I Cesaroni

con Claudio Amendola e Elena Sofia Ricci su Canale 5

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  1. Stellin@_18
     
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    a me i cesaroni stanno cominciando a non piacere più
     
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  2. elen@_
     
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    Allora stamattina ho guardato la puntata di venerdì e devo dire che la storia di qiel francesco interpreatao da gassman non mi piace.... poi è troppo lunga.... un episodio va bene ma poi basta!!!!
     
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  3. ContessaRistori
     
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    ANCHE IO HO 18 ANNI E AVREI SCELTO DECISAMENTE ALEX :wub: ANCHE PERCHè DICIAMOCELA TUTTA -_- LA BELLEZZA Sì MUORE :B): MA COME SI FA A STARE CON UN PRIMATE COME MARCO?! :huh:
    P.S. L'ATTORE CHE INTERPRETA ALEX SI CHIAMA FABIO GHIDONI ^_^
     
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  4. NeNi...
     
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    CITAZIONE (elen@_ @ 2/4/2008, 22:26)
    Allora stamattina ho guardato la puntata di venerdì e devo dire che la storia di qiel francesco interpreatao da gassman non mi piace.... poi è troppo lunga.... un episodio va bene ma poi basta!!!!

    nemmeno a me piace tanto! nella prossima puntata si crederà giulio cesaroni. una cosa improbabilissima! io non ho mai sentito parlare di amnesie di questo tipo! mah...!

    stellina ti quotooo: vogliamo parlare di antonello fasari/cesare che si mette barba e occhiali e nessuno lo riconosce???!!! o sempre di fasari che accetta il lavoro di pamela e rimane impassibile quando lei gli dice che ha un appuntamento con un cliente! :blink: :blink: :blink: :sick:
     
