ORCHIDEA

(versione senza discussioni)

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    Altmanno sospirò guardando la catasta di legna secca che fiancheggiava la casupola; secondo Berenice avrebbe dovuto terminare di tagliare tutti quei ceppi entro il calare del sole ..impossibile..quella donna era veramente un incubo..e dei peggiori!
    Sorrise, ironico, prese l’accetta e la soppesò..anche boscaiolo!Enrico avrebbe avuto certo da ridire..e chissà i lazzi degli amici..ma la situazione permaneva problematica. Fuggire era quasi impossibile..con quelle catene poi che gli impedivano il passo..veramente, a ben pensarci,avrebbe anche potuto romperle proprio con la lama dell’accetta e svignarsela in mezzo ai boschi, magari dopo aver stretto intorno ai polsi di quella donna delle robuste funi ed averle messo un pezzo di stoppa in bocca...non sarebbe stato difficile, onestamente..e poi?Cosa avrebbero fatto quei tangheri a Berenice, rea di essersi fatta sfuggire una simile preda?
    Ridacchiò..sconfitto da una donna.. e alzò lo sguardo dalla ceppaia,per dare il primo taglio..
    restò così perplesso nel vedere uno strano corteo dirigersi proprio verso la stamberga…
    Era un’accozzaglia di donne, vecchi e bambini, per la maggior parte..una massa malvestita e smunta..davanti a tutti una giovane coppia, lei radiosa, sotto il velo , il capo cinto da una ghirlanda di foglie..lui impacciato ma serio..
    “Cosa volete da me?”
    La voce di Berenice risuonò secca e Altmanno sussultò vedendo la donna avanzare verso i due giovani
    “Vorremmo celebrare un matrimonio ..il nostro matrimonio, mia signora”
    “Sei una ragazza semplice ma testarda , Susanna..tuo padre deve essere un folle a permetterti tutto questo..e tu, giovane uomo?anche tu sei d’accordo in questa follia ?anche tu..vuoi veramente unire la tua vita a quella di questa giovane?…e va bene..”
    Berenice si chinò e prese da terra una pietra; la immerse nel secchio colmo d’acqua gelida e la porse ai due giovani
    “Porgete le vostre mani..e prendete questa pietra..che sia memoria della vostra unione!”
    Con un semplice gesto intrecciò poi con un nastro rosso i polsi dei due innamorati
    “Una buona moglie, una donna accorta, dolce e temperante, saprà accudire al proprio uomo e alla sua casa..e tu, ricorda!La fragilità e la debolezza della tua donna esigono protezione ..ed amore!”
    Un uomo anziano e visibilmente emozionato porse un otre ripieno di idromele ..ed il prezioso liquido venne lentamente versato da una donna, forse la madre dello sposo, in un calice di legno..
    “Bevete ora insieme dallo stesso calice..e che questa bevanda accenda in voi il fuoco della passione ..”

     
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    “Ebbene?”
    Berenice, le mani sui fianchi, si voltò verso Altmanno …i canti e le risa felici degli sposi e di chi aveva partecipato alla singolare cerimonia risuonavano tra le casupole..e vi era musica e danze al centro del villaggio..
    “Cosa ha suscitato la tua riprovazione?E non cercare di imbrogliarmi, straniero!Leggo sul tuo volto come un libro aperto”
    “Allora vi leggerai certo lo sconcerto, donna..come hai potuto ..una cerimonia falsa e blasfema!”
    “Falsa..blasfema…sono solo due giovani che si amano..cosa c’è di male?”
    “Adesso non cambiar discorso..non si è visto mai una donna celebrare un simile atto..”
    “Ah! E’ questo che ti brucia, eh?Una donna..come si è permessa..solo santa romana chiesa..solo lei e i suoi accoliti..”
    “Tu sei pazza!”
    “No..io non sono pazza, uomo!Ma guardati un po’ in giro..cosa credi?Tutta questa gente..esseri reietti ed isolati dal mondo..traditi da tutti..disprezzati..vedi forse tra noi un sacerdote pronto a celebrare un vero matrimonio?come intendi tu, certo..questa è gente semplice..e crede nelle tradizioni..tutto qui..solo questo gli è rimasto..”
    “Tradizioni pagane e blasfeme, donna!A cui tu ti sei prestata..abominio!”
    “Chi sei tu per negar loro un po’ di felicità?Senti i canti, le risa?Andranno avanti così tutta la notte..e nel vino e nel canto dimenticheranno un poco le loro tragedie..e torneranno a credere nella vita…”


     
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    “Guglielmo..non può essere..tu non puoi farmi questo..no..no!”
    Matilda si sporse fuori di sé dal verone, tentando di inseguirlo, almeno con lo sguardo ...
    Non è giusto, mio Dio..no..non è giusto!Io lo amo..lo amo..come non ho mai amato, veramente..perderlo così..senza poter far nulla..Guglielmo, unico amore della mia vita..io..
    Le lacrime le annebbiarono improvvisamente la vista..e il cuore..doveva essere il battito del suo cuore che rimbombava penosamente nella testa.. il dolore per aver smarrito un sogno..
    Allungò una mano, per sostenersi al corrimano..doveva scendere le scale e cercare di inseguirlo!Forse, mio Dio..forse era ancora in tempo..l’avrebbe raggiunto..e spiegato..sì, doveva spiegargli tutto..tutto..perchè non poteva finire così..non con Guglielmo…
    Senza avvedersene mise un piede in fallo , incespicò nell’orlo del vestito..e cadde, cadde rovinosamente lungo i gradini dello scalone di pietra..
     
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    “È dall'amore dell'uno che si accende l'amore dell'altro…..”
    Berenice si girò di scatto, sospettosa
    “Cosa stai blaterando, ora?”
    “Stavo solo riflettendo, donna.. ad alta voce.. parole..e scritte da un santo padre della Chiesa,..le ho ricordate, non più tardi di un mese, fa ad un uomo che credeva di non poter più amare..buffo, non trovi?Avevo dimenticato.. Sì, o Signore, nulla senza di te, ma tutto in te ..e Dio è amore.. pace, e armonia e bellezza di vivere…perdona , Signore la mia fallibilità di uomo.”
    Altmanno depose con lentezza l’ascia
    “Non c'è nessuna legge al mondo che possa proibire la carità..e non c'è umanità senza compassione e senza pietà.. Passeranno i cieli e la terra ma questa parola... anche fra migliaia d'anni gli uomini avranno bisogno di questa parola, altrimenti moriranno….perdonami, Berenice se sono stato miope e stolto..e non ho saputo apprezzare il tuo gesto…e se in esso non ho ravvisato subito l’unica vera realtà..l’uomo che è solo, scartato..chiunque egli sia..l’ultimo degli ultimi, ha diritto a fermare Dio sulla sua strada..gli ultimi saranno i primi.. e non c'è nulla che valga per Iddio quanto un uomo…come il samaritano sulla via polverosa..”
    “Chi sei tu per affermare ciò?Chi sei, amico?”
    “Solo sono un essere umano come te, donna..un povero essere che aveva dimenticato cosa vuol dire amare gli altri, Berenice.. Perché non c'è altro, non c'è altro da fare…se non prendersi cura degli altri..e tu l’hai fatto..a modo tuo..ma in fondo l’hai fatto..e non è forse un dovere di tutti l'amore?Una società senza amore sarebbe impensabile. Una Chiesa senza amore addirittura assurda! L'amore ..il mistero più grande della vita e della morte…e ,come la parola di Dio,senza fine…”
     
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    L’amore!Solo per amore..e nell’agonia, Matilda..tra le urla dei servi e delle ancelle che tentano inutilmente di soccorrerti..sogna..sogna un mondo che hai solo sfiorato..e compreso..un attimo interrotto che ha riempito il tuo animo..e ti ha reso felice..l’amore vince la morte, Matilda..la morte dell’animo..e questo lo è stato,anche per te..

     
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    “Tradimento!Tradimento!”
    La voce di Ludovico risuonò alta sotto le volte della cappella..e il calice che il sacerdote stava alzando nell’adorazione tremò tra quelle mani
    Alicia si volse verso l’ingresso : Ludovico le si fece incontro, stravolto,le mani lorde di sangue, le vesti strinate dal fuoco
    “Mia signora!Il nemico..”
    L’uomo le si inginocchiò innanzi e si portò alla fronte un lembo della candida veste ..
    “Ho fallito..alcuni uomini del nostro Vescovo sono riusciti a penetrare all’interno della prima cerchia di mura..non riesco a capire come possa essere successo, se non per tradimento, mia signora!Le mura erano inespugnabili..e ora invece la soldataglia preme contro il ponte levatoio e la difesa si è attestata sulla torre..”
    Ludovico chinò il capo, disperato
    “E’ dunque tutto perduto, amico mio?”
    Alicia si chinò verso il fedele servitore e gli appoggiò lieve una mano sulla spalla
    “Non completamente, marchesa!Possiamo abbattere la scala che collega il cortile al cammino di ronda..guadagneremo così tempo..e abbiamo bisogno di tempo..perchè stanno per giungere rinforzi..”
    “Resisteremo, allora”
    Alicia sorrise, calma, come se nulla fosse accaduto
    “E se dovesse crollare l’ultima difesa..ebbene..ci rifugeremo nella torre..ha una sua cisterna e un deposito di vettovaglie in modo da resistere a lungo…non avranno così facilmente ragione di noi, Ludovico!”

    Guglielmo scivolò silenziosamente tra le alte erbe che mascheravano la riva del grande fiume..ecco l’imbocco del passaggio!Lo avrebbe ritrovato comunque, anche senza la presenza della sentinella, , lasciata certamente a proteggere la ritirata e che passeggiava nervosamente..
    Febbrilmente ripassò il piano che aveva delineato durante la conversazione con Matilda: doveva risalire il passaggio, introdursi nel cortile principale e da lì raggiungere Alicia..trovarla, convincerla ad uscire da quella stessa via …e salvarla così da quei barbari che non avrebbero certo esitato a mettere a ferro e fuoco la rocca, lasciando dietro di loro solo pozze di sangue..

