranno bene, se lo ritroverà attore. Michele pensa in grande, Taranto gli sta stretta, vuole provare a cambiare il corso degli eventi, e un provino per l'Accademia "Silvio D'Amico" sembra l'occasione che aspettava. Riprenderà a respirare, una volta a Roma, accelerando e frenando un po' per stare dietro a questa nuova vita. E il teatro non resterà solo un'aspirazione ma una missione.
Michele Riondino racconta la sua storia, quella di un ragazzo che ha scommesso sulle passioni vere, ripercorrendo il viaggio dalla periferia al centro, dal buio alla luce, dalla indecisione al successo.
E a proposito del commissario più amato d'Italia: a breve parte la nuova serie tv con Montalbà senior.... -
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Dato che Tavarelli è il regista del Giovane Montalbano e Riondino l'interprete, riporto qui una notizia trovata in rete: Isabella Ragonese e Michele Riondino saranno i protagonisti del nuovo film di Gianluca Maria Tavarelli.
Che bello! Si ricompone la coppia di "Dieci inverni", film delizioso... e se non sbaglio Ragonese e Riondino (due tra i miei attori preferiti) avevano anche partecipato insieme ad un laboratorio di Emma Dante. Non si sa nulla sulla trama del film, ma i nomi di regista e interpreti sono già una garanzia.. -
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wow, ma che bella notizia! speriamo che escano presto altre notizie su questo film .... . -
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Ho trovato un'intervista a Michele Riondino che vale davvero la pena di seguire, per la profondità delle riflessioni e per la passione che questo giovane attore mette in tutto ciò che fa.
Il video è stata registrato in occasione di un recente incontro di Riondino con gli studenti di Eutheca (una scuola di teatro e cinema) e lo metto qui sia perché altrimenti non saprei dove inserirlo, sia perché nell'ultima parte parla anche di Montalbano.
Video. -
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stasera su rai4 alle 21:21
La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata
Una misteriosa e coinvolgente indagine nella Vigata di fine Ottocento...di Camilleri ma senza Montalbano!. -
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stasera su rai4 alle 21,21
La stagione della caccia - C'era una volta Vigata
la storia di un farmacista che arriva a Vigata. Si tratta di Alfonso La Matina chiamato familiarmente Fofo'. Dopo poco tempo pero' cominciano a verificarsi nella piccola cittadina morti improvvise ed inspiegabili..