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  5. mariaM
     
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    Il mondo dei Cesaroni


    Finalmente un successo insperato! Ormai sul crinale di una stagione televisiva che non ha lesinato risultati deludenti, comunque inferiori alle più o meno legittime aspettative – da Guerra e pace (Raiuno) alla quarta edizione di RIS (Canale 5) - le dimensioni inattese del successo che accompagna il ritorno de I Cesaroni sono una autentica boccata d’ossigeno. A maggior ragione nel caso di una fiction seriale, la tipologia di prodotto decisamente più fragile e meno matura dell’industria televisiva italiana.
    Com’è noto, questa commedia familiare ambientata in un quartiere piccolo-borghese della capitale è la versione domestica di un format spagnolo, Los Serranos, già alla sua sesta stagione su Telecinco. Che si tratti dell’adattamento di un originale straniero offre spunto a due considerazioni, una positiva, l’altra critica. Da un lato, infatti, va apprezzata la buona riuscita di un lavoro di adattamento che in senso proprio ri-crea e restituisce un prodotto inconfondibilmente italiano, anzi casereccio, dove quasi mai si percepisce il velo di posticcio che talora deposita la matrice straniera. Dall’altro, I Cesaroni provoca e rafforza il medesimo interrogativo suscitato da Un medico in famiglia (Raiuno). Ovvero: perché mai l’industria creativa di una società come quella italiana, così fortemente incardinata sulle strutture e sulle relazioni familiari, debba andare a cercare fuori d’Italia le fonti di ispirazione, i modelli e i format di genere “family”.
    Vivace, spensierata, colorita, efficace interprete della voglia di leggerezza e di svago, che consistenti strati di pubblico si attendono di veder soddisfatta dalla fiction domestica, la serie I Cesaroni deve verosimilmente la sua rinnovata e accresciuta popolarità al ben temperato amalgama di numerose componenti. Prende vita da qui una sorta di mondo dei Cesaroni, sentimentale e divertente, solidamente ancorato nella tradizione anche se infiltrato dall’aria del tempo presente.
    E’ un mondo, innanzitutto, che si costituisce a partire dalla realizzazione di un sogno romantico: ritrovare il primo, indimenticato amore. Così accade ai due protagonisti già adulti (e con carico di figli da precedenti matrimoni), destinati a formare una coppia coniugale affiatata e perennemente “in love”. L’inclinazione sentimentale della serie unsi esprime ulteriormente, e anzi si intensifica, nella linee narrative dedicate agli amori adolescenziali, fra i quali spicca – motivo di culto per gli spettatori giovani e giovanissimi - l’innamoramento tra Eva e Marco. Figli, ciascuno, del primo matrimonio dei rispettivi genitori, i due innamorati non sono consanguinei e la loro relazione non infrange il tabù dell’incesto. Un vago sentore di proibito, consapevolmente alimentato dalla serie attraverso lo sguardo allarmatissimo del padre/padrigno, aleggia tuttavia intorno alla love-story, e non è da escludere ne faccia la calamita di un’attenzione un tantino maliziosa. Non c’è dubbio, invece, che dando spazio e visibilità ai rapporti sentimentali e sessuali fra adolescenti – romantici e sognatori, puliti, “carini” - la serie intercetti e riproponga in versione televisiva quello che è stato definito il fenomeno della “generazione Moccia”.
    Al centro del mondo dei Cesaroni si erge ovviamente la famiglia: “ricostruita”, come viene sottolineato da varie parti (testi e discorsi promozionali, copertura stampa) per metterne in evidenza il carattere di modernità. In realtà, il matrimonio tra il vedovo Giulio Cesaroni e la divorziata Lucia dà luogo a una convivenza familiare allargata che in breve tempo, e già nella prima edizione, fa perdere quasi ogni traccia di moderna “ricostruzione”, per assumere la più tradizionale fisionomia di una bella famiglia numerosa all’antica italiana: due genitori, cinque figli, una nonna materna, tutti insieme d’amore e d’accordo sotto lo stesso tetto. Com’è all’antica italiana, senza per questo difettare di attualità, l’impresa familiare dei fratelli Cesaroni, proprietari e gestori di una bottiglieria ereditata dal padre.
    L’amicizia virile e la commedia degli equivoci completano il quadro. La serie vi attinge sistematicamente. Il piccolo gruppo dei tre amici al bar, animati non tanto dalla volontà di cambiare il mondo come nella canzone di Gino Paoli ma dallo sforzo di adeguarsi come possono a un mondo che cambia, offre spunto ai momenti forse più godibili della serie; mentre su un collaudato repertorio della commedia degli equivoci si basano praticamente tutte le trame episodiche.
    Costruito con una certa astuzia su un mix di nuovo e di antico, di romanticismo adolescenziale e comicità farsesca, il mondo dei Cesaroni attrae con la promessa di una visione edulcorata e ilare della vita quotidiana, di una soluzione facilistica delle questioni serie – bullismo, inseminazione artificiale, omosessualità – nelle quali non di rado la serie si avventura. Promessa pienamente mantenuta.
    Ovviamente, non bisogna pretendere di più. Il mondo dei Cesaroni non è in alcun modo, se non per echi lontani, accenni vaghi ed evocazioni parziali, il mondo vissuto della famiglia italiana – che continua ad attendere una rappresentazione realistica e veritiera nella fiction. Il problema non risiede ne I Cesaroni, che fa bene la sua parte, ma nel fatto che una componente costitutiva della società italiana di ieri e di oggi non trovi degna e incisiva rappresentazione oltre i confini del mondo dei Cesaroni.



    Pubblicata sulla rubrica "FICTION" di Prima Comunicazione di Marzo 2008

     
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  6. mariaM
     
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    che mi dite della 10 puntata? io ero fuori e ho visto solo la parte finale...poverino marco,però! adesso eva sta esagerando!
     
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  7. Stellin@_18
     
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    confermo quanto già detto...
    li trovo al quanto banali e ridicoli ormai
     
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  8. mariaM
     
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    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...HOME_SPETTACOLO
     
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  9. queen mary74
     
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    IO VI STUPIRO' : NON HO MAI SEGUITO UN'INTERA PUNTATA DEI CESARONI .. SARO' UN CASO CLINICO MA A UN CERTO PUNTO MI ANNOIO ...
     
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  10. NeNi...
     
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    confermo quanto detto da stellina: stanno cominciando ad essere ridicoli, in particolare eva e marco che nella puntata di venerdì scorso hanno sfoggiato tutta la loro immaturità!! però mi piace da morire il personaggio di ezio!
     