     
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    Ludovico e Alicia si facevano strada a fatica tra la gente che correva disperata e senza meta; il vecchio soldato aveva visto giusto, l’unica soluzione era isolare la torre dal resto della fortificazione , ritirando il ponte levatoio che collegava il cammino di ronda con l’ ingresso della fortezza ..ma questo voleva dire lasciare al loro destino tutti quelli che avevano cercato rifugio nella rocca..uomini, donne , bambini..
    Perdere il cortile del maniero poteva voleva dire solo un’inutile e terribile una carneficina
    “Ho riflettuto..Ludovico, ti prego, ascoltami!”
    Alicia alzò il tono di voce, nel caos generale
    “Ludovico!La tua idea è ottima,ma..”
    “Non vi è altra soluzione”
    “Lo capisco..ma non possiamo però lasciare al loro destino tutta questa gente!”
    “Mia signora..!”
    “Li uccideranno tutti!Come posso far questo al mio popolo ..loro si fidano di me..”
    “Ma voi dovete vivere, Alicia..proprio per loro..per vendicarli..per opporvi ad Anselmo!O volete forse che tutto quello che ha realizzato vostro padre..i vostri antenati.. venga spazzato via da questo pazzo ?”
    “Verranno falciati dal fuoco incrociato, trafitti dalle lance e dalle frecce..è orribile!”
    Alicia si portò le mani al volto
    “Come potrò vivere dopo, Ludovico?E sapere che lo sono solo grazie al loro sacrificio..”
    “E’ la guerra, mia signora..”
    La guerra.. con il suo inutile bagno di sangue e le sue sofferenze!!

    Stille d’acqua piovevano dal soffitto del cunicolo, minacciando di spegnere la torcia resinosa che Guglielmo aveva trovato, abbandonata da chi prima di lui si era spinto in quell’antro..
    Imprecò sommessamente..in quel caso sarebbe stato certamente molto più difficile avanzare al buio, su quel terreno infido e sdrucciolevole..
    Un leggero squittio l’avvisò che non era poi così solo in quel passaggio gelido e maleodorante;si fermò, cercando di intuire se davanti a lui ci fossero altri rumori rivelatori di una presenza di altri visitatori ben più pericolosi di quelli a quattro zampe che si muovevano nel buio e alzò la torcia verso l’alto..
    Lo sguardo cadde sulle mani, sporche di sangue, e che stringevano il manico della torcia..
    Dio!Gli ritornò alla mente la voce calma e pacata dell’abate..Ho fatto voto…ed eccolo ora..infranto, dimenticato..e solo per te, Alicia!Ho lasciato dietro di me un uomo che aveva forse una sposa, dei figli..sgozzato solo perché non rivelasse la mia presenza..buttato in un angolo come un sacco di vestiti sporchi..e se non bastasse tutto ciò?Se fosse vana la mia pena?Ti prego Signore..ma con che diritto io Ti invoco?Come posso farlo, ancora?..solo la tua ira ormai sarà mia compagna..ma di una cosa ti prego, comunque…non coinvolgerla nella tua giusta vendetta , mio Signore…lei non ha colpa, solo io..solo io ho errato..e perseverato nel mio errore..brucerò nel fuoco dell’Inferno..nella Geenna, come un’anima dannata..per sempre..ma lasciami tentare, o mio Signore..che io arrivi in tempo..in tempo!

     
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    L’urlo li sorprese entrambi, facendoli sussultare e dimenticare l’improvviso livore che era nato tra di loro..
    Una donna, scarmigliata e gemente correva verso le sordide casupole del villaggio, incespicando ad ogni passo..
    “Aiuto!Aiutatemi vi prego!Mio figlio..ah, mio Dio!”
    Berenice le si fece incontro e l’afferrò con violenza, interrompendo quella folle corsa
    “Cosa accade, Aloisia?Dimmi!”
    La donna si torceva le mani, disperata
    “Vi prego....mio figlio..mio figlio…oh, Signore benedetto!”
    “Ebbene?”
    “E’ caduto..è caduto nella palude!Sprofonda nella melma..e morirà se nessuno l’aiuta..vi prego!”


    Riccardo si muoveva con cieca ostinazione e disperata caparbietà ,tra quella gente che scappava atterrita davanti a lui, alla ricerca di quel volto…del suo volto..
    La spada che stringeva, lorda di sangue fino all’impugnatura,sembrava fare un tutt’uno con il suo braccio , rivestito dalla spessa cotta di maglia..Unico mio pensiero..unico mio bene, dove sei?
    Questo è un giorno maledetto..un giorno di lacrime e sofferenza, di urla e pianti…un giorno di guerra..un giorno di sangue..ma io ne vedrò il tramonto con te..fa che sia così mio Signore..ed io ti giuro..giuro su ciò che mi è di più caro al mondo..lascerò per sempre questa mia spada ai piedi del tuo altare..e mai più....mai più mio Signore..io ne farò uso .. ma salvala, ti prego..salvala..Tu che puoi!


    La terra si scioglieva nella palude, senza continuità..una distesa di fanghiglia umida e odorosa di muschio, di foglie disfatte..di morte..
    Altmanno precedeva di poco le due donne,aprendosi con fatica la strada tra la melma e tastando con il bastone il terreno, prima di avanzare..Aveva fatto saltare con un solo colpo d’ascia gli anelli della catena , senza che Berenice obiettasse alcunché..anzi, avrebbe giurato di aver visto in quello sguardo uno strano accenno di approvazione..
    “E’ qui vicino!”
    Un gemito parve rispondere all’affermazione della madre
    “Aspetta!”
    Altmanno bloccò la donna che sembrava slanciarsi senza riflettere in avanti
    “E’ pericoloso..dobbiamo fare attenzione o non gli saremo certo di aiuto, se finissimo anche noi in quel pantano!”
    “Ha ragione..ascoltalo Aloisa..quest’uomo dice il vero”
    Il tono di voce di Berenice non era stranamente più forte dello stormire di una fronda
    “Dobbiamo fare come dice..e vedrai che il tuo Enzo si salverà”


    Ludovico di Fenis la guardò, interdetto..
    Alicia aveva abbassato il capo, smarrita.. ..lei..lei che non temeva nulla.. figlia impulsiva e ribelle di quelle aspre terre..lei, che aveva sostenuto tutti loro con coraggio e determinazione.. caparbia, con una forza interna incredibile..Ah, quante volte era caduta..e si era rialzata..senza remore..pronta a combattere per sé..per il suo popolo..eppure..ora il suo cuore sembrava vacillare, nell’angoscia!
    Il vecchio guerriero capì che doveva agire e in fretta;alzò così a sua volta il tono di voce
    “Non possiamo comunque rimanere qui, mia signora!Al contrario, dobbiamo affrettarci e raggiungere il mastio..anche perché il nemico può raggiungerci da un momento all’altro..inoltre siamo su un territorio troppo allo scoperto per i miei gusti”
    Poi le afferrò le mani..un gesto improvviso ma quasi affettuoso
    “Alicia..vi prego..vi scongiuro!Non lasciate che tutto abbia termine così..ve ne prego!Cosa potremmo mai fare tutti noi senza la Marchesa delle Alpi?Voi siete il nostro vessillo..il baluardo contro il potere infame di Anselmo..siete il simbolo della nostra libertà, mia Signora..voi dovete vivere..e vincere questa guerra..fatelo per tutti noi, Alicia..fatelo per me..ve ne prego”
    E così dicendo piegò un ginocchio a terra portandosi le diafane mani alle labbra..


    Altmanno lanciò il capo della fune che si era allacciato ai fianchi verso Berenice
    “Quando dirò di tirare..”
    La voce di Berenice aveva un tono leggermente ironico
    “Non preoccupatevi, ce la faremo..anche se siamo solo due umili donne..”
    Intercettò il suo sguardo irato e piegò il labbro in un risolino esasperante..
    Anni di penitenza e di rinunce sembrarono scivolar via..come era possibile..quella donna aveva su di lui un potere occulto..bastava una sua frase..ed ecco..oh, mio Dio dammi la forza di sopportare queste ingiurie..è il diavolo che mi tenta.. il diavolo che è sempre all’opera e non si stanca,mai neppure oggi, di tentare l’uomo che vuole avvicinarsi al Signore..
    E poi quella mano..calda..asciutta..sulla sua spalla..
    “Scusate..sono una sciocca, a volte!E voi state solo cercando di far del bene, vero?Allora..che il Signore sia con voi, amico..e a me conceda spirito di saggezza!”




     
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    Il bimbo aveva gli occhi sbarrati e si lamentava piano; non avrebbe retto per molto abbarbicato in quel modo alla radice nodosa che sporgeva tra gli sfagni e i muschi della riva..
    Altmanno iniziò ad addentrarsi tra le acque limacciose e le innumerevoli canne;tastava sospettoso il terreno liquido davanti a sé, usando il suo lungo bastone..I
    Il fondale sembrava scivolare sotto il suo passo, infido e pronto a risucchiarlo nella melma grigia..eppure doveva avanzare ancora un poco..ancora ..altrimenti non avrebbe potuto raggiungere il bimbo..
    Le due donne aspettavano in silenzio sulla riva; si udiva appena soffocato il lamento della madre..
    Altmanno si arrestò improvvisamente;oltre quel punto era troppo pericoloso spingersi..
    Lo sguardo gli cadde sul lungo bastone che stringeva tra le mani.. capì che vi era solo un’unica possibilità e allungò verso quel ragazzetto il legno nodoso..

    La lama di luce improvvisa gli ferì gli occhi, dopo tutta quella oscurità..
    Si appoggiò, stremato, alla roccia ruvida che sembrava negargli il passaggio..ma ecco che,tastando nella penombra, riuscì a sentire più che intravvedere sotto le sue dita, una serie di rozzi gradini intagliati nella pietra..
    Con fatica iniziò ad arrampicarsi ,spingendo il piede negli anfratti, passo dopo passo, ferendosi e scorticandosi contro la roccia, scivolando, perdendo più volte la presa, teso nello sforzo di raggiungere quella luce che , prima fioca e distante, ora diveniva sempre più forte ....
    E mentre lasciava dietro di sé finalmente quell’antro umido e freddo, iniziò ad udire in lontananza un brusio confuso e fitto, simile al brontolio soffocato del tuono prima del temporale..

    “Afferra il ramo, ragazzo..con forza!”
    Ma il bimbo era troppo spaventato e irrigidito per eseguire l’ordine..e Altmanno si spinse ancora innanzi..troppo innanzi!Sentì scivolare il piede nella melma , verso il nulla..

    “Guglielmo!”
    Alicia sgranò gli occhi..Guglielmo..sporco di terriccio e di sangue, ansante...Guglielmo..non era possibile..eppure..
    Anche Ludovico era rimasto senza parole nel vederlo apparire
    “Dio sia ringraziato, Alicia..sei viva..”
    “Io..come..da dove sei passato?Non vi è possibilità di uscita né di entrata a Susa..”
    “Ti spiegherò, dopo..ma ora..devi venire via, con me..non puoi rimanere qui!”

    Berenice, le mani sui fianchi,arcigna, si voltò verso il gruppetto che le faceva corona
    “Non mi importa uno iota di quello che stai cercando di ribattere, Cumin!Quest’uomo ha dimostrato di aver coraggio da vendere, certo più di te e di tutta questa ciurmaglia che ci circonda., Mio caro , di sicuro tu non avresti certo messo in pericolo la tua pellaccia, come ha fatto invece lui!E il figlio di Aloisa sarebbe stato spacciato, senza il suo intervento ..Ed è per questo che sollecito la sua liberazione!”
    “Quest’uomo è comunque un prigioniero, Berenice..è uno straniero..e forse potremmo anche ricavare un bel gruzzolo dal suo riscatto!Non se ne parla!”
    “Che il diavolo ti strafulmini, vecchio ubriacone!”
    La donna alzò il capo irata
    “Avrebbe potuto lasciar perdere e lasciare che la melma risucchiasse il ragazzo.... e invece !”
    Guardò l’uomo che si appoggiava al bastone nodoso
    “L’ho visto io..con questi miei occhi, vi dico!Lasciare il bastone e protendersi ad afferrarlo..anche se le sabbie lo imprigionavano sempre più!L’ha convinto a lasciare la radice a cui era abbarbicato, parlandogli piano e tranquillizzandolo..e poi, quando finalmente l’aveva tra le braccia..solo in quel momento ci ha ordinato di recuperarlo!Ancora qualche minuto..e sarebbero scomparsi entrambi nella palude!”
    “Interessante..ma non vedo perché dovrei usargli clemenza, Berenice…i suoi amici non ne avrebbero certo con noi..”
    “Non è detto”
    La voce di Altmanno risuonò nel silenzio ..Il tono era tranquillo e quasi piatto..
    “Voglio farti una proposta, Cumin….potremmo fare un patto, noi due..”
    “Un patto!I tuoi simili non aspettano certo altro , specie dopo lo scontro nella foresta..tu pretendi troppo, vecchio..non siamo così stupidi!”
    “Ma certamente poco lungimiranti….ti dico che se mi lascerai libero avrai solo da guadagnare .la mia libertà contro la vostra..ti piacerebbe tornare ad essere un uomo libero, Cumin?Un uomo libero..poter lasciare questo miserabile covile..e ritornare al tuo villaggio..e così anche tutti i tuoi uomini..ognuno di loro deve pur aver lasciato dietro di sé una vita degna d’essere vissuta, vero amici?Ritornare sui propri passi..non ti attira l’ idea, amico?”
    “Tu sei pazzo, anche solo a parlar di queste cose!Non sai cosa stai dicendo, vecchio! Vorrebbe dire non aver più pendenze con quel cane rognoso del nostro Vescovo..non esser più considerati dei fuori legge..sei un illuso..smettila di raccontare frottole!”
    “Ebbene..io ti prometto tutto questo..però ad una condizione..”
    “Sentiamo!Questo è il colmo..un prigioniero che detta condizioni!”
    “E lascialo parlare..in fondo cosa ti costa, Cumin?Potrebbe anche aver ragione.e dire il vero!.”
    Chi aveva parlato si ritirò prudentemente in mezzo al gruppo..ma i presenti cominciavano ora a mormorare..perchè non ascoltare quello straniero?La libertà!Quanti di loro avevano abbandonato dietro di sé una casa..una famiglia..un affetto…
    “Bubbole!Siete tutti folli..come Berenice..e quest’uomo sta solo illudendovi!Non può esserci libertà per noi, ma solo la corda!”
    Almanno si fece avanti…e i presenti gli fecero largo..
    Ora il pellegrino sovrastava la figura laida del capo del villaggio
    “Quando i tuoi ..amici..ci hanno assalito nella foresta eravamo diretti proprio contro il vostro e nostro nemico..stavamo dirigendoci verso il villaggio di Anselmo..per catturarlo”
    “Non pretenderai che ti creda!Nessuno può opporsi al vescovo…solo l’imperatore potrebbe!”
    “E se ti dicessi che Enrico è qui vicino?Mi crederesti?”
    “Impossibile!Cosa vuoi che interessi all’imperatore di tutto ciò ?Anselmo ha fatto e disfatto in questi anni, senza che nessuno abbia mai avuto il coraggio di mettergli il bastone tra le ruote..tranne logicamente i marchesi di Susa..ma tra potenti ci si intende, prima o poi ..loro aggiustano in fretta le loro beghe..solo dei poveri miserabili come noi non interessa a nessuno..L’imperatore!Quello non sa neppure che esistiamo..nè che esiste un pezzo di terra così disgraziato …”
    “Io ti dico che l’imperatore è a non più di tre giorni di cammino..e vuole la testa di Anselmo..e a chi gliela porterà offrirà ogni cosa..”
    Ora la voce di Altmanno era alta, squillante
    “Vuoi afferrare questa possibilità, amico?Guarda che non capita spesso nella vita di avere un giorno fortunato: oggi lo è per te!Io ti chiedo non solo di lasciarmi libero ma anche di darmi il comando di un gruppo dei tuoi uomini..perchè unendo le nostre forze prenderemo Anselmo..io riavrò la mia libertà ..e tutta la tua gente una nuova vita!”

    “Tu..sei completamente pazzo,Guglielmo!Io non vado da nessuna parte con te..non hai neppure il diritto di parlarmi..e osi invece..”
    “Si, io oso!”
    Guglielmo alzò la voce, in mezzo alla confusione e alle urla
    “Ti ho detto che devi venire via..sei in pericolo, Alicia!ci sono alcuni uomini mandati da Anselmo.. hanno l’ordine di ucciderti!”
    “Guglielmo di Ciriè!Hai forse bevuto un barile di idromele?Non solo ti presenti al mio cospetto quando ti avevo fatto capire che mai e poi mai avresti dovuto ritornarmi innanzi..ma cerchi anche di propinarmi una storia incredibile..credi che io sia così idiota?Come se mancassero i nemici durante un assedio pronti ad uccidermi....o durante una battaglia..”
    “Non hai capito!”
    L’uomo era ora esasperato
    “Ti parlo di assassini, dannazione!Sono stati pagati profumatamente da Anselmo..e sono entrati in Susa attraverso un passaggio segreto..lo stesso che ho percorso io per raggiungerti!”
    “Un passaggio segreto...E tu come ne sei venuto a conoscenza?Fai parte per caso del complotto?Mi sbaglio o una volta il nostro vescovo aveva un debole per te..come signore di Susa, logicamente..Mi hai forse venduto al migliore offerente, Guglielmo?Ed ora, pieno di rimorso, cerchi di rimediare?”
    Guglielmo non credeva alle sue orecchie
    “Non penserai veramente..non potrei tradirti, mai!”
    “Lo hai fatto..e per tutta un’ esistenza, Guglielmo!Come pensi possa ancora aver fiducia in te?”
    L’uomo era esasperato
    “Fiducia..sei solo una stupida, Alicia!Tu..tu saresti l’ultima discendente di Arduino?Non sei degna neppure di nominarlo!”
    “Come ti permetti!”
    “Mi permetto, sì..mi permetto e oso, Alicia..perchè io ho ucciso per trovarti, capisci? ho fatto violenza su me stesso e su quanto avevo giurato..per raggiungerti..e ho abbandonato dietro di me ogni possibile dubbio, ogni ritegno.. e ora tu pensi..che ti abbia tradita!Venduta ad Anselmo!Non potrei farlo..mai!E lo sai..lo sai..Ma vedo che queste mie parole sono inutili ..quindi adesso non voglio sentir proteste ..mi seguirai fuori da queste mura, dovessi portarti via con la forza!”

    Il sangue e il sudore si erano mischiati alla polvere sollevata dal vento; si fermò un attimo, per detergersi il volto, all’angolo di una strada, stanco e disperato …dove sei, unico mio bene? dove sei..Alicia, amor mio..il cuore è stretto in una morsa, senza di te..
    E poi la vide.
    In quell’angolo di cortile, tra la gente che correva senza meta, atterrita..ma era lei, sì..Dio benedetto..era lei ..ed era viva..
    Riccardo corrugò lo sguardo: ma chi era quell’uomo con cui stava discutendo così animatamente?

    Gli voltava le spalle..eppure..avrebbe giurato..corrugò lo sguardo..e poi trasalì improvvisamente!Quell’uomo aveva adesso preso Alicia per un braccio, con violenza e come se volesse trascinarla via con sé…e l’ira, una terribile ira che sembrava solo accecarlo lo scosse nell’animo..

    “Lasciami!Lasciami, ti dico!Non toccarmi!”
    “Sei solo una povera illusa, Alicia!Pensi di poter vincere con le tue sole forze ?Anselmo non può perdere, mi capisci?Tu devi morire..solo così avrà il potere su queste terre!”
    “Ti ho detto di lasciarmi!”
    Lo schiaffo risonò improvviso , lasciandolo attonito; e i due giovani si scrutarono ansanti, come dopo una lunga corsa..
    “Non mi interessa il tuo aiuto, hai capito?Io resto qui, tra la mia gente..e non mi importa di morire..Vattene, Guglielmo..ritornatene da dove sei venuto..lasciami in pace!”
    Vi era uno strano silenzio tra di loro..le grida erano come cessate, attutite..e Alicia sentiva ora solo il rumore del vento e il fluire della sabbia sollevata dalle folate tra i suoi capelli…

    “Pace..pace!Cosa ne sai tu della pace?Io non ne ho più da quando..oh, Alicia..perchè tutto questo..io..perchè …”
    E le lanciò uno sguardo disperato…che si fece improvvisamente attonito…

    Urla, Alicia..urla con tutto il fiato che ti resta in gola..ed inorridisci mentre l’affilata lama attraversa il corpo di Guglielmo!