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  11. ContessaRistori
     
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    VENERDì NON ERO A CASA E NON HO VISTO LA PUNTATA!
    MI HANNO PERò DETTO CHE EVA SI è RIAVVICINATA AD ALEX O UNA ROBA DEL GENERE...
    CERTO CHE SE INIZIA QUESTO TIRA E MOLLA TRA LEI E I DUE GIOVANI...ALTRO CHE BEAUTIFUL...SI CADE DAVVERO NEL RIDICOLO <_<
     
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  12. mariaM
     
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    Alessandra Mastronardi confessa:
    "Sono schiava del personaggio di Eva"
    L'attrice, astro nascente della fiction italiana grazie alla parte di Eva ne 'I Cesaroni', si sente imprigionata nel ruolo che pure le ha fatto conquistare la notorietà. "Mio padre che è psicologo mi ha chiesto se voglio aiuto per questa sovrapposizione, ma per ora riesco a farcela da sola", spiega la Mastronardi
    Roma, 14 aprile 2008 - Alessandra Mastronardi, astro nascente della fiction italiana grazie alla parte di Eva ne 'I Cesaroni', si sente imprigionata nel ruolo che pure le ha fatto conquistare la notorietà, oltre che una scrittura nella serie tv +Romanzo Criminale; tratta dall'omonimo libro di De Cataldo e in onda dal prossimo autunno su Sky.



    "L'attaccamento dei fan mi fa piacere, ma mi preoccupa la confusione che molti fanno tra finzione e realtà- spiega in un'intervista a 'Tv Sorrisi e Canzoni'- Mi chiamano Alessandra, ma poi pretendono che mi comporti come Eva. Mio padre che è psicologo mi ha chiesto se voglio aiuto per questa sovrapposizione, ma per ora riesco a farcela da sola. Certo, dopo gli otto mesi di riprese che farò per la terza serie de 'I Cesaroni' mi piacerebbe davvero interpretare un personaggio sopra le righe e comunque completamente opposto a me. Una vera cattiva, una ribelle. In Italia si fissano su un viso carino e ti appiccicano un'etichetta. È una mentalità -conclude- un pò provinciale".

     
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  13. queen mary74
     
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    NON FARA' LA FINE DI " SUE ELLLEN " DI DALLAS CHE ANDO DAVVERO IN ANALISI PER " USCIRE DAL PERSONAGGIO " DI MOGLIE FRUSTRATA!
     
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  14. mariaM
     
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    credo semplicemente che dopo la terza serie e il film su marco ed eva dirà addio al personaggio
     
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  15. mariaM
     
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    Voglio un ruolo da «bad girl»

    La nuova fidanzata d’Italia partorita dalla tv sa di essere condannata al ruolo di «brava ragazza». Lo stesso che porta ogni settimana con le pene d’amore della sua Eva de «I Cesaroni» (in onda giovedì e venerdì su Canale 5), ma anche quello in cui la vedremo il prossimo autunno su Sky, nella serie tv «Romanzo criminale». E lei come risponde? «Si vede che non sono ancora pronta per tirare fuori il mio lato oscuro!»

    17/4/2008

    di Cinzia Marongiu
    (foto Rino Petrosino)