    Per quanto può durare una parola scritta sulla sabbia? basta una folata di vento o un'onda a farla scomparire…così mio Signore è la vita.. e la morte è più lieve di un sonno da cui solo Lui ci può svegliare!
    “Guglielmo!Guglielmo!O Signore benedetto..no..no”
    L’uomo si accasciò lentamente, senza un lamento, tra le braccia di Alicia, mentre un rivolo di sangue iniziava a scendere e a mischiarsi con la sabbia gialla del cortile..
    “Perché?Perchè l’hai fatto, Riccardo..?Io ti odio, hai inteso..ti odio, con tutta me stessa!”
    E iniziò a singhiozzare, inginocchiata nella polvere
    “Aiutatemi..vi prego..non può morire così..Guglielmo!Parlami, ti prego..”

    E tu, Riccardo, resti stupefatto e senza parole, come in un incubo dai contorni sfuocati..lascia cadere la tua spada, ad arrossare la polvere..e resta, smarrito, a rimirarla piangere e gemere, china su quell’uomo che tu hai trafitto, sentendo dentro di te di averla persa..sì, persa per sempre....

    Ludovico si chinò sul ferito:il suo cuore batteva ancora, anche se molto lentamente..
    Si volse verso Alicia che sembrava ormai fuori di sé
    “Mia signora, non possiamo rimanere in questo luogo.. Guglielmo..”
    L’afferrò per un braccio
    “Vi prego!Ascoltate..lui aveva ragione!Non potete aspettare che Anselmo vi trovi e..andiamocene, per pietà..e approfittiamo del passaggio segreto usato da Guglielmo!”
    La voce dell’uomo sembrò scuoterla da quell’incubo..andar via…via..sì, Guglielmo aveva ragione; lei non poteva più rimanere in quel luogo..no..non poteva..
    Rialzò la testa
    “ Dobbiamo portarlo via di qui”
    “Ma è ferito gravemente, mia signora!”
    “Non importa- Alicia si asciugò le lacrime con il palmo della mano- voglio portarlo via, Ludovico..non deve morire qui..ti prego”
    Si alzò di scatto, cercando con lo sguardo chi potesse loro dar aiuto..e poi vide tra la folla alcuni soldati..

    Nel silenzio assordante del mio cuore, Alicia,ti guardo disperata, china su quell’uomo moribondo..amor mio!E vedo le lacrime scender sul tuo bel viso…ah!Come vorrei asciugarle piano..ma ormai, inginocchiato nella polvere, senza più forze…oh, come sento di non esser veramente ormai più nulla per te.. solo un estraneo, davanti al tuo dolore..

    “In due possiamo tranquillamente trasportarlo,..però..”
    “Dobbiamo fare in fretta, mia signora! tra breve gli armati di Anselmo irromperanno nel cortile e..”
    “Si”
    Alicia si alzò..e poi si volse, , lentamente, verso quell’uomo avvolto nell’armatura, arrossata di sangue..e i loro sguardi si incontrarono, nel silenzio..

    Hai rubato la mia anima, Alicia…il cuore e l’anima..vi è solo una voragine, ora, davanti a me..un abisso che mi si apre innanzi..mentre tu indietreggi e,senza dirmi nulla, te ne vai, lontano..portandoti via a pezzi, a brani,tutto me stesso..
    Ed io vorrei solo fermare il tempo , per poter ancora vivere..accanto a te..

    Avevano dovuto fermarsi all’uscita del cunicolo; Ludovico si era reso conto con un solo sguardo che Guglielmo nella migliore delle ipotesi non sarebbe andato molto più in là di quella proda erbosa..Aveva perso molto sangue dalla ferita, troppo..
    Così diede ordine di depositare il moribondo sulla riva..
    Alicia si inginocchiò lentamente accanto all’uomo e con delicatezza ne accolse il capo sul suo grembo, mentre il sangue di Guglielmo iniziava ad arrossarle le vesti..
    “Alicia..io..”
    La voce di Guglielmo era sempre più fioca..
    Alicia chinò il capo, verso le sue labbra, a cogliere quel sussurro..
    “Non cercare di parlare..così ti stanchi..”
    Guglielmo boccheggiò per lo sforzo..lui doveva dirle..sì..doveva..
    “Alicia..ti..prego..io..non ..volevo..no..non..sapevo..te lo ..giuro..mio..padre...”
    Gli occhi del moribondo sembravano ora implorarla..
    Alicia si portò una mano alla gola..e comprese..oh, Guglielmo!Non è stata colpa tua..
    E’ stato solo il destino, Guglielmo..un destino avverso..e l’animo mio ti ha già perdonato, tanto tempo fa..
    Dio!Perchè..perchè mio Signore …perché hai voluto tutto questo?
    E cercò di rassicurarlo , stringendogli le mani..
    “Si, caro..ti credo..non avresti potuto..lo so”
    “Io…Alicia..”
    Il tono divenne ancor più flebile..
    “Non parlare, Guglielmo .. sono qui, vicino a te..e dovunque tu andrai..io sarò sempre con te”
    Chinò il volto verso quelle labbra..un sussurro..ormai vi era solo un sussurro..
    “Ricordi..quando..mia madre…alla..sua.. sepoltura..”
    Alicia ricordò..una scena straziante…quelle palate di terra sulla tomba..e Guglielmo!Ritto sul bordo della fossa, tratteneva il pianto..perchè un uomo non piange!Ma lui era solo un bimbo, smarrito e triste,senza la sua mamma...come lo era del resto lei..e allora..oh, lo ricordava bene..aveva abbandonato la mano della governante , si era avvicinata e per confortarlo gli aveva donato un fiore raccolto tra le lunghe spighe di grano...due bimbi spersi in quel cimitero inondato dal sole e dal vento...
    “Si..caro..”
    “Quel fiore..Alicia..io..non.. te.. l’ho mai.. detto..”
    “Guglielmo..”
    Ora Alicia piangeva, piano
    “L’ho.. sempre.. portato.. sul mio.. cuore..tu..sei l’unica..cosa.. bella..che io..abbia..mai..”
    E un sorriso..oh,così dolce..gli illuminò il viso…

    “Unica..si..unica..come ..quel fiore..come..un’orchidea..”
    E in un ultimo sospiro, finalmente in pace con se stesso, chiuse gli occhi per sempre..




     
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    Berenice versò con calma il brodo nella tazza e poi gliela porse
    “Non trovi che stiano discutendo da troppo tempo?”
    “Io direi che è’ buon segno, amico mio!Cumin è solo uno zuccone ma non completamente idiota e la tua proposta è stata per lui molto allettante; come potrebbe mai rifiutarla?”
    La donna si rialzò,lentamente ; ora Altmanno sentiva il suo sguardo penetrante su di lui
    Abbassò ancor di più il viso sul bordo del recipiente, tra i fumi del liquido caldo…
    Berenice intrecciò le mani sotto le ampie maniche della tunica, sospirando
    “Una proposta veramente incredibile, se mi permetti..come pensi di mantenerla?”
    “E perché non dovrei?”
    “Oh, certo..capita tutti i giorni, hai ragione!di sentirti promettere la libertà..e il perdono..per caso sei l’imperatore in incognito?perchè, sai..potrei avere anche io qualche richiesta!”
    Ora lo sguardo si era fatto più acuto
    “Sarebbe pericoloso illudere questa gente”
    “Non ne ho l’intenzione..ho una sola parola, Berenice”
    “Bene..spero solo che tu sappia cosa stai facendo, amico..e che il tuo Enrico mantenga questa promessa..in caso contrario non darei un soldo né per la tua pelle né per quella dei tuoi amici..per quanto importanti essi siano!”

    La pressione sulla sua spalla si accentuò
    “Dobbiamo andare, mia signora!”
    Oh, Ludovico..credi non lo sappia?Ma come posso lasciarlo, così..in questa umile e frettolosa tomba, scavata tra le zolle umide della ripa, con qualche sasso sopra perché le bestie non ne facciano scempio..Guglielmo..ti ricordi?Avevi paura del buio da bambino..ed ora, dove sei ora?..
    “Alicia..vi prego, non possiamo restare così allo scoperto!Giacomo ha recuperato due cavalcature. Dobbiamo nasconderci nella foresta e cercare di raggiungere qualche villaggio amico”
    “Hai ragione, Ludovico..ma, ti prego, solo un attimo..”
    Un ultimo attimo per dirti addio per sempre, Guglielmo..per chiudere questo capitolo della mia esistenza..e per piangere dentro il mio cuore..

    “Abbiamo deciso , straniero”
    Cumin alzò il braccio e il rumoreggiare intorno a loro si spense
    “Non ti nascondo che sono molto sospettoso, amico!E quindi assai difficilmente avrei accolto la tua proposta…ma il consiglio costituito dai più anziani tra di noi ha votato e quindi, in cambio della libertà e della cancellazione di tutti i nostri delitti, abbiamo deciso di accettare!”
    Altmanno si alzò lentamente, appoggiandosi al suo bastone
    “Cumin, capisco il tuo sospetto ma ti assicuro che avete solo fatto l’unica scelta giusta.”
    “Lo è certo per te, amico”
    Poi gli si avvicinò , abbassando il tono di voce
    “Per me sei solo un povero pazzo, un vecchio pazzo!Vedi di non fare un solo errore o di tradirci..uno sbaglio e non ne uscirai vivo..e questo te lo prometto, amico!”
    “La mia parola è una sola, Cumin…una sola…puoi anche non crederci, ma è così! Voi avrete la vostra libertà e io la testa di Anselmo!”
    Alicia si girò un’ultima volta , trattenendo il cavallo che risaliva lento l’argine del torrente, verso quell’angolo verde, là, dall’altra parte del corso d’acqua..oh, Guglielmo!Ti prometto...ritornerò, caro..e tu riposerai accanto a tua madre, come avresti desiderato..te lo prometto!Fratello..fratello..fratello mio, diletto!
    Quanto dolore..pietà..rabbia..grida la mia anima!E non può aver riposo..nulla allevia la mia pena..mi sento così debole e ferita..
    Lascia che io scriva il tuo nome tra le stelle del cielo, fratello..mentre il temporale in lontananza brontola e il vento solleva le foglie cupe e piene di pioggia..mentre l’airone si leva nella luce rosacea del tramonto..perchè la mia anima è triste e disperata, Guglielmo.. cantano il tuo nome i pini nel vento..e lo stridio del nibbio, nel crepuscolo..

    “Mio signore!”
    Il messo, matido di sudore , con le vesti lacere e impolverate, piegò il ginocchio davanti all’imperatore
    Enrico corrugò lo sguardo
    “Ebbene?Che accade?Da dove vieni, amico?Quali notizie porti ? Sono certo foriere di sventura!”
    “Mi manda il mio signore..Edoardo di Staglieno…egli ti implora aiuto, per Alicia di Susa!”
    “Alicia?”
    “Susa è attaccata, mio imperatore..il vescovo Anselmo preme con le sue truppe e dà l’assalto alle sue mura!La mia signora e i suoi vassalli ti pregano..scongiurano un tuo intervento!Eccoti o signore il loro messaggio ..”
    E tese la pergamena ad Enrico
    L’imperatore la srotolò in silenzio e lesse con calma il messaggio, poi, corrucciato, riavvolse lo scritto e lo consegnò ad uno dei suoi …
    “Signori!Credo che sia giunto il momento di intervenire e di ripristinare l’ordine, in questa marca!”

    Nell’aria silenziosa del sottobosco le gocce di pioggia scivolavano lente tra le foglie;ne erano ormai zuppi gli abiti e i mantelli.
    Alicia strinse tra le mani le briglie intrise d’acqua, fino a che la pelle delle nocche impallidì: una rabbia cieca le ribolliva in petto, via via che si allontanavano sempre di più , nel fitto e nell’intrico della macchia…
    “Voglio tornare indietro”
    Bloccò il cavallo, alzandosi sulle staffe
    Ludovico le si fece appresso, paziente
    “Non è possibile e lo sapete”
    “Ci stiamo comportando come dei codardi!”
    “Mia signora…”
    “Ludovico!Cosa penserà tutta la nostra gente quando si accorgerà della nostra assenza?Io li ho costretti a rimanere tra le mura; solo mia è la causa della loro disgrazia!”
    “Cosa concludereste a ritornare, in queste condizioni?Pensate forse che il vescovo vi farebbe solo prigioniera?Vuole uccidervi e lo sapete bene”
    “Meglio la morte, Ludovico. Io non ho paura”
    “Neppure io ne ho: ve ne siete forse dimenticata?Sono un soldato, Alicia e sono abituato a veder in faccia la morte..ma non possiamo tornare indietro ed arrenderci..perchè solo questo potremmo fare. Ormai Anselmo sarà padrone della Rocca e ne avrà passato a fil di spada tutti i difensori. La vostra resa sarebbe inutile : non li salvereste. Lasciate che vi credano ancora libera e pronta a vendicarli: solo questo li sosterrà , fino alla fine!E il popolo vi ama e vi vuole viva, Alicia!Siete la loro bandiera, la loro speranza!Dovete vivere, per loro e per la vendetta!”
    “La vendetta…”
    Vide innanzi a sé il volto di Riccardo, improvvisamente…e si sentì morire


    “Fuggiti…dileguati!Come è possibile?”
    “Li abbiamo cercati ovunque, vescovo; sembrano volatilizzati… spariti, senza lasciar traccia!La marchesa e la sua ombra, Ludovico di Fenis, sono introvabili, mio signore”
    “Impossibile…”
    “Non sono tra i morti e neppure tra i feriti…”
    “Non possono essere scomparsi così nel nulla! Dovete continuare nella vostra ricerca!”
    “Sarà fatto, vescovo Anselmo”
    Il vescovo era livido
    “Non possono aver abbandonato Susa, non è possibile!”
    Poi si voltò verso l’uomo armato
    “Uccidete tutti quelli che si sono arresi; non abbiamo bisogno di prigionieri. Saccheggiate e distruggete la città…e chi si oppone, venga passato a fil di spada!”

    Il fischio forte e prolungato del chiurlo si levò improvviso tra le erbe alte; Ludovico alzò una mano, arrestando il passo del cavallo al limitare della radura.
    “Che accade?”
    La voce di Alicia era un bisbiglio appena accennato
    “Nulla, credo…Ma è meglio essere diffidenti, mia signora”
    “Forse sono dei nemici”
    “O amici, chissà!Dovremmo tra breve arrivare alla vecchia torre di avvistamento. E’ in parte diroccata, ma al suo interno vi sono armi e qualcosa da mettere sotto i denti”
    Alicia trattenne il fiato
    “Si sta avvicinando qualcuno!”
    Ludovico si fece schermo con la mano , scrutando verso le erbe alte che chiudevano il sentiero.
    “Non dovete preoccuparvi, è Giacomo; l’ho incaricato di controllare se il passaggio è libero, per precauzione”
    L’uomo avanzava con passo furtivo tra le canne che si piegavano al suo passaggio e infine li raggiunse, ansante
    “Ebbene?La strada è libera?”
    Giacomo si appoggiò al fianco del cavallo, il fiato corto per la corsa
    “No..vi sono degli uomini che avanzano nella boscaglia..non mi sono avvicinato per non farmi scorgere, ma sono molti”
    “Dannazione!Sono soldati di Anselmo?”
    “Non saprei, ve l’ho detto…avevo timore di farmi scoprire e li ho solo osservati da lontano”
    “Erano diretti da questa parte?”
    “No..no..direi verso la città, verso Susa”
    “Cosa facciamo, Ludovico?”
    “Indietro non possiamo tornare..e se loro vanno verso Susa..beh, possiamo aggirarli e prendere il sentiero tra i boschi”


    Uno sguardo assente insegue il tuo ritorno, o Alicia; non riesco a credere che non sia più qui, vicino a me…perchè tu vivi dentro me come fuoco e cenere , come tutto e niente…
    Laida è la guerra , Alicia… e mentre simile a un essere senza più volontà erro tra grida e orrori, e intorno a me si muore e si distrugge, come si tormenta l’anima mia…e geme, senza alcuna speranza!Potrei, Alicia forse dimenticarti?Meglio sarebbe uccidermi, con questo pugnale che pesa tra le mie mani!Trafiggermi il ventre e giacere nella polvere..fino a che la mia anima possa lasciarmi, libera…Non è infatti meglio morire che perderti?
    Riccardo!Trascina il tuo passo lontano dalla mischia, dall’empio saccheggio, corri lontano dall’abisso…e non vergognarti di quel pianto che ti inonda il volto!
    L'interno della chiesa, ad aula unica, con la copertura a capriate lignee e le pareti intonacate, era illuminato dalla luce che filtrava dalle alte finestre del presbiterio; la badessa Ariperga avanzò al centro della navata, lentamente e si fermò ai piedi di una lastra tombale incastonata nel pavimento. La doppia cornice a motivi geometrici circondava la lapide in pietra d’Istria, che rappresentava una donna in abiti monacali. Tra le mani della donna si intravvedeva ancora, anche se ormai consunta dal tempo e dai calzari dei fedeli,una croce affiancata da un libro chiuso.
    “Regina, monaca e badessa..mia signora!Ascolta la voce della tua umile ancella..e fammi intravvedere la tua volontà” Spiritus est qui vivificat
    Ariperga chinò la testa, in segno di rispetto per quella donna che l’aveva preceduta tanti anni prima e di cui si era persa ormai traccia…
    Era così assorta nella preghiera da non avvertire alcun rumore…e sussultò quindi quando la voce dell’ uomo risuonò nella quiete del luogo…


    “Malgrado sia aprile il sole non si vede affatto e non se ne sente neppure il calore!”
    Berenice sospirò, gettando la fascina sul fuoco; poi trascinò accanto alla fiamma il suo sgabello e allungò le mani verso il tepore.
    Il riverbero delle fiamme illuminò il volto di Altmanno che, in un angolo della stamberga, era intento a riparare la vanga
    “E allora, amico mio, che cosa intendi fare ora ?”
    “A cosa ti riferisci, Berenice?”
    “Oh, non fare il furbo con me!Voglio solo sapere se hai un piano; anche perché gli uomini del villaggio non si accontenteranno ancora per molto delle tue belle parole. Tu hai promesso la libertà e loro non vedono l’ora di conquistarla!”
    “Si dice che Roma non sia stata fondata in un solo giorno”
    “Uhm, sempre pronto a cambiar discorso.. e non tentare di imbrogliarmi con questo tuo linguaggio forbito! Difficile cavarsela così, con me!Anche perché, se non te ne sei ancora accorto, ti avviso che non sono una povera e ignorante contadina!Allora, cosa pensi di fare?”
    “Stanare la preda nella sua tana…che ne dici, donna?”
    “Sei un ingenuo!Il Vescovo Anselmo non è uno sprovveduto: quel figlio di un cane è astuto come una faina “
    “E noi saremo più furbi di lui”
    “Bubbole!E allora, perché non ti precipiti nel suo villaggio e cerchi di catturarlo,eh?Scommetto che non sai neppure dove stia di casa il nostro beneamato!”
    “Veramente ho saputo da Cumin che Anselmo non è più nei suoi possedimenti; c’è chi dice che abbia attaccato Susa”
    “Quel cane !Folle..solo un folle attaccherebbe le possenti mura della città. Credo abbia fatto male i suoi conti , questa volta”
    “Anche se è un nemico , reputo il vescovo abbastanza intelligente , donna…quindi, se ha deciso di porre sotto assedio Susa è perché è sicuro di ottenerne la resa, facilmente”
    “Possa il Padreterno fulminarlo!Lo odio!Spero termini la sua esistenza sospeso su un fuoco fumoso”
    “Non ti sembra di esternare dei sentimenti un po’ troppo violenti nei suoi confronti ?Diamine, cosa ha fatto di così grave nei tuoi confronti?”
    Altmanno sorrise e alzò lo sguardo verso Berenice
    “Credo di averti già detto perché Anselmo non mi piace; affama il povero e la vedova per riempire le sue tasche ; con tutta la sua ricchezza, il suo potere e i suoi legami con il divino e con gli aristocratici, merita solo di sprofondare nel buio della Geenna!”
    Berenice non aveva tutti i torti, concesse Altmanno…eppure, perché il pellegrino aveva la sensazione che le parole piene di odio e di livore nei confronti del Vescovo nascondessero anche qualcosa di diverso da una giusta collera?
     