    Occhi da Bambi, fossette, pelle candida. Con il musetto che si ritrova Alessandra Mastronardi, la nuova fidanzata d’Italia partorita dalla tv, sa di essere condannata per ancora chissà quanti anni al ruolo di «brava ragazza». Lo stesso che porta ogni settimana sugli schermi di Canale 5 con le pene d’amore della sua Eva de «I Cesaroni» ma anche quello in cui la vedremo il prossimo autunno su Sky, nella serie tv «Romanzo criminale» tratta dall’omonimo libro di De Cataldo. «Interpreto la ragazza del Freddo, una liceale che lo ama ignara di tutto finché non glielo arrestano sotto gli occhi. Roberta (che nel film di Placido era Jasmine Trinca) in pratica è un fascio di luce in questa storia piena di cattiverie e parolacce». Peccato che a lei sarebbe piaciuto dare corpo anche a qualche ombra indossando per la prima volta nella sua carriera i panni di una «bad girl». «Ho fatto il provino anche per il ruolo di Patrizia, la prostituta che si mette con il Dandi, un altro boss della banda, ma che ama il commissario di polizia che gli dà la caccia. Purtroppo non è andato bene. Si vede che non sono ancora pronta per tirare fuori il mio lato oscuro».
    Perché ora vuole diventare una «cattiva ragazza» dello schermo?
    «Vorrei solo far vedere agli altri, ma anche a me stessa, che posso farcela».
    E invece le tocca un’altra simil-Eva.
    «Sono due personaggi puliti, ma Eva è la figlia quasi perfetta, la crocerossina, mentre Roberta se dice no è no. Ha un carattere molto forte. Ma certo dopo gli otto mesi di riprese che farò per la terza serie de “I Cesaroni” mi piacerebbe davvero interpretare un personaggio sopra le righe e comunque completamente opposto a me. Una vera cattiva, una ribelle».
    E invece?
    «In Italia si fissano su un viso carino e ti appiccicano un’etichetta. È quella mentalità un po’ provinciale che non permette di vedere un attore a 360 gradi. Un ragazzo che conosco, per esempio, si è sentito scartare a un provino perché ha i capelli rossi. Agghiacciante. Come se non esistessero le tinture».
    Lei però ci mette del suo. È iscritta all’Università, non fuma, non beve...
    «Giusto un po’ di vino a tavola. Mia sorella, più piccola di me di 5 anni, mi dice che sono una “vecchia”. E forse ha pure ragione. Che posso farci se sgomitare in discoteca per una piastrella di spazio non mi appassiona? E se qualche volta ci vado, sono sempre quella che guida perché diverse mie amiche sono ancora minorenni e quindi per tutta la sera vado avanti a succo d’ananas. In camera mia, poi, i poster sono in bianco e nero perché i miei miti sono tutti morti. L’ultimo è Charlton Heston. Gli altri sono Marlon Brando, Marcello Mastroianni e Gian Maria Volontè».
    E magari ascolta anche musica di trent’anni fa?
    «Già... Nel mio iPod ho Bob Dylan, i Led Zeppelin, i Doors. Per non parlare degli artisti italiani. Conosco tutti i pezzi dell’Equipe 84, dei Giganti, di Fred Bongusto e Rino Gaetano. La verità è che mi sarebbe piaciuto vivere negli Anni 50, 60 e 70. Un trentennio magico senza il pessimismo cosmico di oggi. Erano anni di speranze, di voglia di andare avanti. Oggi siamo fermi e ci piangiamo addosso. Nel cinema e nella tv manca il coraggio. A vedere il cinema italiano di 30 anni fa si sarebbe potuto ipotizzare che gli Oscar del 2008 sarebbero stati a Roma. Invece...».
    Insomma, sua sorella qualche ragione ce l’ha.
    «Con lei sono la classica sorella maggiore un po’ pesante. “Stai attenta”, “Torna presto”, “Non fumare”. Che posso farci? In pratica l’ho cresciuta. I nostri genitori lavorano. Certe scene che ho girato nei “Cesaroni” con la mia sorellina televisiva le ho vissute davvero a casa mia».
    A proposito dei «Cesaroni», sa che dopo la storia della sua Eva con il cuoco Alex il sito della fiction è stato invaso da mail? Come vive l’attaccamento dei tanti fan?
    «Mi fa piacere, mi fa sorridere, ma mi preoccupa un po’ la confusione che molti fanno tra me ed Eva. Mi chiamano Alessandra, ma poi pretendono che mi comporti come Eva. Mio padre, che è psicologo, mi ha chiesto se voglio aiuto per questa sovrapposizione, ma per ora riesco a farcela da sola. In quanto alla storia con Alex, stiano tranquilli perché l’amore di Eva per Marco è profondo. Il “chiodo scaccia chiodo” non funziona mai. E questo l’ho sperimentato sulla mia pelle. È una cavolata che rischia di far soffrire anche una terza persona».
    E ora come si comporta?
    «Continuo a innamorarmi con facilità. Quando vedo qualcosa di bello in una persona scavo nel profondo, mi innamoro e prendo botte mostruose. Forse mi concedo troppo. Dopo la storia con il mio fidanzato storico, con cui sono stata dai 14 ai 20 anni, ne ho avuta una con Eros Galbiati (il Riccardo di «Notte prima degli esami», ndr) e un’altra poco tempo fa, l’ennesima botta».
    E cosa fa in questi casi?
    «Mi crogiolo nel dolore, mi chiudo e mi dico che non voglio innamorarmi più».

     
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172 replies since 7/7/2007, 12:40   3008 views
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