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    “Spiritus est qui vivificat”
    Ariperga alzò lo sguardo verso il monaco improvvisamente apparso dall’altra parte della lastra; il cappuccio calato ne nascondeva i lineamenti e le ampie maniche ne celavano le mani
    “Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie, fratello!”
    “E finchè vi è tempo, operiamo per il bene..”
    “Quali sono le ultime notizie?”
    “Il vescovo Anselmo ha vinto la resistenza dei difensori di Susa: la città è nelle sue mani, ma..”
    “Ebbene?”
    “Sono latore di un messaggio per Vostra signoria…sembra che un gruppo di armati, appoggiato dai feudatari ribelli, si stia avvicinando a Susa”
    “Troppo tardi, direi”
    “Una parte di questo esercito è formato da truppe imperiali”
    “Ah, quindi Enrico…”
    “Sì, l’imperatore ha deciso di chiudere la partita con Anselmo”
    Ariperga strinse le labbra
    “Non è bene amico mio tutto ciò…non è bene per la Chiesa e per l’Impero”
    “Concordo con voi”
    “Per quanto stimi il vescovo non posso ritenerlo così fortunato da resistere ad Enrico; voglio che voi lo raggiungiate e gli portiate un mio messaggio”
    “Ditemi, sorella”
    “Lo consiglierete da parte mia di raggiungere il monastero, quando, come è probabile, le sue truppe saranno sconfitte..di lasciare ogni pensiero terreno e di venire a mettersi sotto la nostra protezione. Io garantirò per lui e cercherò di fare in modo che Enrico possa accettare un onorabile compromesso”
    “E se il Vescovo non volesse accettare il vostro consiglio?”
    Ariperga sorrise…
    “Allora, amico mio, penso che solo il buon Dio potrà decidere per lui…”



    Berenice buttò un pezzo di legno sul fuoco che si stava spegnendo
    “Anselmo potrà avere Susa solo con il tradimento!Come vi ho detto, quelle mura sono imprendibili; inoltre la città ha di certo riserve per sostenere un assedio di mesi..Il vescovo non riuscirà ad aver così facilmente ragione della marchesa Alicia !”
    “E’ solo una donna…”
    “Più forte e intelligente di tanti uomini vigliacchi e pusillanimi!”
    “Avete un concetto alquanto distorto dell’universo maschile!”
    “Perché?Ho conosciuto molti uomini…e vi assicuro, non ne ho trovato di degni!vestono i panni dei giusti, ma nei loro cuori sono solo dei malvagi o degli inetti, pronti solo a pretendere e a possedere”
    “Beh, forse avete cercato male…o siete stata sfortunata!”
    Altmanno rise e fece per prenderle un braccio
    “Non toccatemi o come è vero Iddio vi rompo questo sgabello sulla testa!”
    “Berenice…non era mia intenzione, vi assicuro!Diamine, stavo solo scherzando”
    La donna si sedette pesantemente sulla panca, ansimando
    “Volevo solo dire che non tutti gli uomini si comportano in un modo poco corretto; ve ne sono anche di onesti e saggi. Non vi è in loro solo ipocrisia , menzogna e falsità, Berenice, non credi?”
    “Parli di un mondo che non esiste, amico”
    “Non mi riferisco ad uomini perfetti, Berenice!L’uomo è per sua stessa origine imperfetto…e il suo sforzo di ottenere la giustizia prova che essi non possano essere giusti..L’uomo sa di essere malvagio; ed è per questo che cerca disperatamente il Signore ..ma spesso preferisce incontrare un demone piuttosto che Dio ..e fugge precipitosamente quando Lui gli parla..Gli uomini sono imperfetti Berenice..”
    “E sono travolti dalla smania di potere, preda dell’odio, vendicativi, pronti alla minaccia pur di ottenere..”
    “Che cosa?”
    Altmanno guardò di sottecchi la compagna : era livida e il suo sguardo sembrava perso
    “Un cristiano non dovrebbe gioire del dolore altrui, vero?Ma io non vedo l’ora che lui provi le pene dell’inferno..e sappia cosa vuol dire perdere chi ci è caro..perchè vi sono ferite che non si chiudono..mai”
    La voce di Berenice scese, trasformandosi in un singhiozzo; Altmanno tacque per un lungo istante, poi depose la vanga in un angolo e si alzò
    “Sono certo che Dio farà un’eccezione per te, se hai così sofferto; comunque pochi crescendo restano puri di cuore, Berenice, sia uomini che donne..forse i santi, gli idealisti, ma non l’uomo con le sue miserie.. penso che il buon Dio si trovi a dover perdonare una moltitudine di esseri umani..e quindi ti perdonerà, Berenice, come tutti gli altri…perdonerà i tuoi peccati…qualunque essi siano”


    “No!”
    Non aveva mai provato un così forte senso di frustrazione..se non tanti anni prima..
    Scacciò il ricordo, stringendo tra le mani il bastone, fino a spezzarlo. Non poteva essere vero..svaniti, come dei fantasmi al primo sorgere del sole!Imprecò sommessamente..allora, buon Dio, hai deciso già con chi stare?Perchè non hai lasciato che sconfiggessi completamente questa gente?E’ una vittoria monca, la mia..amara come una sconfitta..Alicia, dove sei?Come hai potuto sottrarti ai miei soldati?E abbandonare Susa?Avrei giurato che saresti rimasta fino all’ultimo con i tuoi, pronta ad immolarti per loro!Ed invece…
    “Mio signore!”
    La voce del comandante delle sue guardie lo riportò sulla terra..
    “I vostri ordini sono stati eseguiti: i difensori rimasti penzolano dai merli del castello; non vi è più nessuno dei ribelli, in grado di difendere ancora la città”
    “E il popolo?”
    “Molti trucidati nell’assalto, alcuni fuggiti attraverso i varchi aperti nelle mura..”
    “Lasciateli scappare, senza fermarli..propagheranno la notizia della nostra vittoria e spargeranno il panico nelle campagne!In fondo non sono che dei miserabili…Riccardo! Dio sia ringraziato!”
    Il cavaliere, sporco di sangue e con l’armatura in più punti lacera e ammaccata, piegò un ginocchio davanti al Vescovo che l’accolse tra le sue braccia


    “State bene?Non siete ferito?Oh, voi non sapete come sia stato in pena per voi!Non vi avevano più visto dopo l’assalto..e io..”
    “Vi ringrazio..no..non ho nulla”
    “Avete una faccia spaventosa!Cosa vi è successo?”
    “Nulla vi dico, nulla…”
    Solo una stanchezza immensa e un dolore sordo..lontano..
    “Lei non c’era, amico mio..”
    Riccardo alzò il capo di scatto e poi abbassò gli occhi
    “Non era tra la sua gente; deve essere fuggita…ti confesserò che non ne sono contento..ma se penso che..so cosa vuol dire questo per te”
    “E per voi..ma avete ragione…l’ho cercata invano ..nel cortile, tra le torri, lungo il camminamento..oh,vescovo!”
    “Ditemi, amico mio”
    “Credo di averla persa per sempre..è stato solo un sogno..perdonatemi amico mio..perdonatemi..”
    “Riccardo!”
    E il cavaliere iniziò a singhiozzare , disperato, tra le braccia di Anselmo


    “Non è molto, ma almeno non moriremo di fame!”
    Alicia chinò lo sguardo su quanto Ludovico le aveva messo in mano: un tozzo di pane, un pezzo di carne secca…e pensò che in fondo vi erano contadini sul cui desco vi era ancor meno. Loro erano ancora fortunati…fortunati!Sentì dentro di sé un dolore sordo…
    “Sto riflettendo, Alica: siamo a circa due giornate di marcia da Borgomasino ..lì troveremo di sicuro un rifugio…ma non converrebbe invece cercare di raggiungere Enrico?Dovremmo cercare la protezione dell’imperatore piuttosto che quella, anche se più che fedele, di un vassallo”
    “Le ultime notizie davano Enrico acquartierato a Pavia, per lo meno nei suoi dintorni..è troppo lontano, Ludovico..impiegheremmo troppi giorni e dovremmo attraversare un territorio che ci è ostile”
    “Non pensavo di utilizzare i cavalli..si potrebbe seguire il fiume..e poi potrei rubare una barca e con quella scendere la corrente!Pavia sarebbe così raggiungibile in minor tempo”
    “Ti prego!Hai dimenticato forse cosa è successo l’ultima volta che ho seguito un tuo consiglio in tal senso?Lasciami dimenticare..e non parlarmi più di acqua e di barche!”
    “Oh, sorridete, finalmente!Se questa mia idea ha avuto un simile potere, sia benedetta..pensavo di non riuscire più a vedere un sorriso sul vostro volto”
    Caro Ludovico, sempre così sollecito..un caro amico, fidato..mio Dio, ma per quanto potrò portare dentro di me una simile angoscia?Guglielmo….e Riccardo!Signore, ti prego, abbi pietà di me!Fa che io muoia ..perchè non è possibile vivere con una simile angoscia!Io lo amo..e lo odio..come è possibile?Sogno il suo abbraccio forte e sicuro..e il solo pensarlo con le mani grondanti di sangue..soffoco e gemo…
    “Sta arrivando qualcuno!”
    Ludovico imprecò sommessamente
    “Svelti!Nascondiamoci tra le rovine della torre”
    “E i cavalli?”
    “Sono abbastanza lontani..non dovrebbero farci scoprire..almeno, così spero…”


    Altmanno si rotolava nel giaciglio, senza riuscir a prender sonno; la discussione avuta con Berenice lo tormentava ed appena chiudeva gli occhi ne vedeva il volto segnato dal dolore..Perchè Signore vi devono essere così tante pene in questo mondo?Perchè così tanta solitudine e angoscia? Il mondo è un immenso calvario in cui tutti sono inchiodati alla croce: non c’è uomo senza croce, non c’è casa senza dolore.Eppure..non ripetere mai..per nessun motivo!Iddio mi ha abbandonato.. perché forse può una madre dimenticarsi di suo figlio?E non siamo tutti figli suoi?Anche una donna…quest’essere disprezzato e degno di nulla.... Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia…chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso..é l’Ecclesiaste, questo..mio Signore..eppure..come si può non aver pietà, mio Dio, di una povera donna dolente?Ma nella pietà può nascondersi il demonio, nell’eccessivo amore! Per la bellezza di una donna molti sono periti; per essa l'amore brucia come fuoco…l’amore.. Quanto sarebbe più quieta la vita senza l’amore, tanto più semplice, tanto più noiosa..
    Pian piano sprofondò nel sonno e nell’incubo. Una strana nebbia lo avvolgeva ora , nascondendogli ogni cosa attorno… e in lontananza..dei carri..e del bestiame..si sentiva come avvinto ..non poteva muoversi…ed ecco…quale visione.. tra i veli della nebbia, una donna..dalle fattezze eteree e dallo sguardo profondo…
    Gli sorrideva, tra la tenebra e il nulla..e si sentì sprofondare sempre più lontano, seguito da quegli occhi che lo guardavano fisso e che sembravano promettergli ogni piacere, ogni soluzione..
    Si ritrovò a correre tra le rovine di un monastero, tra porte oscure e doccioni mostruosi….e vi era sempre lei a seguirlo con lo sguardo e a sorridergli da lontano….


    Cinque cavalieri e i loro cavalli avanzavano lentamente e con molta circospezione nel campo che circondava la torre di guardia; forse dovevano temere un agguato , perché avevano estratto le spade dai foderi e gli scudieri che li accompagnavano portavano con loro delle lunghe lance .
    Alicia, stretta a Ludovico e nascosta dietro il muro in rovina della torre di avvistamento, tratteneva il fiato..quegli uomini potevano essere solo dei nemici, cavalieri di Anselmo …
    “Siete troppo sospettosi, amici miei!”
    La voce di uno dei cinque giunse chiara alle loro orecchie
    “E tu invece sei alquanto fiducioso negli altri, Adalberto!”
    “Diamine!Non penserete ora di trovar degli armati nascosti tra le erbe del prato..o dietro quei quattro mattoni…magari qualche strega..o un fantasma? Del resto, non c'è castello o rovina senza fantasma, o pozzo senza una storia macabra che lo circondi..Ti ho mai raccontato , caro Olderigo, della leggenda dell’indemoniato?Narra come, da una torre di avvistamento, magari simile a quella..beh..venisse in una notte buia e tempestosa buttato il corpo di un indemoniato incatenato ..e come questi, anche da morto, continuasse a contorcersi e a gridare, specialmente alla sera..”
    “Preferisco la leggenda della chioccia d'oro massiccio con i suoi dodici pulcini pure d'oro!”
    “ Volete smetterla tutti e due?Riuscireste a scherzare anche davanti alla morte”
    “Bisogna prendere la vita con filosofia, amico!E anche una eventuale dipartita..”
    “Zitti, vi dico!Mi è sembrato di sentir un rumore…”
    “E’ solo il verso della civetta ..oppure un daino!”
    “E se fosse un animale a due zampe?”
    “Dobbiamo comunque aspettare che arrivino gli altri…Simeone e tu, Arrigo…andate a controllare quelle rovine. Amici, penso sia comunque il caso di fermarsi in questa radura ; i cavalli devono riposare, prima dell’ultima tappa …e anche noi, del resto”

    “E adesso?”
    “Dobbiamo muoverci e in fretta”
    Ludovico sguainò la spada e poi sorrise, per farle coraggio
    “Non dovete temere, mia signora! Ludovico di Fenis non si è mai arreso..e non sarà questa la prima volta!”


    “Donne!”
    Ottobono , scuro in volto e seduto accanto al fuoco, gettò tra le fiamme il bastone che aveva scorticato con rabbia fino a quel momento
    “E adesso che facciamo?”
    “Non ne ho proprio idea, Samuele..se penso..le torcerei il collo!”
    “Beh..”
    “Adesso non la difenderai, spero!”
    “Per carità!Ma..”
    Il vecchiò scudiero sospirò
    “Lo sapevo..niente di buono poteva venire da questa storia…una nemica resta sempre una nemica, anche se ha lo sguardo di un angelo e il sorriso del Paradiso..Povero Riccardo!Il mio signore non ha proprio fortuna con le donne!Si innamora sempre di quella sbagliata”
    “Eppure lei lo ama”
    “Lo ama?Dopo tutto questo?Come potrebbe?Non c’è futuro ormai per loro …”
    “Non è detto, Ottobono. La vita è così strana, a volte.E lei lo ama ancora,credimi!Ti ricordi come si guardavano..ti ricordi?quando lei si avvicinava ..per lui era come se improvvisamente fosse sorto il sole..ah, ne sono certo. Perché non si può dimenticare tutto così..”
    “Ma quando si sostituisce ad esso l’odio..e lui ora sta piangendo, come un bimbo. La disprezzo, per questo. Per avergli distrutto l’ultimo suo sogno”
    “Potrà forse portargli rancore..ma poi..vedrai..”
    “Non ti facevo filosofo, Simeone!”
    “L’amore vero, amico mio, resta attaccato all’anima…..può condannare… può lasciarsi soffocare dal dolore… ma prima o poi , se è vero amore, perdona…”

    Iniziarono lentamente a scivolare tra le erbe alte che circondavano le mura, cercando di soffocare ogni minimo fruscio, abbassandosi e strisciando…L’ombra alta della torre sembrava proteggerli e nasconderli alla vista dei nemici..
    E poi le grida!
    “Mia signora!”
    Alicia iniziò a correre, senza girarsi indietro, là, verso la linea scura del bosco, verso la salvezza…

    “Vescovo Anselmo!”
    L’uomo aveva scostato d’impeto il lembo della tenda, senza aspettare l’invito ad entrare
    “Come osate?”
    “Perdonatemi..ma…”
    “Odobisio?!Sei improvvisamente impazzito?Come ti permetti .. in questo modo,poi!”
    “Mio signore..vi chiedo perdono..ma ho appena saputo..”
    “Ebbene?Smettila di balbettare e spiegati”
    “Un messo, mio signore..è giunto nell’accampamento..vi reca un messaggio urgente!sembra che si stiano avvicinando velocemente delle truppe a Susa..è Enrico, vescovo!..è l’imperatore, certamente!”
    L’enorme tensione accumulata fino a quel momento sembrò improvvisamente abbandonarlo… e Anselmo restò in silenzio, davanti al pover’uomo affannato..
    Quindi alfine sei giunto, Enrico!Vuoi la mia testa…ti costerà cara, franco!Lacrime e sangue, per i tuoi…perché non mi avrai così facilmente come credi!


    “Dannazione!”
    I cavalieri avevano spronato i cavalli nel tentativo di tagliar la strada al gruppetto di fuggiaschi ma il suolo , imbevuto di pioggia, impediva loro di prendere slancio; ma si trattava sempre di una gara impari…
    Il sibilo di una lancia fendette l’aria e uno dei soldati che avevano aiutato Alicia si accasciò tra le erbe
    “Non fermatevi, continuate a correre!”
    L’altro soldato si girò d’istinto e scagliò la sua picca nel collo del cavallo che l’aveva quasi raggiunto; l’animale atterrito si impennò, scaraventando il cavaliere a terra, nel fango.
    Il bosco era ormai vicino..ma anche il nemico, che ormai li incalzava da vicino!E Alicia sentiva il respiro mozzarsi in gola, sempre più affannoso
    L’urlo d’agonia del soldato che aveva disarcionato il cavaliere la spinse a girare lo sguardo dietro di sé…e con orrore si accorse che uno dei cavalieri l’aveva quasi raggiunta..


    Ludovico che si era arrestato al margine del bosco , ansante, si girò allo strillo acuto di Alicia.e senza alcuna esitazione si spinse in avanti, verso di lei, la spada alzata, per difenderla dall’assalitore..

    Avrei dovuto rivolgere il pugnale contro il mio petto..sarebbe così finito..tutto!Ed ora?Mi odia..ne sono certo..tutto questo dolore…perché, mio Dio?Perchè questa vita è così spietata?L’amore..come una folata di vento, mi ha avvolto ed ora ..si spegne il mio cuore, sotto il suo sguardo..come posso, oh..come posso cancellare tutto quello che è avvenuto?Se potessi, veramente..mi sembra di impazzire!Amare..ed essere odiato..è una maledizione, senza soluzione..non posso rinnegare il mio amore..non posso dimenticarti, Alicia!Tu sei entrata nelle mie vene, come un fuoco…Dio!Ti porterò sempre con me..il tuo volto..il tuo sorriso..fino alla fine dei miei giorni..fa,ti prego, o mio Signore che sia presto quel giorno..perchè ciò che mi era caro al mondo..l’unica mia ragione di vita..ora non c’è più..

    Uno dei cavalieri, il viso coperto dalla celata si avventò su di loro e vibrò un fendente violento ; Ludovico, reagendo d’istinto si gettò di lato, evitando per un soffio la lama affilata, mentre Alicia incespicava nella falda dell’abito , cadendo sulle ginocchia..
    Vivere..morire..vi è forse differenza quando sai che dentro di te si è spenta ogni speranza?Non temo la morte..perchè per me non vi è più vita..non vi è più nulla che mi trattenga in questo mondo..che vi sia solo pace..ed oblio..
    “Mia signora!”
    Con la punta della picca puntata alla gola, Ludovico lasciò cadere lentamente la spada..e alzò uno sguardo fiero verso il nemico…
    Non avere paura adesso, Alicia..chiudi gli occhi..e , come una candela subito spenta, aspetta il colpo misericordioso…

    “Mia signora..non è possibile..voi..siete viva!Il Signore sia ringraziato!Amici..fermatevi! è Alicia..Alicia di Susa!”
    Un uomo correva ora verso di loro…e il cavaliere lentamente abbassò l’elmo…


    Un volto maschio, virile,illuminato da un paio di occhi azzurri brillanti ed interrogativi..e i capelli! Ad incorniciare il viso ,biondi ,come la stoppia del grano e mossi , ma riuniti con un laccio di
    cuoio .
    Alicia fissò l’uomo che piano si era lasciato scivolare giù dal cavallo e le si era fatto appresso
    “Vi prego di perdonarmi, signora!Se avessi saputo..vi assicuro..ma spero non vi siate fatta male..”
    La voce era profonda, certo più abituata ad esigere che a scusarsi..eppure..
    L’uomo le prese la mano, con gentilezza, per aiutarla a rialzarsi ..e Alica si sollevò, incerta .
    “Io..no..non mi sono fatta nulla..”
    Il cavaliere le sorrise
    “Sarebbe veramente stato un peccato, ora che ho modo di vedervi da vicino!”



    “Mia signora!Alicia! Non avremmo mai immaginato di ritrovarvi qui..”
    Alicia era frastornata e incredula, mentre Ludovico , che aveva recuperato la spada, scrutava con sospetto i cavalieri che li circondavano.
    “Edoardo..”
    Alicia si volse verso l’uomo che le aveva salvato la vita
    “Vi pensavamo ormai morta nell’assalto..Dio è misericordioso!”
    L’amico fraterno di Guglielmo chinò rispettosamente il capo davanti alla sua signora e al cavaliere sconosciuto che stringeva ancora tra le sue mani quelle di Alicia..
    “Bene, così voi sareste la famosa Alicia di Susa!Devo rimproverare i miei informatori, signora!La descrizione che mi avevano fatto di voi non corrisponde certo alla realtà..siete una donna fiera e coraggiosa, ma si sono ben guardati di dirmi che siete di una bellezza incomparabile..”
    Alicia, che iniziava pian piano a ritrovar se stessa, arrossì e ritirò piano le mani sotto lo sguardo ironico e divertito dell’uomo
    “Edoardo!ma dovevi prepararmi ad un simile incontro!Non avrei mai pensato di ritrovare tra i miei vassalli una donna così affascinante!E’ una realtà deliziosa. ”
    E il cavaliere rise, davanti all’espressione confusa di Alicia
    “Mia cara, spero non vorrete negare al vostro imperatore un sorriso..dopotutto , non avevate forse chiesto il mio aiuto, marchesa?Ebbene..ora potete tranquillamente rivolgermi le vostre istanze di persona …”
    E con un sorriso si chinò a baciarle con galanteria il palmo della mano


    No, non si può odiare chi si è amato:forse solo all'inizio il dolore può far confondere amore con l'odio, ma passato l'uragano, il dolore si dimentica e la dolcezza del ricordo di chi abbiamo amato così tanto riscalda il nostro animo , ancora...
    Spera, Riccardo che così sia..e lasciati cullare dalla speranza..

    Le dita agili della donna intrecciavano con abilità i sottili giunchi , bagnandoli spesso per evitarne la rottura; il primo stelo si incrociava con il terzo, il secondo con il quarto, velocemente, senza esitazioni..ed ecco pian piano iniziare a prender forma il recipiente , la corbula o il paniere per contenere le granaglie o i frutti del bosco..
    “Sei molto abile Berenice nell’arte dell’intreccio”
    “E tu in quella di adulare!”
    Altmanno sorrise, paziente
    “Non è così semplice saper intrecciare il giunco, ne converrai”
    “Sono lavori per donne, come la filatura e le fasi di preparazione della lana e del lino, la tintura dei filati, la tessitura, gli intrecci e i ricami..tua moglie non vi si dedica, forse?”
    “Non ho moglie”
    “Ah..”
    Le dita rallentarono per un istante
    “Sei vedovo?”
    “Non mi sono mai sposato, Berenice”
    La donna corrugò lo sguardo
    “Curioso…non sei poi così brutto!E devi essere anche ricco, no?”
    Altmanno rise
    “Ti ringrazio!E’ il primo complimento che mi rivolgi da due settimane..ma preferisco non rispondere alla tua domanda”
    “Non essere sciocco, Altmanno!Ormai Cumin ti ha liberato e nessuno oserebbe andare contro alla sua parola…e poi io non so cosa farmene dei tuoi soldi!”
    “Questa frase mi rassicura”
    “E’ che..oh, insomma!Trovo strano che..”
    Gli piantò gli occhi addosso, sospettosa
    “Non hai mai trovato qualcuna che ti volesse, eh?”
    L’uomo divertito ricambiò lo sguardo
    “Mi spiace deluderti, Berenice…ma a molte ho dedicato nella mia giovinezza i sogni e pensieri!Non era destino, forse”
    “Perché parli di destino?Sono sicura che verrà ben un giorno in cui incontrerai una donna fatta per te..e allora lascerai giù questa tua corazza con cui ti ammanti ed elmo e spada..e non parlerai più di un destino avverso..”
    “Diciamo allora che nella mia vita non vi è posto per una moglie, Berenice”
    La donna chinò il capo e continuò ad intrecciare il giunco; Altmanno si chinò e raccolse da terra un culmo di fieno di grano che era scivolato dal grembo di Berenice…
    “Vedi, donna..come questo grano io amo il sole e la vita..come l’asfodelo che inonda al primo raggio di sole i pascoli alti.. e gioisce dei suoi raggi..così io apprezzo quello che tu chiameresti amore, Berenice..comprendimi!la Bibbia sostiene che la donna sia il miglior regalo che Dio abbia fatto all'uomo, e viceversa..fatti per essere di aiuto reciproco..ed io ne convengo”
    “Allora, non capisco..”
    “Ho deciso di dedicare il mio amore a Dio, Berenice”
    “Sei un prete!O un diacono?”
    “In un certo senso..”
    “Stando a quello che si dice un uomo di Dio dovrebbe porgere l’altra guancia, sempre!Ma tu invece hai combattuto, ucciso..tu sei un guerriero, non un prete”
    “Hai ragione..sono anche un guerriero..come il vescovo Anselmo”
    “Quell’uomo non maneggerebbe mai un’arma!Lo lascia fare agli altri e invece trama nell’ombra..tu sei diverso da lui”
    Berenice lo guardò fisso in volto
    “Voglio ricordarti una cosa, Altmanno..perchè, chiunque tu sia..prete, diacono, vescovo..non importa!Tu sei solo un uomo, amico. E come tale continuerai a condividere la sorte dei deboli, di quelli che sono stanchi, scoraggiati, inadeguati, peccatori..e ad amare, nel profondo della tua anima..perchè amare il Signore sopra ogni cosa non significa non amare più nessun altro..”


    “Unica soluzione è rinserrarsi tra le mura”
    “Così rischiamo la fine del sorcio!”
    “Mio signore..Enrico non può certo prolungare per molto tempo un assedio così lontano da casa!Non ha appoggi e rinforzi certi, né può far costruire torri di legno per permettere ai suoi soldati di attaccare più agevolmente le mura!Non ne ha né il tempo, né la possibilità..”
    “Potremmo costruire dei fossi nei pressi delle mura più esposte e conficcare dei pali appuntiti”
    “Non abbiamo neppure noi molto tempo..ma se riusciamo a resistere per qualche settimana ..”
    Anselmo alzò irato lo sguardo sui comandanti che lo circondavano
    “Avete dimenticato il particolare più importante..tutti voi!Enrico è venuto per restare e non si farà certo fermare dalle mura o dalla mancanza di rinforzi!Vuole sangue e battaglia..e la mia testa..ma non ci nasconderemo dietro a delle mura più o meno inespugnabile, amici. Enrico è venuto per combattere.. e noi lo accontenteremo!”

    Narrano gli antichi libri che l’imperatore Enrico il Nero fosse bello di persona, alto di statura e di aspetto straordinariamente virile, ma comunque affabile con tutti quelli che costituivano la sua corte. A ventitré anni, unico figlio di Corrado il Salico, si era trovato a capo di quello che una volta era stato il grande impero di Carlo Magno e ne aveva saggiamente preso le redini.
    Nei confronti dei suoi soldati si comportava con una generosità senza pari, e se qualcuno di essi veniva ferito in battaglia, soprattutto se si erano distinti per atti di valore donava munificamente preziosi e armi splendide . Verso i suoi vassalli mostrava rispetto e riguardo, difendendoli dai nemici e sostenendoli nel bisogno.
    Nessuno avrebbe mai osato discutere i suoi ordini o pensato di non seguire ciò che egli avesse comandato di fare, perché tutti riconoscevano le sue capacità. Era poi dotato di straordinaria accortezza ed abilissimo nel trovare la soluzione più opportuna nei momenti difficili. Coraggioso di fronte al pericolo, nelle battaglie era noto per affrontare i rischi soltanto dopo averli ben valutati, muovendo contro i nemici all'improvviso o temporeggiando accortamente come richiedevano le circostanze.
    Nelle situazioni disperate non si scoraggiava mai e riusciva a mantenersi calmo senza lasciarsi prendere dall'ansia.
    Anche in quel momento, in vista delle mura di Susa, non sembrava perdersi d’animo e tranquillamente esponeva i suoi piani ai paladini che lo circondavano
    “Ariberto, tu muoverai con alcuni uomini verso il torrente , facendo il maggior rumore possibile e simulando un attacco, in modo da attirare il grosso delle truppe di Anselmo e spingerle fuori ..nello stesso istante invece Alberigo muoverà con i soldati appiedati e sorprenderà gli armati di Anselmo, caricandoli di lato..la mossa scompaginerà le truppe del vescovo che ripiegheranno..a questo punto faremo intervenire i cavalieri..e se Dio vorrà, la vittoria sarà nostra, signori!”


    Guerra!Ma perché l’uomo non ama la pace?E la libertà…quella che ti permette di andar dove tu voglia, come esseri umani , tutti uguali anche nelle nostre diversità…e tutti alla ricerca della stessa cosa..il voler essere felici.
    E invece.. solo guerre infinite dove vengono uccisi non solo i più deboli,ma anche la speranza che un giorno si possa essere in pace..
    Vi sono solo uomini in guerra, su questa terra..mentre sarebbe invece così bello vivere in pace..ed amare..
    Pensalo, Riccardo, mentre tendi l’arco e aspetti che il nemico avanzi, là verso il crinale della collina!Smarrisci l’occhio su chi ti sta vicino ed aspetta con la tua stessa ansia nascosta l’urlo infinito che ti gela le vene ed annuncia la battaglia..Chiudi gli occhi e sognala, qui, vicino a te..soffusa d’una luce splendente.. che ti sorride e ti cinge il collo con le bianche braccia..e il suo profumo, più dolce dell’ambrosia ..Alicia, amor mio!



     
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